Il XX secolo e la svolta linguistica
Il XX secolo si caratterizza per lo sviluppo di sistemi logici che portano, nella seconda metà del secolo, alla costruzione di macchine per una elaborazione generale dell'informazione (calcolatori). I filosofi anglosassoni e i positivisti austro-tedeschi (circolo di Vienna), eredi della reazione neokantiana all'idealismo, hanno spesso svolto un ruolo di pionieri in questo campo, facendo del linguaggio uno degli oggetti essenziali della loro riflessione. La linguistica, tornata a un approccio sincronico, resta relativamente esclusa da questo movimento, fino alla fine degli anni cinquanta. Essa procede su basi autonome e fornisce una metodologia originale (lo strutturalismo) che le riserva un ruolo di scienza pilota tra le scienze umane. A metà degli anni trenta si comincia a elaborare la teoria dei linguaggi formali. A poco a poco i linguisti iniziano a interessarsi sia alla logica sia alla teoria dell'informazione. Dopo la seconda guerra mondiale si avvia un movimento di matematizzazione della grammatica delle lingue naturali che cerca di collocare quest'ultima accanto alla teoria dei linguaggi formali. Questo movimento, dominato, dal punto di vista sociologico, dalla grammatica generativa, coincide con una crescita senza precedenti delle università e con un'estrema specializzazione delle ricerche. Dal punto di vista geografico è caratterizzato dall'egemonia americana. Alla fine del secolo, il tecnicismo estremo delle discussioni incoraggia una grande proliferazione di modelli teorici. La nuova frontiera tecnica dell'automatizzazione della comunicazione umana determina molte attività nel settore delle cosiddette industrie della lingua (per esempio, i dizionari elettronici).
Tuttavia, non si deve pensare a uno sviluppo monolitico delle scienze del linguaggio. A fianco dei sistemi formali, continuano a svilupparsi studi empirici basati sulla diversità delle lingue, che danno luogo, in particolare, a programmi induttivi di ricerca degli universali (Greenberg) e a modelli esplicativi concepiti non (o non esclusivamente) in termini di calcolo, ma in termini di funzionalità. La specializzazione universitaria determina, analogamente, la nascita, nell'area anglosassone, di una sotto-disciplina detta «filosofia del linguaggio» che si occupa, in particolare, di problemi di riferimento e verità, ma spesso non tiene conto della diversità delle lingue naturali. Questa corrente, che deriva da una riflessione sui sistemi logici, interferisce variamente con le ricerche sulle lingue naturali, in particolare con la riscoperta dell'importanza degli atti linguistici (pragmatica). I filosofi «continentali», molti dei quali si ispirano alla fenomenologia di Husserl, hanno in gran parte rifiutato questo tipo di approccio, giudicato troppo positivista (Heidegger; Derrida, 1967; Deleuze, 1969; Apel, 1973); alcuni (Gilson, 1969) hanno radicalmente negato che una scienza positiva possa afferrare la vera natura del linguaggio. Da notare la crescente importanza dei lavori di semiotica.
1900, S. Freud (1856-1939), Die Traumdeutung.
1900, W. Dilthey (1833-1911), in Die Entstehung der Hermeneutik, propone una distinzione tra spiegazione e comprensione; le scienze della natura rientrano nel primo tipo di approccio, le scienze umane, o scienze dello spirito, nel secondo.
1900, E. Husserl (1859-1938), inizio della pubblicazione delle Logische Untersuchungen.
1901, S. Freud, in Zur Psychopathologie des Altagslebens, dà un'interpretazione degli errori linguistici, come derivanti dalle intenzioni del soggetto, alcune delle quali inconscie.
1901, A. Thumb (1865-1915) e K. Marbe (1869-1953), Experimentelle Untersuchungen uber die psychologischen Grundlagen der sprachlichen Analogiebildungen.
1901, B. Russell (1872-1970) scopre delle antinomie nel sistema di Frege (paradosso dell'insieme di tutti gli insiemi che deve e non deve includere se stesso). Come soluzione, il sistema dei Principia Mathematica proporrà una gerarchia di oggetti e di funzioni (teoria dei tipi).
1901, A. Naville, nella seconda edizione della sua Nouvelle classification des sciences, sviluppa l'idea di Saussure secondo cui la sociologia comprenderebbe una disciplina, la semiologia, di cui la linguistica rappresenta la parte più avanzata.
1902, B. Croce (1866-1952), Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale.
1902, L. Couturat (1868-1914), Pour la langue internationale.
1904, K. Vossler (1872-1949), Positivismus und Idealismus in der Sprachwissenschaft. In contrasto con il positivismo dei neogrammatici, lo spirito è concepito come il vero fondamento del linguaggio.
1905, K. Vossler, Sprache als Schópfung und Entwicklung.
1905, B. Russell, articolo On Denoting.
1908, A. Marty (1847-1914), Untersuchung zur Grundlegung der allgemeinen Grammatik und Sprachphilosophie.
1908, A. Meillet (1866-1936), Les dialectes Indo-européens. Sotto l'influenza del diffusionismo, della dialettologia e della geografia linguistica abbandona la nozione di proto-lingua per quella di lingua comune.
1909, P. Menzerath (1883-1954) pubblica un articolo (Psychologische Untersuchungen uber die sprachliche e Kontamination) che studia il fenomeno linguistico della contaminazione dal punto di vista della psicologia empirica.
1910, 1912, 1913, B. Russell e N. Whitehead pubblicano i Principia Mathematica, che sviluppano il programma del logicismo (la matematica pura può essere stabilita in termini puramente logici).
1910, A. Marty, Zur Sprachphilosophie. Die «logische lokalistische» und andere Kasustheorie,sulla teoria del caso.
1911-14, j. Damourette e E.Pichon, Dès mots à la pensée. Essai de grammaire de la langue francaise. Per la sua ampiezza e per la diversità dei fenomeni trattati, quest'opera rappresenta il maggiore compendio di grammatica mai pubblicato.
1911, F. Boas (1858-1942), Handbook of American Indian languages.
1911, Lady V. Welby (1837-1912), Significs and Language. The Articulate Form of Our Expressive and Interpretative Resources. Attraverso i suoi molteplici rapporti epistolari (con Peirce, Russell, ecc. ) riesce a diffondere l'idea di una disciplina, la significs, che dovrebbe vertere sulla comunicazione umana e sui mezzi per migliorarla. Le sue idee influenzeranno la scuola intuizionista olandese di matematica e logica. Ogden e Richards saranno suoi seguaci.
1915, L. Lówenheim, in un articolo sulle possibilità nel calcolo delle relazioni, dimostra un teorema che presto diventerà famoso e che può essere cosí espresso: se una formula di calcolo dei predicati di primo ordine è vera in un universo non vuoto, essa è vera per l'universo degli interi positivi.
1915-24, Circolo linguistico di Mosca, animato da R. Jakobson (1896-1982); si interessa sia di linguistica che di tradizioni popolari.
1916, gli allievi di Saussure pubblicano il Cours de linguistique generale, sulla base degli appunti delle lezioni da lui tenute a Ginevra nel 1907, 1908-9, 1910-11.
1916, M. Heidegger (1889-1976), Die Kategorien- und Bedeutungslehre des Duns Scotus.
1916, il filosofo polacco S. Lesniewski (1886-1939) pubblica i Fondamenti della teoria generale degli insiemi, che contiene il primo approccio alla mereologia (lett. teoria delle parti). Obiettivo della disciplina è risolvere i paradossi della teoria degli insiemi senza ricorrere al formalismo logico di Russell.
1917, L. Wittgenstein (1889-1951), Tractatus logico-philosophicus, unica opera pubblicata in vita, se si eccettua un articolo poi sconfessato.
1918, j. Gilliéron (1854-1926), La faillite des lois phonétiques.
1918, B. Russell, articolo "The Philosophy of Logical Atomism, il filosofo tornerà sulla questione nel 1924 (con l'articolo Logical Atomism), per difendere la sua posizione realista contro l'idealismo di F. H. Bradley.
1919, B. Russell, On propositions. What They Are and How ThEY Mean (articolo che segna l'inizio di una seconda fase nella filosofia di Russell).
1919, articolo di F. L. G. Frege, Der Gedanke.
1921, E. Sapir (1884-1931), Language.
1922, E. Cassirer (1874-1945), Philosophie der symbolischen Formen, I:Die Sprache.
1922, O, Jespersen 1860-1943, Language. Its Nature, Developmen and Origin.
1923, J. Vendryes (1875-1960), Le langage. Introduction linguastique à l'histoire.
1923, gli inglesi C. K. 0gden (1899-1952) e I. A. Richards 1893-1979 pubblicano una vasta sintesi sulla natura del segno linguistico (The Meaning of Meaning. A Study of the Influence of Language upon Thought and of Science of Symbolism). Divulgheranno la classica concezione ternaria del segno come relazione di un suono con un pensiero (un concetto) e un riferimento esterno.
1924, O. jespersen, Thc Philosophy of Grammar.
1924, per impulso di L. Bloomfield ( 1887-1949 ) viene fondata l'American Society of Linguistics e la sua rivista «Language».
1925, j. B. Watson (1878-1958) pubblica Behaviorism, in cui espone la sua teoria del comportamento che esclude dalla psicologia ogni ricorso ad entità mentali: «Il behaviorismo sostiene che ciò che gli psicologi hanno finora chiamato "pensiero" non è che linguaggio interiore.»
1927, K. von Frisch, Aus dem Leben der Bienen, espone i principi della comunicazione olfattiva e gestuale delle api.
1927, j. Kurylowicz (1895-1978) riconosce i primi due coefficienti sonantici di Saussure nella h dello hittita (lingua morta di cui era stata di recente decifrata la scrittura).
1928, W. Propp (1895-1970), Morfologia della fiaba (in russo): analisi della struttura delle fiabe popolari russe basata sulle funzioni dei personaggi.
1928, I Congresso internazionale dei linguisti a L'Aia.
1928, R. Carnap (1891-1970), Der logische Aufbau der Welt.
1928, D. Hilbert e W.Ackerman, nel libro Grundzúge der theorethIschen Logik, pongono il problema della decidibilità (Entscheidungsproblem).
1929, E. Husserl (1859-1938), Formale und Transzendentale Logik.Versuch einer Kritik der logischen Vernunft.
1929, G. Guillaume (1883-1960), Temps et verbe. Théorie des aspects des modes et des temps.
1929, pubblicazione delle tesi del Circolo linguistico di Praga (in particolare, V. Mathesius, H. Becker, R. Jakobson, N. Trubetzko) e S. Karcevski, vecchio allievo ginevrino di Saussure). «Non si può comprendere alcun fatto di lingua senza considerare il sistema cui esso appartiene.»
1929, le tesi di N. J. Marr (1865-1934), in seguito ai dibattiti all'Accademia Sovietica delle Scienze, sono dichiarate «espressione del marxismo in linguistica». Il linguista sovietico difende sin dall'inizio del secolo l'idea che il linguaggio è il riflesso della coscienza sociale. Soprattutto sviluppa tesi sulla preistoria dell'umanità: anticamente si sarebbe parlata un'unica lingua («la lingua japhetica») dal Caucaso e dall'Asia minore ai Pirenei; essa sarebbe in relazione con le lingue semitiche, ma da esse distinta. Le teorie di Marr, basate su arditi accostamenti, lo portano a criticare la linguistica indoeuropea, in generale, e i neogrammatici in particolare. Due volumi di testi scelti vengono pubblicati nel 1933 e nel 1936. I suoi allievi occupano posizioni strategiche nel mondo della linguistica sovietica.
1930, K. Gòdel, articolo Uber forma) unentscheidbare Satze der «Principia Mathematica» und verwandter Systeme.
1931, R. Carnap, Die physikalische Sprache als Universalsprache der Wissenschaft. Il filosofo sostiene l'idea che gli enunciati di base della scienza sono gli «enunciati protocollari», resoconti di osservazioni dirette. L'anno successivo pubblica sulla rivista «Erkenntnis» l'articolo Uberwindung der Metaphysik durch logische Analyse der Sprache.
1932, A. H. Gardiner (1879-1963), The Theory of Speech and Language, studio degli atti linguistici.
1932-35, A. Church (nato nel 1903) formula la nozione di astrazione lambda; i suoi lavori e quelli di S. C. Kleene (nato nel 1909) permettono di definire le funzioni lambda-definibili.
1933, A. Korzybsky (1879-1950), Science and Sanity, an Introduction to Non-Aristotelian Systems and General Semantics.
1933, L. Bloomfield, Language. I lavori di Bloomfield e della sua scuola, assieme a quelli di Z. Harris, definiscono il cosiddetto «strutturalismo americano», inizialmente rivolto, in gran parte, alla descrizione delle lingue orali americane (Sapir).
1933, A. Tarski (1901-1983) pubblica in polacco l'articolo sul Concetto di verità nelle lingue formalizzate.
1933, K. Goldstein (1878-1975), L'analyse de l'aphasie et I'étude de l'essence du langage, articolo pubblicato sul « Journal de psychologie normale et pathologique», in un numero interamente dedicato alla psicologia del linguaggio.
1934, A. Heyting 1896-1980, nella sua opera Mathematische Grundlagenforschung. Intuitionismus. Beweistheorie, presenta una logica adattata ai concetti intuizionisti del matematico L. E. J. Brouwer. Essa non ammette tra i suoi assiomi il terzo escluso.
1934, K. Buhler (1879-1963), Sprachtheorie. Die Darstellungsfunktion der Sprache.
1934, L. S. Vygotskij (1896-1934), Pensiero e linguaggio (in russo).
1934, K. Gódel, On Undecidable Propositions of Formal Mathematical System (articolo che introduce le funzioni ricorsive generali).
1934, R. Carnap, Logische Syntax der Sprache, tradotta in inglese nel 1936,l'opera ebbe un'enorme risonanza.
1935, K. Ajdukiewicz (1890-1963), articolo su Die syntaktische Konnexitat. Il calcolo presentato sta alla base delle grammatiche categoriali.
1935, G. K. Zipf (1902-1950), De Psycho-Biology of Language: an Introduction to Dynamic Philology.
1936, O. Neurath (1882-1945), tra i fondatori del positivismo logico, nella sua opera International Picture Language, presenta i principi fondamentali dell'ISOTYPE (International System Of TYpographic Picture Education), sistema pasigrafico il cui obiettivo è creare un certo numero di pittogrammi in sé comprensibili, senza bisogno di ricorrere a un nesso definito tra i segni e le parole.
1936, G. Gentzen (1909-1945), nelle sue Untersuchungen úber das logischen Schliessen, presenta due versioni della logica dei predicati. La prima, la deduzione naturale, si fonda su formule ipotetiche e non su assiomi.
1936, A. F. Ayer (nato nel 1910), in Language, Truth and Logic, sostiene che una frase significa letteralmente soltanto se ciò che essa esprime è empiricamente verificabile.
1936, R. Carnap, in Testability and Meaning, pone il problema dei predicati disposizionali che, come «solubile in acqua», esprimono una proprietà che si manifesta soltanto in un test specifico.
1936, W. V. O. Quine (nato nel 1908) nel suo articolo Truth by Convention critica le tesi di Carnap.
1936, A. Church enuncia la tesi secondo cui le funzioni lambda definibili coincidono esattamente con ciò che si intende per calcolo.
1936, A. Church e S. C. Kleene dimostrano l'identità della classe delle funzioni ricorsivamente calcolabili e quella delle funzioni lambda-definibili.
1937, O. lespersen, Analytic Syntax.
1937, A. Turing (1912-1954) propone il suo modello di macchina teorica per definire rigorosamente la calcolabilità; avanza la tesi secondo cui la «macchina di Turing» coincide esattamente con ciò che si intende per calcolo; dimostra che la classe delle funzioni calcolabili con la macchina di Turing è identica a quella delle funzioni lambda-definibili.
1938, Ch. Morris (1901-19î9) tenta di costruire una teoria del linguaggio sulla base di una teoria dei sistemi di segni; questa semiotica è divisa in tre parti: sintassi, semantica e pragmatica (Foundations of the theory of Signs). Continuerà le sue ricerche con Signs, Language and Behavior (1955). Nella sua ultima opera (Signification and Significance, 1964 adottera una teoria del segno a cinque termini.
1939, N. Trubetzkoy (1880-1938), Grundzuge der Phonologie.
1940, B. Russell, Meaning and Truth.
1941, A. Church, articolo The Calculi of Lambda-Conversion.
1942, R. Carnap, Introduction to Semantics.
1943, COLOSSUS, macchina críptografica elettrica, che utilizza funzioni booleane, entra in funzione negli Stati Uniti.
1943, W. McCulloch e W. Pitts, nel loro articolo A Logical Calculus of the Ideas Immanent in Nervous Activityy, presentano un'analogia tra sistemi nervosi e reti elettriche che permettono il calcolo delle funzioni logiche.
1943, L. Hjelmslev (1899-1965), 1 fondamenti della teoria del linguaggio (in danese). La glossematica della scuola di Copenhagen avrà una grande influenza sullo strutturalismo europeo (Martinet) e sulla semiologia (Greimas).
1944, A Tarski, articolo su The Semantic Conception of Truth and the Foundations of Semantics.
1945, j. Piaget, La formation du symbol chez l'enfant.
1946, Z. S. Harris (1909-1992), nel suo articolo From Morpheme to Utterance, sviluppa l'idea di una teoria grammaticale fondata sulla generazione di frasi in due tappe, prima le strutture di base, poi le altre strutture ottenute dalla trasformazione delle prime.
1946, E. Post, in un articolo del Bollettino della società americana di matematica, dimostra che il problema della corrispondenza tra due termini appartenenti a due diverse lingue formali è indecidibile (problema di Post).
1947, K. Pike (nato nel 1912), Phonemics: a TeChnique for Reducing Language to Writing, sintetizza la competenza degli strutturalisti americani nell'ambito della fonologia.
1947, E. Benveniste (1902-1976), Noms d'agents et noms d'action en indoeuropéen.
1948, W. V. O. Quine, nel suo articolo On What There Is, inaugura le sue ricerche ontologiche.
1948, B. Russell, Human Knowledge Its Scope and Limits.
1949, D. Hebb, nella sua opera The Organization of Behavior, presenta un modello di funzionamento psicologico in forma di reti di neuroni formali.
1949, W. Weaver e C. E. Shannon: The Mathematical Theory of Communication, che riprende tre articoli pubblicati nel 1946 nel «Beli System Technical Journal».
1950, P. W. Strawson (nato nel 1919) pubblica sulla rivista « Mind» un articolo (On Referring) che critica la teoria russelliana delle descrizioni definite attraverso la teoria delle presupposizioni.
1950, gli allievi di Marr, riallacciandosi agli interventi del biologo T.D. Lysenko all'Accademia delle scienze agrarie (1948), contrappongono alla «scienza borghese» (la linguistica europea e americana) la «scienza proletaria». La «Pravda», organo centrale del partito comunista sovietico, pubblica una raccolta di interventi di critica al marrismo, a cui rispondono i sostenitori della dottrina. Il 20 giugno lo stesso giornale pubblica un testo di Stalin che afferma che la lingua non è semplicemente una sovrastruttura, essendo comune a tutti i membri di una società e non dipendente dalla struttura delle classi sociali. A questa condanna del marrismo seguiranno, 1l 27 giugno, articoli di linguisti che riabilitano la grammatica comparata.
1951, Preliminaries to Speech Analysis di Jakobson, Fant e Halle.
1951, Z. S. Harris (1909-1982), Methods in Structural Linguistics.
1951, W. V. Q. Quine, nel suo articolo Two Dogmas of Empiricism, critica le nozioni di sinonimia e analiticità che stanno alla base del sistema di Carnap.
1952, Z. S. Harris pubblica su «Language» un lungo articolo in cui definisce l'analisi del discorso come studio delle classi d'equivalenza contestuali nell'enunciato. Questo metodo consente l'analisi dell'enunciato consecutivo (scritto oppure orale) di lunghezza superiore alla frase canonica studiata dalla tradizione logica e grammaticale.
1952. L T. Gelb. A Studi of Writing.
1953. W. V. O. Quine. From a Logical Point of View.
1953, L. Wittgenstein, Philosophische Untersuchungen, ms. in 693 sezioni redatte negli anni 1936-45 e 1947-49; si tratta del piú compiuto testo postumo; la sua presa di distanza critica dal Tractatus segna l'inizio della filosofia del secondo Wittgenstein, cui si ispirerà la filosofia del linguaggio ordinario; avrà una notevole ripercussione sulla riflessione linguistica.
1953, J. Lacan (1901-1981), al congresso di psicoanalisi di Roma, presenta una comunicazione sul ruolo del linguaggio nell'inconscio.
1953, R. Barthes (1915-1980), Le degré zéro de l'écriture.
1956, edizione inglese degli articoli di Tarski, Logic, Semantics, Metamathematics.
1956, R. jakobson (1896-1982), Two Aspects of Language and Two Types of Aphasic Disturbances.
1956, R. Jakobson e M. Halle, Foundamentals of Language.
1956, pubblicazione postuma di B. L. Whorf (1897-1941), Language, Thought and Reality, raccolta di note personali e di articoli pubblicati.
1956 colloquio intitolato Artificial intelligence, presso il Dartmouth College (New Hampshire).
1956, colloquio di Royaumont, che vede riuniti Austin, Ayer, Quine, Strawson e alcuni fenomenologi francesi.
1957, A. N. Prior (1914-1969), Time and Modality.
1957, Chomsky : in Syntactic Structures, N. Chomsky (nato nel 1928) riprende l'idea di una teoria grammaticale basata sulla produzione o generazione di frasi secondo un duplice processo: vengono innanzitutto generate delle strutture di base (struttura profonda), le quali vengono poi sottoposte a trasformazioni (struttura superficiale). La grammatica è intesa come un insieme di componenti algoritmiche che generano le frasi della lingua. La componente sintattica è prioritaria e autonoma rispetto alla componente semantica. Le regole della grammatica possono essere paragonate alle regole di riscrittura dei linguaggi formali. In seguito, Chomsky cambierà posizione su parecchi punti, ma il suo programma di ricerca comporterà sempre l'assunzione di entità intenzionali (mentalismo).
1957, B. F. Skinner (nato nel 1914) sviluppa una sofisticata teoria behavíorista del linguaggio (Verbal Behavior). Nella sua recensione al testo, pubblicata nel 1959, Chomsky contesta l'idea che lo sviluppo linguistico del bambino dipenda da stimoli esterni e difende una posizione innatista. Un anno dopo, O. Mowrer propone un modello stimolo-rz'sposta a piú stadi (Learning Theory and the Symbolic Process, 1960), che secondo Fodor (1965) - presenta gli stessi limiti di quello di Skinner.
1958, J. Lambek in un articolo (The MathS ematics of Sentence Structure) estende il calcolo basato sulle grammatiche categoriali.
1958, C. Perelman (1912-1980, Traité de l'argumentation, in collaborazione con L. Olbrechts-Tyteca.
1959, M. Heidegger, Unterwegs zur Sprache.
1959, M. Halle (nato nel 1923), De Sound Patterns of Russian, primo studio di fonologia generativa.
1959, L. Tesnière (1893-1954), pubblicazione postuma degli Eléments de syntaxe structurale, che definisce le relazioni di dipendenza sintattica (connessione) e propone un modello semantico dell'enunciato basato sui suoi differenti attanti.
1959, E. Goffman (1922-1982) nella sua opera, The Presentation of Self in Everyday Life, isola un nuovo oggetto sociologico, l'interazione faccia a faccia, che egli considera l'istanza della costituzione sociale del Sé. Questa prospettiva avrà importanti conseguenze sull'analisi della conversazione.
1960, i lavori di McCarthy sui rapporti tra la logica, il calcolo-lambda e il concetto informatico di lista sfociano nella creazione del linguaggio di programmazione LISP, ancor oggi ampiamente utilizzato per l'intelligenza artificiale.
1960, A. Martinet (nato nel 1908), Eléments de linguistique générale.
1960, H. G. Gadamer (nato nel 1900), Wahrheit und Methode.
1960, W. V. O. Quine, Word and Object.
1960, il logico Y. Bar-Hillel (1915-1975) pubblica un articolo che insiste sul carattere chimerico della traduzione automatica, come è stata sviluppata, nel clima della guerra fredda, tanto negli Stati Uniti quanto in Urss. Quattro anni piú tardi la National Academy of Sciences costituisce un comitato (Automatic Language Processing Advisory Committee) per esaminare la questione. La pubblicazione nel 1966 del «rapporto ALPAC» determina l'abbandono dei piú ambiziosi programmi di traduzione automatica. I lavori in questo settore non saranno più finanziati come in passato; non del tutto abbandonati, si orienteranno verso la traduzione assistita dall'elaboratore.
1961, J. L. Austin (1911-1960), Philosophical Papers, raccolta di sette articoli pubblicati in vita; tra questi Other Minds, 1946, che aveva avuto un forte impatto.
1962, C. Lévi-Strauss (nato nel 1908), La pensée sauvage.
1962, R. Jakobson e C. Lévi-Strauss, analisi strutturale del poema Les Chats di Baudelaire.
1962. J. L. Austin. How To Do Things with Words, pubblicazione postuma del testo di una conferenza che introduce la nozione di enunciato performativo.
1962, F. Rosenblatt (Principles of Neurodynamics) definisce alcune macchine connessioniste (fondate sull'associazione di reti neuronali), i perceptroni; nel 1969, M. Minsky e S. Papert dimostrano i limiti formali dei perceptroni a tre strati di neuroni.
1962. P. T. Geach (nato nel 1916), Refererrce and Generality (analisi moderna di tre dottrine logiche medievali, la distribuzione, la supposizione e la referenza pronominale).
1963, J. Greenberg presenta i primi risultati (Universale of Language, raccolta di contributi di diversi autori) di un programma di ricerca sugli universali linguistici basato su una metodologia induttiva che riprende informazioni raccolte sulle lingue del mondo.
1963, J. Katz (nato nel 1932) e J. Fodor (nato nel 1935), articolo The Structure of Semantic Theory.
1964, D. Hymes pubblica una raccolta dei principali articoli che hanno segnato l'approccio sociale ed etnologico al linguaggio (Language in Culture and Society). L'obiettivo esplicito è dimostrare che il paradigma generativista che si va costituendo non tiene conto di numerosi fenomeni essenziali.
1964, pubblicazione delle Philosophische Bemerkungen (ms. 1929-30) di L. Wittgenstein.
1964, J. Katz e P. Postal, in An Integrated Thy eory of Linguistic Description, propongono un'ipotesi forte sul nesso tra sintassi e semantica: nessuna singola trasformazione può colpire l'interpretazione semantica, la quale viene pertanto definita a livello della struttura profonda.
1964, J. Weizenbaum mette a punto il programma ELIZA per simulare un dialogo tra una macchina e un essere umano.
1964, Y. Bar-Hillel, Language and Information (raccolta di precedenti articoli).
1964, R. Barthes, Eléments de sémiologie.
1964-65, A. Leroi-Gourhan (1915-1982), Le geste et la parole.
1965, Chomsky 2: N. Chomsky, in Aspects of the Theory of Syntax, propone una versione píú sistematica della sua teoria: introduzione delle nozioni di competenza ed esecuzione; abbandono delle trasformazioni generalizzate a vantaggio delle strutture di frase; separazione tra le regole lessicali e le sotto -categorizzazioni, da un lato, e le regole relative alle strutture di frase, dall'altro. Chomsky sostiene che le considerazioni semantiche non svolgono alcun ruolo nella scelta della struttura sintattica o fonologica di una lingua. Questo modello verrà chiamato teoria standard.
1966, M. Foucault (1926-1984), Les mots et les choses. Une archéologie de les sciences humaines.
1966, E. Benveniste (1902-1976), Problèmes de linguistiyue génerale, raccolta di articoli che sottolineano, in particolare, il ruolo dell'enunciazione nel funzionamento linguistico.
1966, A. J. Greimas (1917-1992), Sémantique structurelle.
1966, N. Chomsky, in Cartesian Linguistics, si riallaccia al razionalismo cartesiano.
1966, J. Lacan, Ecrits.
1967, H. P. Grice presenta le sue massime conversazionali (pubblicazione nel 1975).
1967, E. Garfinkel (nato nel 1917), Studies in Ethnomethodology. Quest'opera studia come l'individuo si trovi costantemente di fronte alla creazione di regole ad hoc, la cui conoscenza è indispensabile per continuare a far parte della comunità. Nel campo del linguaggio la questione essenziale diviene non piú cosa si dice, ma come lo si dice.
1967, J. Derrida (nato nel 1930) pubblica le sue principali opere di filosofia del linguaggio: L'écriture et la dIfférence; La voi:x et le phénomène; De la grammatologie.
1967, R. Rorty pubblica un'antologia intitolata The Linguistic Turn. Recent Essays in Philosophical Method, in cui raccoglie i testi che mettono in luce l'importanza dell'analisi linguistica nella soluzione dei tradizionali problemi filosofici.
Alla fine degli anni sessanta, negli Stati Uniti viene avviata una serie di programmi sperimentali volti a far acquisire ai primati superiori la capacità di manipolare sistemi simbolici complessi che permettano, in particolare, la comunicazione con gli esseri umani. Tra i principali si devono segnalare: i) WASHOE: B. T. e A. Gardner (a partire dal 1966; nel 1970 gli studi su Washoe vengono proseguiti all'Università di Oklahoma, dove i programmi vengono sviluppati sotto la guida di R. Fouts); ii) SARAH: A. e D. Premack (dal 1970); iii) LANA (LAN-guage A-nalogue): D. M. Rumbaugh (Atlanta, a partire dal 1972); iv) KOKO: F. Patterson (Stanford, dal 1972); v) NIM: H. S. Terrace (New York, dal 1973); vi) CHANTEK: L. Miles (Università del Tennessee, dal 1977); vii) KANZI: E. S. Savage-Rumbaugh (Atlanta, dal 1981). I risultati continuano ad essere controversi.
1967, Chomsky 3: Dopo la pubblicazione di Aspects, alcuni sviluppi del modello generativo si discostano dalle proposizioni di Chomsky. I suoi allievi J. R. Ross e G. Lakoff, in particolare, elaborano la «semantica generativa»: il livello della struttura profonda, estremamente astratto, contiene tutte le informazioni semantiche, l'inserzione di elementi lessicali è successiva, esiste un'unica struttura di base per tutti i derivati morfologici. In risposta alla semantica generativa, diversi rimaneggiamenti della teoria standard porteranno alla teoria standard estesa. N. Chomsky, nell'articolo Remarks on Nominalization (1967), adotta l'ipotesi «lessicalista» che conferisce una dimensione piú concreta alla struttura profonda: in un'espressione come «la partenza», «partenza» non è più derivato da un verbo, ma entra nella struttura profonda direttamente come nome. In Deep Structure, Surface Structure and Semantic Interpretation (1971) e in Conditions of Transformations
(1973) vengono formulati alcuni nuovi elementi: applicazione cieca delle regole di trasformazione indipendentemente dalle relazioni grammaticali o semantiche; le regole semantiche (componenti interpretative della grammatica) si applicano alla struttura profonda e alla struttura superficiale; alcune proprietà del linguaggio sono colte in base a principi molto generali, le norme che non hanno la forma di regole di riscrittura (per esempio: nessun sintagma nominale che si dirama a sinistra sotto un altro sintagma nominale può essere ricavato da quest'ultimo); le regole di trasformazione vengono sostituite da una regola generale di spostamento degli elementi della struttura profonda («muovi alpha», dove «alpha» può essere una qualsiasi categoria); gli elementi spostati lasciano delle «tracce»; tra la struttura superficiale e la rappresentazione semantica prende posto una nuova componente, la forma logica.
1968, T. A. Sebeok (nato nel 1920), Aninaal Communication.
1968, Z. S. Harris (1906-1993), Mathematical Structure of Language. 1968, R. Montagne (1931-1971), nell'articolo Pragmatics, espone una teoria formale delle espressioni indessicali che svilupperà in un altro articolo del
1970, Pragmatica and Intensional Logic.
1968, N. Chomsky e M. Halle, The Sound Patterns of English.
1968, S. Cavell (nato nel 1926), Must We Mean What We Sav?
1969, G. Deleuze (nato nel 1925), Logique du sens.
1969, dibattito tra Chomsky e Quine su behaviorismo e traduzione.
1969. D. K. Lewís (nato nel 1941 ), Convention: A Philosophical Study.
1969, E. Gilson (1884-1978), in Linguistique et ph ilosophie.Essai sur les constantes linguistiques du langage, difende, contro gli sconfinamenti dei linguisti, l'idea di un approccio puramente filosofico al linguaggio.
1969, M. Pécheux (1938-1983), I 'analyse automatique du discours.
1969, j. Hintikka (nato nel 1929), Models for Modalities.
1969, J. Searle (nato nel 1932), Speech Acts.
1969, pubblicazione della Philosophische Grammatik (ms. 1931-34) di L.Wittgenstein.
1969, W. V. O. Quine, Ontological Relativitv and 0ther EssaYs.
1969, M. Foucault, in L'archéologie du savoir, presenta il suo metodo come un'analisi che considera i discorsi in quanto eventi.
Con gli anni settanta comincia un movimento senza precedenti di studi storici e filosofici sullo sviluppo delle scienze del linguaggio. Sarà caratterizzato, in particolare, dalla fondazione di due riviste internazionali:
Historiographia linguistica» (Amsterdam, 1974) e « Histoire, épistémologie, langage» (Lille, 1979).
1970, W. V. U. Quine, Philosophv o} Logic.
1970, R. Montague, in un articolo intitolato English as a Formal Language, sostiene che non ci sono differenze importanti tra un linguaggio formale e una lingua naturale. La sua analisi dell'inglese coincide con quella che viene chiamata la «grammatica» di Montague, che aggiunge alla sintassi categoriale una semantica basata sulla nozione di modello.
1970, in una comunicazione al congresso dei matematici americani J. Early presenta un algoritmo che dà in uscita un'analisi sintattica delle frasi inglesi fornitegli in entrata.
1972, W. Labov (nato nel 1927), in Sociolinguistics Patterns presenta uno studio empirico sulle relazioni tra la struttura sociale e la variazione linguistica.
1972, T. Winograd costruisce un programma informatico (SHRDLU) che consente a un robot di comprendere ed eseguire in un ambiente artificiale ordini in lingua naturale.
1972, j. T. Gumperz e D. Hymes dirigono un'opera collettiva di studi su casi di etnografia della comunicazione (Directions in Sociolinguistics: The Ethnographie of Communication).
1972, O. Ducrot (nato nel 1930), Dire et ne pas dire. Si tratta di stabilire il programma di una semantica che, tra le altre cose, integra nella lingua stessa gli atti linguistici.
1973, W. V. O. Quine, The Roots of Reference.
1973, K. O. Apel (nato nel 1922), nell'opera Transformation der Philosophie, una raccolta di articoli, considerando la nuova centralità del linguaggio nella filosofia, propone l'idea di una «pragmatica trascendentale» che studia la possibilità a priori della comprensione intersoggettiva.
1974, pubblicazione postuma di una raccolta di articoli di R. Montague a cura di R. H. Thomason (Formal Philosophy).
1974, D. Hymes pubblica gli Studies in History of Linguistics. Traditions and Paradigms, raccolta di diversi contributi sui punti nodali della storia delle scienze del linguaggio. Il fine, esplicitato nell'introduzione, è dimostrare che l'attuale egemonia sociologica di certi paradigmi (il riferimento è alla grammatica generativa) non elimina gli altri aspetti delle scienze del linguaggio.
1974, P. F. Strawson (nato nel 1919), Subject and Predicate in Logic and Grammar.
1975, S. Kripke, nel suo articolo Outline of a Theory, of Truth, definisce una semantica situazionale che Barwise e Perry applicheranno (1983) a un trattamento del linguaggio naturale.
1975, R. Schank e i suoi allievi costruiscono il programma informatico MARGIE con l'obiettivo di elaborare un modello intuitivo del processo di comprensione del linguaggio naturale.
1975, M. Gross (nato nel 1934), Méthodes en syntaxe.
1975, J. Fodor, in The Language of Thought, sostiene l'esistenza del «mentalese», linguaggio innato del pensiero che starebbe alle lingue naturali come il linguaggio-macchina del calcolatore sta ai linguaggi di programmazione.
1975, T. Hintikka, in The Intentions of Intentionality and OtherModels for Modality, propone di ricondurre l'intenzionalità alla intensionalità.
1975, I. Hacking (nato nel 1936), Why Does Language Matter to Philosophy?.
1977, C. Perelman, L'empire rhétorique. Rhétorique et argumentation.
1978, M. Dummett (nato nel 1925), in Truth and Other Enigmas, sostiene che la teoria del significato è il fondamento della metafisica.
1.978, J. C. Milner (nato nel 1941), L'amour de la langue.
1979, Chomsky 4: nelle conferenze di Pisa, che verranno sviluppate in Lectures on Government and Binding (1981), Some Concepts and Consequences of the Theory of Government and Binding (1982) e in Barriers
(1986), Chomsky introduce nuovi concetti, il cui insieme costituisce la teoria della reggenza e del legamento, talvolta piú generalmente indicata conl'espressione principi e parametri. La grammatica è composta di moduli che interagiscono e rientrano in differenti teorie: teoria del legamento (stabilisce l'ambito di validità delle regole di movimento); teoria della reggenza (stabilisce le relazioni tra la testa di un sintagma e le categorie che ne dipendono); teoria del ruolo-theta (stabilisce le funzioni della tematizzazione); teoria del caso (stabilisce dei casi astratti e studia le loro relazioni morfologiche); teoria X-barra (definisce le regole relative alle categorie fondamentali della grammatica, come il sostantivo o la frase, ipotizzando che tutte funzionino allo stesso modo: una testa [X = cane] alla quale si può attaccare uno specificatore [X" = SX = il cane] e un complemento [X` = SXC = il cane nero]). Queste teorie permettono di formulare i principi della grammatica universale che vengono applicati nelle diverse lingue in rapporto a specifici parametri.
1979, pubblicazione postuma dell'Estetica della creazione verbale (in russo) del filosofo M. Bachtin (1895-1975), raccolta di testi composti tra il 1920 e il 1924, e tra il 1961 e il 1962. Viene qui sviluppata l'importante idea che il principio dialogico sia all'origine del funzionamento linguistico e della costituzione sociale.
1980, S. Kripke, Naming and Necessity.
1981, B. Comrie, Language Universals and Linguistic Typology.
1981, E. Goffman, Forms of Talk.
1981, J. Habermas (nato nel 1929), Theorie des kommunikativen Handelns.
1982, J. Bresnan, pubblica un volume collettaneo (The Mental Representation of Grammatical Relations) che vuole oltrepassare i limiti della grammatica generativa e si ispira, in particolare, a Montague.
1982, J. Gumperz, in Discourses Strategies, studia le conversazioni.
1983, J. Habermas, Moralbewubtsein und kommunikatives Handeln.
1983, J. Fodor, nella sua opera The Modularity of Mind, sostiene che le attività intelligenti dell'uomo sono organizzate secondo unità autonome e specifiche (cfr. l'antica teoria delle facoltà).
1983, J. Hintikka, Language and Information, elabora un'analisi della quantificazione in termini di teoria dei giochi (gioco con informazione perfetta tra i due avversari, «natura» e «Io»).
1983, J. Barwise e J. Perry, Situations and Attitudes.
1983, D. M. Perlmutter, Studies in Relational Grammar (assume come elementi primitivi le relazioni grammaticali stesse, soggetto, oggetto, ecc.).
1983, J. Searle, Intentionality.
1984, D. Davidson (nato nel 1917), Inquires into Truth and Interpretation, raccolta dei suoi principali articoli sul linguaggio.
1985, J. Searle e D. Vanderveken, Foundations of Illocutionary Logic.
1985, 0. Ducrot, in Le dire et le dit, propone di abbandonare la distinzione tra dictum e modus a favore di (un'analisi del senso in cui ciascun componente disponga di una «autonomia enunciativa».
1985, C. Hagège (nato nel 1936), L'homme de paroles.
1985, G. Gazdar, G. K. Pullum, I. A. Sag e T. Wasow, Generalised Phrase Structure Grammar: A Theoretical Synopsis.
1986, D. Sperber e D. Wilson, Relevance: Communication and Cognition.
1987, R. W. Langacker, Foundations of Cognitive Grammar (costruisce gli elementi linguistici sulla base della struttura della rappresentazione).
1988, R. Thom (nato nel 1923), Esquisse d'une sémiophysique.
1989, S. C. Dik, The Theory of Functional Grammar.
1990, A. Culioli (nato nel 1927), Pour une théorie de l'énonciation. Questa raccolta di articoli è una delle poche testimonianze scritte di un linguista il cui insegnamento ha avuto in Francia, a partire dalla fine degli anni sessanta, un'enorme influenza. Riprendendo la prospettiva dell'enunciazione della tradizione di Guillaume e Benveniste, l'autore analizza gli enunciati come assemblaggio di marcatori operazionali (per esempio, individuazione rispetto alle coordinate spazio-temporali o nozionali, predicazione, ecc.) e non come la semplice concatenazione di segni rappresentativi.
1991, A. Greimas e J. Fontanille, Sémiologie des passions.
1993, Chomsky 5: N. Chomsky, in un articolo (A Minimalist Program for Linguistic Theory), sostiene che il ruolo della sintassi è di verificare la compatibilità morfologica dei costituenti della proposizione.
1994, C. Pollard e I. Sag, Head-Driven Phrase Structure Grammar.
Tuttavia, non si deve pensare a uno sviluppo monolitico delle scienze del linguaggio. A fianco dei sistemi formali, continuano a svilupparsi studi empirici basati sulla diversità delle lingue, che danno luogo, in particolare, a programmi induttivi di ricerca degli universali (Greenberg) e a modelli esplicativi concepiti non (o non esclusivamente) in termini di calcolo, ma in termini di funzionalità. La specializzazione universitaria determina, analogamente, la nascita, nell'area anglosassone, di una sotto-disciplina detta «filosofia del linguaggio» che si occupa, in particolare, di problemi di riferimento e verità, ma spesso non tiene conto della diversità delle lingue naturali. Questa corrente, che deriva da una riflessione sui sistemi logici, interferisce variamente con le ricerche sulle lingue naturali, in particolare con la riscoperta dell'importanza degli atti linguistici (pragmatica). I filosofi «continentali», molti dei quali si ispirano alla fenomenologia di Husserl, hanno in gran parte rifiutato questo tipo di approccio, giudicato troppo positivista (Heidegger; Derrida, 1967; Deleuze, 1969; Apel, 1973); alcuni (Gilson, 1969) hanno radicalmente negato che una scienza positiva possa afferrare la vera natura del linguaggio. Da notare la crescente importanza dei lavori di semiotica.
1900, S. Freud (1856-1939), Die Traumdeutung.
1900, W. Dilthey (1833-1911), in Die Entstehung der Hermeneutik, propone una distinzione tra spiegazione e comprensione; le scienze della natura rientrano nel primo tipo di approccio, le scienze umane, o scienze dello spirito, nel secondo.
1900, E. Husserl (1859-1938), inizio della pubblicazione delle Logische Untersuchungen.
1901, S. Freud, in Zur Psychopathologie des Altagslebens, dà un'interpretazione degli errori linguistici, come derivanti dalle intenzioni del soggetto, alcune delle quali inconscie.
1901, A. Thumb (1865-1915) e K. Marbe (1869-1953), Experimentelle Untersuchungen uber die psychologischen Grundlagen der sprachlichen Analogiebildungen.
1901, B. Russell (1872-1970) scopre delle antinomie nel sistema di Frege (paradosso dell'insieme di tutti gli insiemi che deve e non deve includere se stesso). Come soluzione, il sistema dei Principia Mathematica proporrà una gerarchia di oggetti e di funzioni (teoria dei tipi).
1901, A. Naville, nella seconda edizione della sua Nouvelle classification des sciences, sviluppa l'idea di Saussure secondo cui la sociologia comprenderebbe una disciplina, la semiologia, di cui la linguistica rappresenta la parte più avanzata.
1902, B. Croce (1866-1952), Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale.
1902, L. Couturat (1868-1914), Pour la langue internationale.
1904, K. Vossler (1872-1949), Positivismus und Idealismus in der Sprachwissenschaft. In contrasto con il positivismo dei neogrammatici, lo spirito è concepito come il vero fondamento del linguaggio.
1905, K. Vossler, Sprache als Schópfung und Entwicklung.
1905, B. Russell, articolo On Denoting.
1908, A. Marty (1847-1914), Untersuchung zur Grundlegung der allgemeinen Grammatik und Sprachphilosophie.
1908, A. Meillet (1866-1936), Les dialectes Indo-européens. Sotto l'influenza del diffusionismo, della dialettologia e della geografia linguistica abbandona la nozione di proto-lingua per quella di lingua comune.
1909, P. Menzerath (1883-1954) pubblica un articolo (Psychologische Untersuchungen uber die sprachliche e Kontamination) che studia il fenomeno linguistico della contaminazione dal punto di vista della psicologia empirica.
1910, 1912, 1913, B. Russell e N. Whitehead pubblicano i Principia Mathematica, che sviluppano il programma del logicismo (la matematica pura può essere stabilita in termini puramente logici).
1910, A. Marty, Zur Sprachphilosophie. Die «logische lokalistische» und andere Kasustheorie,sulla teoria del caso.
1911-14, j. Damourette e E.Pichon, Dès mots à la pensée. Essai de grammaire de la langue francaise. Per la sua ampiezza e per la diversità dei fenomeni trattati, quest'opera rappresenta il maggiore compendio di grammatica mai pubblicato.
1911, F. Boas (1858-1942), Handbook of American Indian languages.
1911, Lady V. Welby (1837-1912), Significs and Language. The Articulate Form of Our Expressive and Interpretative Resources. Attraverso i suoi molteplici rapporti epistolari (con Peirce, Russell, ecc. ) riesce a diffondere l'idea di una disciplina, la significs, che dovrebbe vertere sulla comunicazione umana e sui mezzi per migliorarla. Le sue idee influenzeranno la scuola intuizionista olandese di matematica e logica. Ogden e Richards saranno suoi seguaci.
1915, L. Lówenheim, in un articolo sulle possibilità nel calcolo delle relazioni, dimostra un teorema che presto diventerà famoso e che può essere cosí espresso: se una formula di calcolo dei predicati di primo ordine è vera in un universo non vuoto, essa è vera per l'universo degli interi positivi.
1915-24, Circolo linguistico di Mosca, animato da R. Jakobson (1896-1982); si interessa sia di linguistica che di tradizioni popolari.
1916, gli allievi di Saussure pubblicano il Cours de linguistique generale, sulla base degli appunti delle lezioni da lui tenute a Ginevra nel 1907, 1908-9, 1910-11.
1916, M. Heidegger (1889-1976), Die Kategorien- und Bedeutungslehre des Duns Scotus.
1916, il filosofo polacco S. Lesniewski (1886-1939) pubblica i Fondamenti della teoria generale degli insiemi, che contiene il primo approccio alla mereologia (lett. teoria delle parti). Obiettivo della disciplina è risolvere i paradossi della teoria degli insiemi senza ricorrere al formalismo logico di Russell.
1917, L. Wittgenstein (1889-1951), Tractatus logico-philosophicus, unica opera pubblicata in vita, se si eccettua un articolo poi sconfessato.
1918, j. Gilliéron (1854-1926), La faillite des lois phonétiques.
1918, B. Russell, articolo "The Philosophy of Logical Atomism, il filosofo tornerà sulla questione nel 1924 (con l'articolo Logical Atomism), per difendere la sua posizione realista contro l'idealismo di F. H. Bradley.
1919, B. Russell, On propositions. What They Are and How ThEY Mean (articolo che segna l'inizio di una seconda fase nella filosofia di Russell).
1919, articolo di F. L. G. Frege, Der Gedanke.
1921, E. Sapir (1884-1931), Language.
1922, E. Cassirer (1874-1945), Philosophie der symbolischen Formen, I:Die Sprache.
1922, O, Jespersen 1860-1943, Language. Its Nature, Developmen and Origin.
1923, J. Vendryes (1875-1960), Le langage. Introduction linguastique à l'histoire.
1923, gli inglesi C. K. 0gden (1899-1952) e I. A. Richards 1893-1979 pubblicano una vasta sintesi sulla natura del segno linguistico (The Meaning of Meaning. A Study of the Influence of Language upon Thought and of Science of Symbolism). Divulgheranno la classica concezione ternaria del segno come relazione di un suono con un pensiero (un concetto) e un riferimento esterno.
1924, O. jespersen, Thc Philosophy of Grammar.
1924, per impulso di L. Bloomfield ( 1887-1949 ) viene fondata l'American Society of Linguistics e la sua rivista «Language».
1925, j. B. Watson (1878-1958) pubblica Behaviorism, in cui espone la sua teoria del comportamento che esclude dalla psicologia ogni ricorso ad entità mentali: «Il behaviorismo sostiene che ciò che gli psicologi hanno finora chiamato "pensiero" non è che linguaggio interiore.»
1927, K. von Frisch, Aus dem Leben der Bienen, espone i principi della comunicazione olfattiva e gestuale delle api.
1927, j. Kurylowicz (1895-1978) riconosce i primi due coefficienti sonantici di Saussure nella h dello hittita (lingua morta di cui era stata di recente decifrata la scrittura).
1928, W. Propp (1895-1970), Morfologia della fiaba (in russo): analisi della struttura delle fiabe popolari russe basata sulle funzioni dei personaggi.
1928, I Congresso internazionale dei linguisti a L'Aia.
1928, R. Carnap (1891-1970), Der logische Aufbau der Welt.
1928, D. Hilbert e W.Ackerman, nel libro Grundzúge der theorethIschen Logik, pongono il problema della decidibilità (Entscheidungsproblem).
1929, E. Husserl (1859-1938), Formale und Transzendentale Logik.Versuch einer Kritik der logischen Vernunft.
1929, G. Guillaume (1883-1960), Temps et verbe. Théorie des aspects des modes et des temps.
1929, pubblicazione delle tesi del Circolo linguistico di Praga (in particolare, V. Mathesius, H. Becker, R. Jakobson, N. Trubetzko) e S. Karcevski, vecchio allievo ginevrino di Saussure). «Non si può comprendere alcun fatto di lingua senza considerare il sistema cui esso appartiene.»
1929, le tesi di N. J. Marr (1865-1934), in seguito ai dibattiti all'Accademia Sovietica delle Scienze, sono dichiarate «espressione del marxismo in linguistica». Il linguista sovietico difende sin dall'inizio del secolo l'idea che il linguaggio è il riflesso della coscienza sociale. Soprattutto sviluppa tesi sulla preistoria dell'umanità: anticamente si sarebbe parlata un'unica lingua («la lingua japhetica») dal Caucaso e dall'Asia minore ai Pirenei; essa sarebbe in relazione con le lingue semitiche, ma da esse distinta. Le teorie di Marr, basate su arditi accostamenti, lo portano a criticare la linguistica indoeuropea, in generale, e i neogrammatici in particolare. Due volumi di testi scelti vengono pubblicati nel 1933 e nel 1936. I suoi allievi occupano posizioni strategiche nel mondo della linguistica sovietica.
1930, K. Gòdel, articolo Uber forma) unentscheidbare Satze der «Principia Mathematica» und verwandter Systeme.
1931, R. Carnap, Die physikalische Sprache als Universalsprache der Wissenschaft. Il filosofo sostiene l'idea che gli enunciati di base della scienza sono gli «enunciati protocollari», resoconti di osservazioni dirette. L'anno successivo pubblica sulla rivista «Erkenntnis» l'articolo Uberwindung der Metaphysik durch logische Analyse der Sprache.
1932, A. H. Gardiner (1879-1963), The Theory of Speech and Language, studio degli atti linguistici.
1932-35, A. Church (nato nel 1903) formula la nozione di astrazione lambda; i suoi lavori e quelli di S. C. Kleene (nato nel 1909) permettono di definire le funzioni lambda-definibili.
1933, A. Korzybsky (1879-1950), Science and Sanity, an Introduction to Non-Aristotelian Systems and General Semantics.
1933, L. Bloomfield, Language. I lavori di Bloomfield e della sua scuola, assieme a quelli di Z. Harris, definiscono il cosiddetto «strutturalismo americano», inizialmente rivolto, in gran parte, alla descrizione delle lingue orali americane (Sapir).
1933, A. Tarski (1901-1983) pubblica in polacco l'articolo sul Concetto di verità nelle lingue formalizzate.
1933, K. Goldstein (1878-1975), L'analyse de l'aphasie et I'étude de l'essence du langage, articolo pubblicato sul « Journal de psychologie normale et pathologique», in un numero interamente dedicato alla psicologia del linguaggio.
1934, A. Heyting 1896-1980, nella sua opera Mathematische Grundlagenforschung. Intuitionismus. Beweistheorie, presenta una logica adattata ai concetti intuizionisti del matematico L. E. J. Brouwer. Essa non ammette tra i suoi assiomi il terzo escluso.
1934, K. Buhler (1879-1963), Sprachtheorie. Die Darstellungsfunktion der Sprache.
1934, L. S. Vygotskij (1896-1934), Pensiero e linguaggio (in russo).
1934, K. Gódel, On Undecidable Propositions of Formal Mathematical System (articolo che introduce le funzioni ricorsive generali).
1934, R. Carnap, Logische Syntax der Sprache, tradotta in inglese nel 1936,l'opera ebbe un'enorme risonanza.
1935, K. Ajdukiewicz (1890-1963), articolo su Die syntaktische Konnexitat. Il calcolo presentato sta alla base delle grammatiche categoriali.
1935, G. K. Zipf (1902-1950), De Psycho-Biology of Language: an Introduction to Dynamic Philology.
1936, O. Neurath (1882-1945), tra i fondatori del positivismo logico, nella sua opera International Picture Language, presenta i principi fondamentali dell'ISOTYPE (International System Of TYpographic Picture Education), sistema pasigrafico il cui obiettivo è creare un certo numero di pittogrammi in sé comprensibili, senza bisogno di ricorrere a un nesso definito tra i segni e le parole.
1936, G. Gentzen (1909-1945), nelle sue Untersuchungen úber das logischen Schliessen, presenta due versioni della logica dei predicati. La prima, la deduzione naturale, si fonda su formule ipotetiche e non su assiomi.
1936, A. F. Ayer (nato nel 1910), in Language, Truth and Logic, sostiene che una frase significa letteralmente soltanto se ciò che essa esprime è empiricamente verificabile.
1936, R. Carnap, in Testability and Meaning, pone il problema dei predicati disposizionali che, come «solubile in acqua», esprimono una proprietà che si manifesta soltanto in un test specifico.
1936, W. V. O. Quine (nato nel 1908) nel suo articolo Truth by Convention critica le tesi di Carnap.
1936, A. Church enuncia la tesi secondo cui le funzioni lambda definibili coincidono esattamente con ciò che si intende per calcolo.
1936, A. Church e S. C. Kleene dimostrano l'identità della classe delle funzioni ricorsivamente calcolabili e quella delle funzioni lambda-definibili.
1937, O. lespersen, Analytic Syntax.
1937, A. Turing (1912-1954) propone il suo modello di macchina teorica per definire rigorosamente la calcolabilità; avanza la tesi secondo cui la «macchina di Turing» coincide esattamente con ciò che si intende per calcolo; dimostra che la classe delle funzioni calcolabili con la macchina di Turing è identica a quella delle funzioni lambda-definibili.
1938, Ch. Morris (1901-19î9) tenta di costruire una teoria del linguaggio sulla base di una teoria dei sistemi di segni; questa semiotica è divisa in tre parti: sintassi, semantica e pragmatica (Foundations of the theory of Signs). Continuerà le sue ricerche con Signs, Language and Behavior (1955). Nella sua ultima opera (Signification and Significance, 1964 adottera una teoria del segno a cinque termini.
1939, N. Trubetzkoy (1880-1938), Grundzuge der Phonologie.
1940, B. Russell, Meaning and Truth.
1941, A. Church, articolo The Calculi of Lambda-Conversion.
1942, R. Carnap, Introduction to Semantics.
1943, COLOSSUS, macchina críptografica elettrica, che utilizza funzioni booleane, entra in funzione negli Stati Uniti.
1943, W. McCulloch e W. Pitts, nel loro articolo A Logical Calculus of the Ideas Immanent in Nervous Activityy, presentano un'analogia tra sistemi nervosi e reti elettriche che permettono il calcolo delle funzioni logiche.
1943, L. Hjelmslev (1899-1965), 1 fondamenti della teoria del linguaggio (in danese). La glossematica della scuola di Copenhagen avrà una grande influenza sullo strutturalismo europeo (Martinet) e sulla semiologia (Greimas).
1944, A Tarski, articolo su The Semantic Conception of Truth and the Foundations of Semantics.
1945, j. Piaget, La formation du symbol chez l'enfant.
1946, Z. S. Harris (1909-1992), nel suo articolo From Morpheme to Utterance, sviluppa l'idea di una teoria grammaticale fondata sulla generazione di frasi in due tappe, prima le strutture di base, poi le altre strutture ottenute dalla trasformazione delle prime.
1946, E. Post, in un articolo del Bollettino della società americana di matematica, dimostra che il problema della corrispondenza tra due termini appartenenti a due diverse lingue formali è indecidibile (problema di Post).
1947, K. Pike (nato nel 1912), Phonemics: a TeChnique for Reducing Language to Writing, sintetizza la competenza degli strutturalisti americani nell'ambito della fonologia.
1947, E. Benveniste (1902-1976), Noms d'agents et noms d'action en indoeuropéen.
1948, W. V. O. Quine, nel suo articolo On What There Is, inaugura le sue ricerche ontologiche.
1948, B. Russell, Human Knowledge Its Scope and Limits.
1949, D. Hebb, nella sua opera The Organization of Behavior, presenta un modello di funzionamento psicologico in forma di reti di neuroni formali.
1949, W. Weaver e C. E. Shannon: The Mathematical Theory of Communication, che riprende tre articoli pubblicati nel 1946 nel «Beli System Technical Journal».
1950, P. W. Strawson (nato nel 1919) pubblica sulla rivista « Mind» un articolo (On Referring) che critica la teoria russelliana delle descrizioni definite attraverso la teoria delle presupposizioni.
1950, gli allievi di Marr, riallacciandosi agli interventi del biologo T.D. Lysenko all'Accademia delle scienze agrarie (1948), contrappongono alla «scienza borghese» (la linguistica europea e americana) la «scienza proletaria». La «Pravda», organo centrale del partito comunista sovietico, pubblica una raccolta di interventi di critica al marrismo, a cui rispondono i sostenitori della dottrina. Il 20 giugno lo stesso giornale pubblica un testo di Stalin che afferma che la lingua non è semplicemente una sovrastruttura, essendo comune a tutti i membri di una società e non dipendente dalla struttura delle classi sociali. A questa condanna del marrismo seguiranno, 1l 27 giugno, articoli di linguisti che riabilitano la grammatica comparata.
1951, Preliminaries to Speech Analysis di Jakobson, Fant e Halle.
1951, Z. S. Harris (1909-1982), Methods in Structural Linguistics.
1951, W. V. Q. Quine, nel suo articolo Two Dogmas of Empiricism, critica le nozioni di sinonimia e analiticità che stanno alla base del sistema di Carnap.
1952, Z. S. Harris pubblica su «Language» un lungo articolo in cui definisce l'analisi del discorso come studio delle classi d'equivalenza contestuali nell'enunciato. Questo metodo consente l'analisi dell'enunciato consecutivo (scritto oppure orale) di lunghezza superiore alla frase canonica studiata dalla tradizione logica e grammaticale.
1952. L T. Gelb. A Studi of Writing.
1953. W. V. O. Quine. From a Logical Point of View.
1953, L. Wittgenstein, Philosophische Untersuchungen, ms. in 693 sezioni redatte negli anni 1936-45 e 1947-49; si tratta del piú compiuto testo postumo; la sua presa di distanza critica dal Tractatus segna l'inizio della filosofia del secondo Wittgenstein, cui si ispirerà la filosofia del linguaggio ordinario; avrà una notevole ripercussione sulla riflessione linguistica.
1953, J. Lacan (1901-1981), al congresso di psicoanalisi di Roma, presenta una comunicazione sul ruolo del linguaggio nell'inconscio.
1953, R. Barthes (1915-1980), Le degré zéro de l'écriture.
1956, edizione inglese degli articoli di Tarski, Logic, Semantics, Metamathematics.
1956, R. jakobson (1896-1982), Two Aspects of Language and Two Types of Aphasic Disturbances.
1956, R. Jakobson e M. Halle, Foundamentals of Language.
1956, pubblicazione postuma di B. L. Whorf (1897-1941), Language, Thought and Reality, raccolta di note personali e di articoli pubblicati.
1956 colloquio intitolato Artificial intelligence, presso il Dartmouth College (New Hampshire).
1956, colloquio di Royaumont, che vede riuniti Austin, Ayer, Quine, Strawson e alcuni fenomenologi francesi.
1957, A. N. Prior (1914-1969), Time and Modality.
1957, Chomsky : in Syntactic Structures, N. Chomsky (nato nel 1928) riprende l'idea di una teoria grammaticale basata sulla produzione o generazione di frasi secondo un duplice processo: vengono innanzitutto generate delle strutture di base (struttura profonda), le quali vengono poi sottoposte a trasformazioni (struttura superficiale). La grammatica è intesa come un insieme di componenti algoritmiche che generano le frasi della lingua. La componente sintattica è prioritaria e autonoma rispetto alla componente semantica. Le regole della grammatica possono essere paragonate alle regole di riscrittura dei linguaggi formali. In seguito, Chomsky cambierà posizione su parecchi punti, ma il suo programma di ricerca comporterà sempre l'assunzione di entità intenzionali (mentalismo).
1957, B. F. Skinner (nato nel 1914) sviluppa una sofisticata teoria behavíorista del linguaggio (Verbal Behavior). Nella sua recensione al testo, pubblicata nel 1959, Chomsky contesta l'idea che lo sviluppo linguistico del bambino dipenda da stimoli esterni e difende una posizione innatista. Un anno dopo, O. Mowrer propone un modello stimolo-rz'sposta a piú stadi (Learning Theory and the Symbolic Process, 1960), che secondo Fodor (1965) - presenta gli stessi limiti di quello di Skinner.
1958, J. Lambek in un articolo (The MathS ematics of Sentence Structure) estende il calcolo basato sulle grammatiche categoriali.
1958, C. Perelman (1912-1980, Traité de l'argumentation, in collaborazione con L. Olbrechts-Tyteca.
1959, M. Heidegger, Unterwegs zur Sprache.
1959, M. Halle (nato nel 1923), De Sound Patterns of Russian, primo studio di fonologia generativa.
1959, L. Tesnière (1893-1954), pubblicazione postuma degli Eléments de syntaxe structurale, che definisce le relazioni di dipendenza sintattica (connessione) e propone un modello semantico dell'enunciato basato sui suoi differenti attanti.
1959, E. Goffman (1922-1982) nella sua opera, The Presentation of Self in Everyday Life, isola un nuovo oggetto sociologico, l'interazione faccia a faccia, che egli considera l'istanza della costituzione sociale del Sé. Questa prospettiva avrà importanti conseguenze sull'analisi della conversazione.
1960, i lavori di McCarthy sui rapporti tra la logica, il calcolo-lambda e il concetto informatico di lista sfociano nella creazione del linguaggio di programmazione LISP, ancor oggi ampiamente utilizzato per l'intelligenza artificiale.
1960, A. Martinet (nato nel 1908), Eléments de linguistique générale.
1960, H. G. Gadamer (nato nel 1900), Wahrheit und Methode.
1960, W. V. O. Quine, Word and Object.
1960, il logico Y. Bar-Hillel (1915-1975) pubblica un articolo che insiste sul carattere chimerico della traduzione automatica, come è stata sviluppata, nel clima della guerra fredda, tanto negli Stati Uniti quanto in Urss. Quattro anni piú tardi la National Academy of Sciences costituisce un comitato (Automatic Language Processing Advisory Committee) per esaminare la questione. La pubblicazione nel 1966 del «rapporto ALPAC» determina l'abbandono dei piú ambiziosi programmi di traduzione automatica. I lavori in questo settore non saranno più finanziati come in passato; non del tutto abbandonati, si orienteranno verso la traduzione assistita dall'elaboratore.
1961, J. L. Austin (1911-1960), Philosophical Papers, raccolta di sette articoli pubblicati in vita; tra questi Other Minds, 1946, che aveva avuto un forte impatto.
1962, C. Lévi-Strauss (nato nel 1908), La pensée sauvage.
1962, R. Jakobson e C. Lévi-Strauss, analisi strutturale del poema Les Chats di Baudelaire.
1962. J. L. Austin. How To Do Things with Words, pubblicazione postuma del testo di una conferenza che introduce la nozione di enunciato performativo.
1962, F. Rosenblatt (Principles of Neurodynamics) definisce alcune macchine connessioniste (fondate sull'associazione di reti neuronali), i perceptroni; nel 1969, M. Minsky e S. Papert dimostrano i limiti formali dei perceptroni a tre strati di neuroni.
1962. P. T. Geach (nato nel 1916), Refererrce and Generality (analisi moderna di tre dottrine logiche medievali, la distribuzione, la supposizione e la referenza pronominale).
1963, J. Greenberg presenta i primi risultati (Universale of Language, raccolta di contributi di diversi autori) di un programma di ricerca sugli universali linguistici basato su una metodologia induttiva che riprende informazioni raccolte sulle lingue del mondo.
1963, J. Katz (nato nel 1932) e J. Fodor (nato nel 1935), articolo The Structure of Semantic Theory.
1964, D. Hymes pubblica una raccolta dei principali articoli che hanno segnato l'approccio sociale ed etnologico al linguaggio (Language in Culture and Society). L'obiettivo esplicito è dimostrare che il paradigma generativista che si va costituendo non tiene conto di numerosi fenomeni essenziali.
1964, pubblicazione delle Philosophische Bemerkungen (ms. 1929-30) di L. Wittgenstein.
1964, J. Katz e P. Postal, in An Integrated Thy eory of Linguistic Description, propongono un'ipotesi forte sul nesso tra sintassi e semantica: nessuna singola trasformazione può colpire l'interpretazione semantica, la quale viene pertanto definita a livello della struttura profonda.
1964, J. Weizenbaum mette a punto il programma ELIZA per simulare un dialogo tra una macchina e un essere umano.
1964, Y. Bar-Hillel, Language and Information (raccolta di precedenti articoli).
1964, R. Barthes, Eléments de sémiologie.
1964-65, A. Leroi-Gourhan (1915-1982), Le geste et la parole.
1965, Chomsky 2: N. Chomsky, in Aspects of the Theory of Syntax, propone una versione píú sistematica della sua teoria: introduzione delle nozioni di competenza ed esecuzione; abbandono delle trasformazioni generalizzate a vantaggio delle strutture di frase; separazione tra le regole lessicali e le sotto -categorizzazioni, da un lato, e le regole relative alle strutture di frase, dall'altro. Chomsky sostiene che le considerazioni semantiche non svolgono alcun ruolo nella scelta della struttura sintattica o fonologica di una lingua. Questo modello verrà chiamato teoria standard.
1966, M. Foucault (1926-1984), Les mots et les choses. Une archéologie de les sciences humaines.
1966, E. Benveniste (1902-1976), Problèmes de linguistiyue génerale, raccolta di articoli che sottolineano, in particolare, il ruolo dell'enunciazione nel funzionamento linguistico.
1966, A. J. Greimas (1917-1992), Sémantique structurelle.
1966, N. Chomsky, in Cartesian Linguistics, si riallaccia al razionalismo cartesiano.
1966, J. Lacan, Ecrits.
1967, H. P. Grice presenta le sue massime conversazionali (pubblicazione nel 1975).
1967, E. Garfinkel (nato nel 1917), Studies in Ethnomethodology. Quest'opera studia come l'individuo si trovi costantemente di fronte alla creazione di regole ad hoc, la cui conoscenza è indispensabile per continuare a far parte della comunità. Nel campo del linguaggio la questione essenziale diviene non piú cosa si dice, ma come lo si dice.
1967, J. Derrida (nato nel 1930) pubblica le sue principali opere di filosofia del linguaggio: L'écriture et la dIfférence; La voi:x et le phénomène; De la grammatologie.
1967, R. Rorty pubblica un'antologia intitolata The Linguistic Turn. Recent Essays in Philosophical Method, in cui raccoglie i testi che mettono in luce l'importanza dell'analisi linguistica nella soluzione dei tradizionali problemi filosofici.
Alla fine degli anni sessanta, negli Stati Uniti viene avviata una serie di programmi sperimentali volti a far acquisire ai primati superiori la capacità di manipolare sistemi simbolici complessi che permettano, in particolare, la comunicazione con gli esseri umani. Tra i principali si devono segnalare: i) WASHOE: B. T. e A. Gardner (a partire dal 1966; nel 1970 gli studi su Washoe vengono proseguiti all'Università di Oklahoma, dove i programmi vengono sviluppati sotto la guida di R. Fouts); ii) SARAH: A. e D. Premack (dal 1970); iii) LANA (LAN-guage A-nalogue): D. M. Rumbaugh (Atlanta, a partire dal 1972); iv) KOKO: F. Patterson (Stanford, dal 1972); v) NIM: H. S. Terrace (New York, dal 1973); vi) CHANTEK: L. Miles (Università del Tennessee, dal 1977); vii) KANZI: E. S. Savage-Rumbaugh (Atlanta, dal 1981). I risultati continuano ad essere controversi.
1967, Chomsky 3: Dopo la pubblicazione di Aspects, alcuni sviluppi del modello generativo si discostano dalle proposizioni di Chomsky. I suoi allievi J. R. Ross e G. Lakoff, in particolare, elaborano la «semantica generativa»: il livello della struttura profonda, estremamente astratto, contiene tutte le informazioni semantiche, l'inserzione di elementi lessicali è successiva, esiste un'unica struttura di base per tutti i derivati morfologici. In risposta alla semantica generativa, diversi rimaneggiamenti della teoria standard porteranno alla teoria standard estesa. N. Chomsky, nell'articolo Remarks on Nominalization (1967), adotta l'ipotesi «lessicalista» che conferisce una dimensione piú concreta alla struttura profonda: in un'espressione come «la partenza», «partenza» non è più derivato da un verbo, ma entra nella struttura profonda direttamente come nome. In Deep Structure, Surface Structure and Semantic Interpretation (1971) e in Conditions of Transformations
(1973) vengono formulati alcuni nuovi elementi: applicazione cieca delle regole di trasformazione indipendentemente dalle relazioni grammaticali o semantiche; le regole semantiche (componenti interpretative della grammatica) si applicano alla struttura profonda e alla struttura superficiale; alcune proprietà del linguaggio sono colte in base a principi molto generali, le norme che non hanno la forma di regole di riscrittura (per esempio: nessun sintagma nominale che si dirama a sinistra sotto un altro sintagma nominale può essere ricavato da quest'ultimo); le regole di trasformazione vengono sostituite da una regola generale di spostamento degli elementi della struttura profonda («muovi alpha», dove «alpha» può essere una qualsiasi categoria); gli elementi spostati lasciano delle «tracce»; tra la struttura superficiale e la rappresentazione semantica prende posto una nuova componente, la forma logica.
1968, T. A. Sebeok (nato nel 1920), Aninaal Communication.
1968, Z. S. Harris (1906-1993), Mathematical Structure of Language. 1968, R. Montagne (1931-1971), nell'articolo Pragmatics, espone una teoria formale delle espressioni indessicali che svilupperà in un altro articolo del
1970, Pragmatica and Intensional Logic.
1968, N. Chomsky e M. Halle, The Sound Patterns of English.
1968, S. Cavell (nato nel 1926), Must We Mean What We Sav?
1969, G. Deleuze (nato nel 1925), Logique du sens.
1969, dibattito tra Chomsky e Quine su behaviorismo e traduzione.
1969. D. K. Lewís (nato nel 1941 ), Convention: A Philosophical Study.
1969, E. Gilson (1884-1978), in Linguistique et ph ilosophie.Essai sur les constantes linguistiques du langage, difende, contro gli sconfinamenti dei linguisti, l'idea di un approccio puramente filosofico al linguaggio.
1969, M. Pécheux (1938-1983), I 'analyse automatique du discours.
1969, j. Hintikka (nato nel 1929), Models for Modalities.
1969, J. Searle (nato nel 1932), Speech Acts.
1969, pubblicazione della Philosophische Grammatik (ms. 1931-34) di L.Wittgenstein.
1969, W. V. O. Quine, Ontological Relativitv and 0ther EssaYs.
1969, M. Foucault, in L'archéologie du savoir, presenta il suo metodo come un'analisi che considera i discorsi in quanto eventi.
Con gli anni settanta comincia un movimento senza precedenti di studi storici e filosofici sullo sviluppo delle scienze del linguaggio. Sarà caratterizzato, in particolare, dalla fondazione di due riviste internazionali:
Historiographia linguistica» (Amsterdam, 1974) e « Histoire, épistémologie, langage» (Lille, 1979).
1970, W. V. U. Quine, Philosophv o} Logic.
1970, R. Montague, in un articolo intitolato English as a Formal Language, sostiene che non ci sono differenze importanti tra un linguaggio formale e una lingua naturale. La sua analisi dell'inglese coincide con quella che viene chiamata la «grammatica» di Montague, che aggiunge alla sintassi categoriale una semantica basata sulla nozione di modello.
1970, in una comunicazione al congresso dei matematici americani J. Early presenta un algoritmo che dà in uscita un'analisi sintattica delle frasi inglesi fornitegli in entrata.
1972, W. Labov (nato nel 1927), in Sociolinguistics Patterns presenta uno studio empirico sulle relazioni tra la struttura sociale e la variazione linguistica.
1972, T. Winograd costruisce un programma informatico (SHRDLU) che consente a un robot di comprendere ed eseguire in un ambiente artificiale ordini in lingua naturale.
1972, j. T. Gumperz e D. Hymes dirigono un'opera collettiva di studi su casi di etnografia della comunicazione (Directions in Sociolinguistics: The Ethnographie of Communication).
1972, O. Ducrot (nato nel 1930), Dire et ne pas dire. Si tratta di stabilire il programma di una semantica che, tra le altre cose, integra nella lingua stessa gli atti linguistici.
1973, W. V. O. Quine, The Roots of Reference.
1973, K. O. Apel (nato nel 1922), nell'opera Transformation der Philosophie, una raccolta di articoli, considerando la nuova centralità del linguaggio nella filosofia, propone l'idea di una «pragmatica trascendentale» che studia la possibilità a priori della comprensione intersoggettiva.
1974, pubblicazione postuma di una raccolta di articoli di R. Montague a cura di R. H. Thomason (Formal Philosophy).
1974, D. Hymes pubblica gli Studies in History of Linguistics. Traditions and Paradigms, raccolta di diversi contributi sui punti nodali della storia delle scienze del linguaggio. Il fine, esplicitato nell'introduzione, è dimostrare che l'attuale egemonia sociologica di certi paradigmi (il riferimento è alla grammatica generativa) non elimina gli altri aspetti delle scienze del linguaggio.
1974, P. F. Strawson (nato nel 1919), Subject and Predicate in Logic and Grammar.
1975, S. Kripke, nel suo articolo Outline of a Theory, of Truth, definisce una semantica situazionale che Barwise e Perry applicheranno (1983) a un trattamento del linguaggio naturale.
1975, R. Schank e i suoi allievi costruiscono il programma informatico MARGIE con l'obiettivo di elaborare un modello intuitivo del processo di comprensione del linguaggio naturale.
1975, M. Gross (nato nel 1934), Méthodes en syntaxe.
1975, J. Fodor, in The Language of Thought, sostiene l'esistenza del «mentalese», linguaggio innato del pensiero che starebbe alle lingue naturali come il linguaggio-macchina del calcolatore sta ai linguaggi di programmazione.
1975, T. Hintikka, in The Intentions of Intentionality and OtherModels for Modality, propone di ricondurre l'intenzionalità alla intensionalità.
1975, I. Hacking (nato nel 1936), Why Does Language Matter to Philosophy?.
1977, C. Perelman, L'empire rhétorique. Rhétorique et argumentation.
1978, M. Dummett (nato nel 1925), in Truth and Other Enigmas, sostiene che la teoria del significato è il fondamento della metafisica.
1.978, J. C. Milner (nato nel 1941), L'amour de la langue.
1979, Chomsky 4: nelle conferenze di Pisa, che verranno sviluppate in Lectures on Government and Binding (1981), Some Concepts and Consequences of the Theory of Government and Binding (1982) e in Barriers
(1986), Chomsky introduce nuovi concetti, il cui insieme costituisce la teoria della reggenza e del legamento, talvolta piú generalmente indicata conl'espressione principi e parametri. La grammatica è composta di moduli che interagiscono e rientrano in differenti teorie: teoria del legamento (stabilisce l'ambito di validità delle regole di movimento); teoria della reggenza (stabilisce le relazioni tra la testa di un sintagma e le categorie che ne dipendono); teoria del ruolo-theta (stabilisce le funzioni della tematizzazione); teoria del caso (stabilisce dei casi astratti e studia le loro relazioni morfologiche); teoria X-barra (definisce le regole relative alle categorie fondamentali della grammatica, come il sostantivo o la frase, ipotizzando che tutte funzionino allo stesso modo: una testa [X = cane] alla quale si può attaccare uno specificatore [X" = SX = il cane] e un complemento [X` = SXC = il cane nero]). Queste teorie permettono di formulare i principi della grammatica universale che vengono applicati nelle diverse lingue in rapporto a specifici parametri.
1979, pubblicazione postuma dell'Estetica della creazione verbale (in russo) del filosofo M. Bachtin (1895-1975), raccolta di testi composti tra il 1920 e il 1924, e tra il 1961 e il 1962. Viene qui sviluppata l'importante idea che il principio dialogico sia all'origine del funzionamento linguistico e della costituzione sociale.
1980, S. Kripke, Naming and Necessity.
1981, B. Comrie, Language Universals and Linguistic Typology.
1981, E. Goffman, Forms of Talk.
1981, J. Habermas (nato nel 1929), Theorie des kommunikativen Handelns.
1982, J. Bresnan, pubblica un volume collettaneo (The Mental Representation of Grammatical Relations) che vuole oltrepassare i limiti della grammatica generativa e si ispira, in particolare, a Montague.
1982, J. Gumperz, in Discourses Strategies, studia le conversazioni.
1983, J. Habermas, Moralbewubtsein und kommunikatives Handeln.
1983, J. Fodor, nella sua opera The Modularity of Mind, sostiene che le attività intelligenti dell'uomo sono organizzate secondo unità autonome e specifiche (cfr. l'antica teoria delle facoltà).
1983, J. Hintikka, Language and Information, elabora un'analisi della quantificazione in termini di teoria dei giochi (gioco con informazione perfetta tra i due avversari, «natura» e «Io»).
1983, J. Barwise e J. Perry, Situations and Attitudes.
1983, D. M. Perlmutter, Studies in Relational Grammar (assume come elementi primitivi le relazioni grammaticali stesse, soggetto, oggetto, ecc.).
1983, J. Searle, Intentionality.
1984, D. Davidson (nato nel 1917), Inquires into Truth and Interpretation, raccolta dei suoi principali articoli sul linguaggio.
1985, J. Searle e D. Vanderveken, Foundations of Illocutionary Logic.
1985, 0. Ducrot, in Le dire et le dit, propone di abbandonare la distinzione tra dictum e modus a favore di (un'analisi del senso in cui ciascun componente disponga di una «autonomia enunciativa».
1985, C. Hagège (nato nel 1936), L'homme de paroles.
1985, G. Gazdar, G. K. Pullum, I. A. Sag e T. Wasow, Generalised Phrase Structure Grammar: A Theoretical Synopsis.
1986, D. Sperber e D. Wilson, Relevance: Communication and Cognition.
1987, R. W. Langacker, Foundations of Cognitive Grammar (costruisce gli elementi linguistici sulla base della struttura della rappresentazione).
1988, R. Thom (nato nel 1923), Esquisse d'une sémiophysique.
1989, S. C. Dik, The Theory of Functional Grammar.
1990, A. Culioli (nato nel 1927), Pour une théorie de l'énonciation. Questa raccolta di articoli è una delle poche testimonianze scritte di un linguista il cui insegnamento ha avuto in Francia, a partire dalla fine degli anni sessanta, un'enorme influenza. Riprendendo la prospettiva dell'enunciazione della tradizione di Guillaume e Benveniste, l'autore analizza gli enunciati come assemblaggio di marcatori operazionali (per esempio, individuazione rispetto alle coordinate spazio-temporali o nozionali, predicazione, ecc.) e non come la semplice concatenazione di segni rappresentativi.
1991, A. Greimas e J. Fontanille, Sémiologie des passions.
1993, Chomsky 5: N. Chomsky, in un articolo (A Minimalist Program for Linguistic Theory), sostiene che il ruolo della sintassi è di verificare la compatibilità morfologica dei costituenti della proposizione.
1994, C. Pollard e I. Sag, Head-Driven Phrase Structure Grammar.