Cambiamento e rivoluzione nella scienza
Le idee scientifiche cambiano in fretta
Thomas Kuhn, filosofo della scienza americana 1963 pubblicò la struttura delle rivoluzioni scientifiche
Le sue idee influenzarono la cultura intellettuale nel suo insieme.
Kuhn si scontra con il positivismo logico (che nasce a Vienna negli anni ’20)
I positivisti logici hanno una grande considerazione per la scienza e vorrebbero rendere la filosofia più scientifica. I positivisti logici credono nella esistenza di una verità oggettiva e credono che lo strumento per raggiungerla sia la scienza.
Essi però non tengono molto conto della storia:
Esiste un contesto della scoperta ed un contesto della giustificazione è una materia oggettiva di logica.
(ai positivisti non interessa il contesto della scoperta, ma interessa il contesto della giustificazione regolato dal controllo sperimentale)
Nel 1865 , lo scienziato belga Kekule intuì che la molecola di benzene aveva una struttura esagonale a seguito del sogno di un serpente che assumeva tale forma. Una volta sottoposta a controllo sperimentale la sua ipotesi ebbe conferma di quanto aveva intuito. Per i positivisti infatti non conta come si giunge ad una ipotesi , ma come dopo averla sottoposta a controllo sperimentale viene confermata.
Approccio a storico della filosofia della scienza positivista
Un altro tema della fil. della sc. positivista è la distinzione tra teoria e fatti osservativi
Ciò è connesso in qualche modo alla distinzione tra osservabile e inosservabile.
Per i positivisti i fatti osservativi erano neutrali ed in base a quei fatti era possibile scegliere tra due teorie differenti.
Kuhn non era d’accordo con i positivisti avendo un approccio storico con la scienza, essendo appunto uno storico della scienza.
Soprattutto Kuhn era interessato alle rivoluzioni scientifiche che erano dei periodi di grandi sommovimenti in cui le idee scientifiche già esistenti venivano sostituite da idee scientifiche completamente diverse, nuove.
Un esempio importante di rivoluzione scientifica è la rivoluzione copernicana in astronomia, quella Einsteiniana in fisica e quella Darwiniana in biologia à ovviamente le rivoluzioni scientifiche accadono di rado. Normalmente la scienza non è in uno stato di rivoluzione, e Kuhn coniò il termine scienza normale per indicare l’attività ordinaria della scienza.
Per la spiegazione della scienza normale Kuhneana centrale è la nozione di paradigma.
Sono due le componenti principali di un paradigma:
1) un insieme di assunzioni teoriche fondamentali che tutti i membri di una comunità scientifica accettano in un dato momento
2) un insieme di casi esemplari, di problemi scientifici particolari che sono stati risolti per mezzo delle citate assunzioni fondamentali contenute nei manuali delle discipline in questione.
Un paradigma però è qualcosa di più che una teoria. Quando gli scienziati condividono un paradigma, concordano anche sulla futura ricerca scientifica, su come procedere, su quali problemi si devono affrontare, su quali metodi sono appropriati per risolvere questi problemi, ecc…
Quindi per Kuhn il paradigma è una intera prospettiva scientifica in cui ci sono credenze, valori che sono condivisi da una comunità scientifica e che permettono alla scienza normale di aver luogo.
E la scienza normale è un periodo in cui tutti gli scienziati aderiscono ad un paradigma.
Per Kuhn la scienza normale, è una attività di soluzione di rompicapo, perché nonostante un paradigma abbia molto successo, questo si dovrà confrontare sempre con certi problemi e lo scopo dello scienziato normale è cercare di eliminare questi rompicapi minori con degli aggiustamenti del paradigma senza però stravolgerlo.
La scienza normale è una attività molto conservatrice.
Gli scienziati normali vogliono sviluppare ed estendere il paradigma che già esiste. Restano fedeli al paradigma.
Gli scienziati normali solitamente non intendono sottoporre a controllo il paradigma ma si muovono entro i suoi limiti.
Se lo scienziato giunge a risultati contrastanti con il paradigma, probabilmente crederà di essere in errore rispetto al paradigma.
Nei vari secoli di durata di un paradigma, gli scienziati operano degli aggiustamenti, delle aggiunte al paradigma. Capita però che vengano scoperte delle anomalie, contrastanti con i parametri del paradigma. Quando le anomalie si accumulano tra loro e rafforzano il contrasto con il paradigma si apre un periodo di crisi che avvolge la comunità scientifica. La fiducia della comunità scientifica si spezza ed il periodo di scienza normale si interrompe temporaneamente.
Questo segna un periodo di inizio di scienza rivoluzionaria. Durante questo periodo vengono proposte varie alternative al vecchio paradigma, e alla fine se ne affermerà uno nuovo. Occorre parecchio tempo, di solito una generazione perché tutti membri della comunità scientifica accettino questo paradigma.
L’essenza della rivoluzione scientifica è il passaggio da un vecchio paradigma a uno nuovo.
Di solito noi abituati a pensare secondo il senso comune crediamo che per passare da un paradigma ad un altro siano necessarie gli scienziati si basino su prove oggettive.
Invece Kuhn ci dice che non è così, infatti pensava che adottare un nuovo paradigma richiede un atto di fede da parte dello scienziato. Questo potrà anche avere buone ragioni per passare da un paradigma ad un altro, ma ricordiamo che su basi razionali non è costretto da nessuno.
Si tratta di una sorta di conversione che non è forzata, anzi talvolta può essere ostacolata, o favorita dalla comunità scientifica.
Kuhn avanzò altre tesi controverse riguardo l’andamento scientifico: di solito si concepisce l’andamento della scienza di tipo lineare, per cui via via le idee vecchie verrebbero abbandonate perché non più rispondenti ad es. al senso comune, per lasciar spazio alle nuove.
Ma Kuhn argomentò che in realtà questa concezione della scienza cumulativa sia sbagliata.
Kuhn notò che la teoria della relatività di Einstein per certi versi era più vicina alle posizioni di Aristotele che di Newton che era più vicina, quindi la scienza per Kuhn non ha un andamento lineare.
Inoltre Kuhn mise in dubbio la sensatezza del concetto di verità oggettiva. ( quella dei positivisti logici)
Per Kuhn la verità oggettiva non esiste. La verità non può esse oggettiva perché è sempre relativa ad un paradigma.
Al cambiare del paradigma cambiano le prospettive.
Ad es. l’Astronomia Tolemaica: quanto tempo è stata in piedi ed ha influenzato le altre ricerche essendo considerata appunto come la verità oggettiva.
Kuhn aveva due argomenti filosofici per questa affermazione della verità relativa al paradigma,
1) Argomentò sul fatto che i paradigmi in competizione sono solitamente incommensurabili:
il paradigma di uno scienziato determina interamente la sua visione del mondo. Essa passa dal paradigma. Così quando un paradigma è sostituito da un altro gli scienziati debbono abbandonare l’intera cornice del paradigma precedente, anche i dati, anche la verità legata al precedente.
Prima e dopo il paradigma gli scienziati vivono in mondi differenti perché usano cornici concettuali diverse.
L’INCOMMENSURABILITÀ’ = due paradigmi sono così diversi che è impossibile confrontarli tra loro.
Non esiste un linguaggio comune in cui tradurli.
I concetti non possono essere spiegati indipendentemente dalle teorie in cui sono inseriti.
Questa tesi è chiamata OLISMO. Ad esempio per capire il concetto di massa di Newton dovremmo assumere tutta la visione scientifica newtoniana e non potremmo mai fare un confronto produttivo tra quella newtoniana e quella Einsteiniana.
Newton ed Einstein quando parlavano di massa, intendevano due cose completamente diverse, quindi sarebbe difficile scegliere una tra le due alternative, continuando a rimanere in un determinato paradigma. Sarebbe necessario una rivoluzione ed un cambiamento totale del paradigma.
Perché Kuhn utilizzò gli argomenti di incommensurabilità ed Olismo ?
Per il suo rifiuto a considerare la convinzione che i cambiamenti di paradigma siano oggettivi, sia per sostenere la sua immagine non cumulativa della storia della scienza.
La rivoluzione scientifica quindi non può essere considerata come il passaggio da idee giuste a idee sbagliate, perché ciò comporterebbe un linguaggio comune.
Quindi se il vecchio e il nuovo paradigma sono incommensurabili, allora non si può pensare alle rivoluzioni scientifiche nei termini di sostituzione di idee sbagliate con idee giuste.
Molti filosofi andarono contro l’idea dell’incommensurabilità di Kuhn.
Uno dei problemi principali era che Kuhn affermava che il vecchio e il nuovo paradigma fossero incompatibili.
Critica : Ma se due cose sono incommensurabili allora come possono allora essere incompatibili?
La massa di un oggetto dipende dalla sua velocità à per Newton è vera, per Einstein è falsa.
Ma se è corretta la teoria della incompatibilità non c’è disaccordo tra i due scienziati, dato che la proposizione in questione significa cose diverse per ciascuno di loro.
Dato che chiunque, anche Kuhn stesso sarebbe d’accordo sul fatto che le teorie sulla massa dei due siano in conflitto, questa è una ragione forte per guardare con sospetto alla teoria della incommensurabilità di Kuhn.
Così Kuhn alleggerì, moderò la tesi dell’incommensurabilità, e disse che anche se due paradigmi erano incommensurabili, ciò non significava che fosse impossibile paragonarli tra loro.
L’incommensurabilità rendeva il confronto semplicemente più difficile
(stava affermando esattamente il contrario)
E tutto ciò attraverso una traduzione parziale dei paradigmi.
Quindi i sostenitori del vecchio e del nuovo paradigma possono comunicare, ma sino ad un certo punto.
Una scelta del tutto razionale tra i paradigmi non era possibile, perché oltre all’incommensurabilità dovuta all’assenza di un linguaggio comune c’era anche quella chiamata incommensurabilità degli standard.
Significa che i proponenti di paradigmi diversi possono dissentire anche sui parametri di scelta dei paradigmi.
2) Un altro argomento di Kuhn era La carica di teoria dei dati
Se uno scienziato dovesse scegliere tra due teorie in competizione, dovrebbe cercare un tipo di dati che siano in accordo con entrambe le teorie, ma ciò è impossibile.
I positivisti logici credevano che vi fossero dei dati neutrali indipendenti da alcuna teoria, ma per Kuhn ciò è impossibile.
Non c’è un confronto oggettivo tra le teorie in competizione. L’idea della neutralità rispetto alla teoria è sempre una illusione.
Bibliografia: Il primo libro di filosofia della scienza di Okasha ( Einaudi)