Chi sono i filosofi?
I più antichi pensatori della storia della filosofia non ebbero consapevolezza di essere filosofi: sia Diogene Laerzio che Cicerone indicano Pitagora come il primo a definirsi filosofo.
Nella storia della filosofia, i vari pensatori hanno elaborato delle definizioni su che cosa significa essere filosofi. Vi presento quelle che reputo le più significative:
Per Nietzsche: " Il filosofo deve essere la cattiva coscienza della sua epoca."
"Un filosofo: un filosofo è un uomo che costantemente vive, vede, sente, intuisce, spera, sogna cose straordinarie; che viene colpito dai suoi propri pensieri come se venissero dall'esterno, da sopra e da sotto, come dalla sua specie di avvenimenti e di fulmini; che forse è lui stesso un temporale gravido di nuovi fulmini; un uomo fatale, intorno al quale sempre rimbomba e rumoreggia e si spalancano abissi e aleggia un'aria sinistra. Un filosofo: ahimè, un essere che spesso fugge da se stesso, ha paura di se stesso - ma che è troppo curioso per non 'tornare a se stesso' ogni volta."
"Si possono concepire i filosofi come persone che compiono sforzi estremi per sperimentare fino a che altezza l'uomo possa elevarsi."
"I veri filosofi sono coloro che comandano e legiferano: essi affermano "così deve essere!", essi determinano in primo luogo il "dove" e l’"a che scopo" degli uomini e così facendo dispongono del lavoro preparatorio di tutti gli operai della filosofia, di tutti i soggiogatori del passato — essi protendono verso l’avvenire la loro mano creatrice e tutto quanto è ed è stato diventa per essi mezzo, strumento, martello. Il loro "conoscere" è creare, il loro creare è una legislazione, la loro volontà di verità è volontà di potenza. — Esistono oggi tali filosofi? Sono già esistiti tali filosofi? Non devono forse esistere tali filosofi?"
Per Popper: "Ritengo che un filosofo dovrebbe innanzitutto filosofare: dovrebbe, cioè, cercare di risolvere problemi filosofici, piuttosto che parlare della filosofia".
"I filosofi hanno mantenuto attorno a sé stessi...una certa aura di magia. La filosofia è considerata come qualcosa di strano e di assurdo, che si occupa di quei misteri di cui si occupa la religione, ma non in modo tale da poter essere "rivelata ai bambini" o alla gente comune."
"Lo sappiano o no, tutti gli uomini hanno una filosofia. Certo, può ben darsi che nessuna delle nostre filosofie valga un gran che, ma la loro influenza sui nostri pensieri e sulle nostre azioni è grande e spesso incalcolabile."
"Il filosofo... non affronta una struttura organizzata, ma piuttosto qualcosa che ha l’aspetto di un cumulo di macerie (sotto le quali è forse sepolto qualche tesoro)."
"I grandi filosofi non erano impegnati in una impresa estetica. Non cercavano di essere architetti di un brillante sistema: erano ricercatori di verità, di vere soluzioni di problemi genuini, al pari dei grandi scienziati."
"Non importa quali metodi un filosofo possa usare, purché abbia un problema interessante e tenti sinceramente di risolverlo."
"Alcuni filosofi hanno fatto una virtù del parlare con sé stessi, forse perché si sono convinti che non ci fosse nessuno con cui parlare. Non c’è dubbio che Iddio parli quasi esclusivamente con sé stesso, ma i filosofi dovrebbero sapere che non sono più simili a Dio di quanto non lo siano gli altri uomini."
"Tutti gli uomini sono filosofi, perché in un modo o nell’altro assumono un atteggiamento nei confronti della vita e della morte."
Per Platone: "E' proprio del filosofo essere pieno di meraviglia."
Per Abbagnano: "Ogni vero filosofo è un maestro o compagno di ricerca, la cui voce ci giunge affievolita attraverso il tempo, ma può avere per noi, per i problemi che ora ci occupano, un'importanza decisiva."
Per Marcel: "Il primo dovere del filosofo consiste nel pronunciarsi chiaramente sui limiti delle proprie conoscenze e riconoscere che vi sono dei campi in cui la sua incompetenza è assoluta".
Per Aristotele: "Il filosofo soltanto vive mirando costantemente alla natura ed al divino. Come il buon capitano di una nave, egli ormeggia la sua vita a ciò che è eterno e costante, là getta l'ancora e vive padrone di sè ".
Per Husserl: "Il compito del filosofo, lo scopo della sua vita di filosofo: una scienza universale del mondo, un sapere universale, definitivo, un universo delle verità in sé attorno a mondo, al mondo in sé."
Per Deleuze: " Il filosofo deve diventare non filosofo per continuare a fare filosofia."
Per Voltaire: "Filosofo, amatore della saggezza cioè della verità".
Per Jaspers: "Il termine greco filosofo è stato forgiato in opposizione al termine sophòs. Esso sta a significare colui che ama la conoscenza.(...). L'essenza della filosofia sta infatti non nel possesso della verità, ma nella sua ricerca. Il suo maggior pericolo è quello di capovolgersi in dogmatismo, cioè in un sapere costituito da affermazioni compiute, definitive, esaustive semplicemente da tramandarsi. Filosofia significa in verità: essere in cammino".
Per Ricoeur: "Il filosofo ha innanzitutto la responsabilità di conservare e trasmettere l'immenso patrimonio che la storia della filosofia ci ha tramandato fin dai presocratici (...). In secondo luogo, la filosofia deve restare aperta alle scienze e allo spirito scientifico. E', questo, l'aspetto epistemologico del suo compito (...). In terzo luogo, la filosofia si scopre essa stessa una pratica teorica, il più delle volte legata all'esercizio pubblico del discorso nell'ambito dell'insegnamento universitario, o nel settore più vasto del mondo dell'editoria".
Per Gramsci: "La maggior parte degli uomini sono filosofi in quanto operano praticamente e nel loro pratico operare è contenuta implicitamente una concezione del mondo, una filosofia".
Per Benedetto Croce: "I veri filosofi, se ne avvedessero o no, non hanno mai fatto altro che rinvigorire e raffinare i concetti per far si che meglio si intendano i fatti, cioè la realtà, cioè la storia".
Per Schopenhauer: "Il filosofo diventa sempre tale in virtù di una perplessità, che egli cerca di superare, e che è il qaumazein di Platone, e che Platone stessa chiama mala filosofikov paqov. Ma qui i falsi filosofi si distinguono dai veri, in questo, che nei veri quella perplessità nasce dalla vista diretta del mondo; negli altri invece soltanto da un libro, da un sistema, che si trovano già belli e pronti".
Come definiscono la filosofia?
In qualsiasi manuale di storia della filosofia o dizionario filosofico troviamo la seguente definizione della filosofia:" La filosofia (dal greco φιλοσοφία, composto di φιλεῖν (filèin), "amare", e σοφία (sofìa), "sapienza", ossia "amore per la sapienza") è un campo di studi che indaga sul senso del mondo e dell'esistenza umana , e, più specificatamente, il tentativo di studiare e definire le possibilità e i limiti della conoscenza".
Se mi dovessero chiedere: " Che cos'è la filosofia secondo te?"
Io risponderei a tale quesito asserendo che definire la filosofia è di per sé un problema filosofico. Per me la filosofia è porsi domande concernenti la vita umana, provare meraviglia per il pensiero altrui, provare a fornire risposte a domande che non potranno mai avere una soluzione, voler aumentare il proprio bagaglio culturale amando la sapienza, il sapere in generale, essere disposti ad accogliere le opinioni e pareri degli altri esseri umani in modo tale da confrontarsi amichevolmente, applicare concretamente i principi desunti mediante la riflessione, infine la capacità di formulare coerentemente un pensiero su qualsiasi tematica concernente l'umanità: questa è filosofia!!!
Nel corso dei millenni i filosofi hanno fornito nelle loro opere, una "loro" definizione del termine "filosofia".
Ecco a mio avviso le più importanti e significative :
Nel "Protreptico" Aristotele definisce la filosofia nel seguente modo: " L'attività filosofica ha un grande vantaggio rispetto a tutte le altre; non si ha cioè bisogno di un particolare strumento, né di una sede particolare per esercitarla, ma in qualunque punto della terra uno si ponga all'opera con il pensiero, dunque gli sarà allo stesso modo possibile affermare la verità, come se fosse presente. Così dunque è provato che è possibile dedicarsi alla filosofia, che essa è il modo maggiore di tutti i beni, e che è facile conseguirla. Per tutti questi motivi, vale la pena coltivarla con passione."
Nietzsche nell'opera intitolata "Ecce Homo" asserisce:" La filosofia, così come io l'ho vissuta e intesa fino a oggi, è vita volontaria fra i ghiacci e le alture - ricerca di tutto ciò che l'esistenza ha di estraneo e problematico, di tutto ciò che finora era proscritto dalla morale. Attraverso una lunga esperienza di itinerari nel proibito, ho imparato a considerare le cause che fino a oggi si è moralizzato e idealizzato in modo assai diverso da quello che comunemente si richiede: mi si è fatta luce sulla storia segreta dei filosofi, sulla psicologia dei grandi nomi - Quanta verità può sopportare, quanta verità può osare un uomo? Questa è diventata la mia vera unità di misura, sempre di più."Secondo Umberto Eco " La filosofia è sempre una forma di alto dilettantismo, in cui qualcuno, per tanto che abbia letto, parla sempre di cose su cui non si è preparato abbastanza."
Il filosofo Kierkegaard asserì che: " La filosofia è la balia asciutta della vita. Veglia sui nostri passi, ma non per allattarci."
Per Karl Popper: "La filosofia, che per venti secoli si è preoccupata del significato dei suoi termini, è, non soltanto piena di verbalismo, ma anche terribilmente vaga e ambigua, mentre una scienza come la fisica, che non si preoccupa tanto dei termini, quanto piuttosto dei fatti, ha conseguito una grande precisione."
Per il pensatore Schopenhauer: "La filosofia è una pianta che prospera soltanto all'aria di montagna, come i rododendri e le stelle alpine".
Secondo il filosofo Wittgenstein: "La gente, osservava, dice sempre che la filosofia non fa progressi e che gli stessi problemi filosofici che già impegnavano i greci continuano ad occuparci anche oggi. Ma chi parla in questo modo non comprende perché le cose stiano così. Il motivo è che il nostro linguaggio è rimasto lo stesso e ci porta sempre verso gli stessi quesiti. Fin tanto che esisterà un verbo "essere" che pare funzionare come i verbi "mangiare" e "bere", fin tanto che vi saranno aggettivi come "identico", "vero", "falso", "possibile", fin tanto che gli uomini parleranno di uno scorrere del tempo e dell'estensione dello spazio ecc...; fin tanto che si verificherà tutto ciò, gli uomini andranno a urtare contro le stesse noiose difficoltà e continueranno a guardare fisso qualcosa che nessuna spiegazione sembra in grado di eliminare".
Russell asserì che: "La filosofia è un tentativo straordinariamente ingegnoso di pensare erroneamente".
Per Voltaire: "Quando colui che ascolta non capisce colui che parla e colui che parla non sa cosa stia dicendo: questa è filosofia".
Derrida asserì che: "La filosofia può essere considerata come una cartolina postale che è stata scritta con l'intenzione di arrivare a destinazione ma che in realtà non lo fa. La filosofia che raggiunge la destinazione e che si distrugge in quest'ultima cessa di essere filosofia vera".
Il filosofo Platone nell'opera intitolata "Fedone" asserì che la filosofia è la musica più grande.
Per Seneca la filosofia non respinge nessuno e non fa speciali scelte: splende per tutti.
Per Schopenhauer la filosofia è rispecchiare astrattamente in concetti l'intera essenza del mondo, e così quale immagine riflessa, deporla nei permanenti e ignora disposti concetti della ragione: questa e non altro è filosofia.
Nel Fedone Platone asserisce che la filosofia è imparare a morire.
Per Epicuro la filosofia è un farmaco che cura le paure umane, mostrando come gli dei non si curano del mondo, come la morte non va temuta, perché quando c'è lei non ci siamo noi e viceversa, non si deve avere paura del dolore, perché se è intenso è breve, se è lungo non è intenso.; la facile raggiungibilità della felicità, che consiste nel piacere. L'obiettivo della filosofia è la quiete del mare dopo la tempesta.
Kant nella Critica della ragion pura sostiene che la conoscenza filosofica è conoscenza razionale per concetti.
Per gli Stoici la filosofia è un uovo, il cui guscio è costituito dalla logica, l'albume dalla fisica, il tuorlo dall'etica.
Per Bacone la filosofia è una super - scienza.
Per Nietzsche la novità della nostra attuale posizione verso la filosofia è una convinzione che finora non fu propria di nessuna epoca: cioè che non possediamo la verità.
Il filosofo Gianni Vattimo in " Vocazione e responsabilità del filosofo" ha asserito che: " La filosofia non è qualcosa di già fatto (...) nel senso che è nata con una storia della cultura e con una certa cultura storica."
Secondo Gadamer: " La filosofia è una disposizione naturale dell'essere umano. Ogni bambino, dopo i sei anni, si chiede che cos'è la morte."
Per Marco Aurelio: "La durata della vita umana non è che un punto e la sostanza è un flusso, e nebulose ne sono le percezioni, e la composizione del corpo è corruttibile, e l'anima è un turbine, e la fortuna imperscrutabile, e la fama cosa insensata...E dunque, cosa c'è che possa guidare un uomo? Una cosa e solo una, la filosofia".
Per Canguilhem: " La filosofia è una riflessione per la quale ogni materia estranea è buona, anzi, potremmo dire: per la quale ogni buona materia dev'essere estranea".
Per Crisippo: " La filosofia è un orto in cui la logica costituisce le mura che demarcano i confini, la fisica rappresenta gli alberi che crescono nell'orto e l'etica costituisce i frutti che pendono dagli alberi".
Per Benedetto Croce: " Un sistema filosofico è una casa che, subito dopo costruita e adornata, ha bisogno di un lavorio, più o meno energico, ma assiduo di manutenzione, e che a un certo punto non giova più restaurare e puntellare, e bisogna gettare a terra e ricostruire le fondamenta. Ma con siffatta differenza capitale: che, nell'opera del pensiero, la casa perpetuamente nuova è sostenuta perpetuamente all'antica, la quale, quasi per opera magica, perdura in essa".
Se mi dovessero chiedere: " Che cos'è la filosofia secondo te?"
Io risponderei a tale quesito asserendo che definire la filosofia è di per sé un problema filosofico. Per me la filosofia è porsi domande concernenti la vita umana, provare meraviglia per il pensiero altrui, provare a fornire risposte a domande che non potranno mai avere una soluzione, voler aumentare il proprio bagaglio culturale amando la sapienza, il sapere in generale, essere disposti ad accogliere le opinioni e pareri degli altri esseri umani in modo tale da confrontarsi amichevolmente, applicare concretamente i principi desunti mediante la riflessione, infine la capacità di formulare coerentemente un pensiero su qualsiasi tematica concernente l'umanità: questa è filosofia!!!
Nel corso dei millenni i filosofi hanno fornito nelle loro opere, una "loro" definizione del termine "filosofia".
Ecco a mio avviso le più importanti e significative :
Nel "Protreptico" Aristotele definisce la filosofia nel seguente modo: " L'attività filosofica ha un grande vantaggio rispetto a tutte le altre; non si ha cioè bisogno di un particolare strumento, né di una sede particolare per esercitarla, ma in qualunque punto della terra uno si ponga all'opera con il pensiero, dunque gli sarà allo stesso modo possibile affermare la verità, come se fosse presente. Così dunque è provato che è possibile dedicarsi alla filosofia, che essa è il modo maggiore di tutti i beni, e che è facile conseguirla. Per tutti questi motivi, vale la pena coltivarla con passione."
Nietzsche nell'opera intitolata "Ecce Homo" asserisce:" La filosofia, così come io l'ho vissuta e intesa fino a oggi, è vita volontaria fra i ghiacci e le alture - ricerca di tutto ciò che l'esistenza ha di estraneo e problematico, di tutto ciò che finora era proscritto dalla morale. Attraverso una lunga esperienza di itinerari nel proibito, ho imparato a considerare le cause che fino a oggi si è moralizzato e idealizzato in modo assai diverso da quello che comunemente si richiede: mi si è fatta luce sulla storia segreta dei filosofi, sulla psicologia dei grandi nomi - Quanta verità può sopportare, quanta verità può osare un uomo? Questa è diventata la mia vera unità di misura, sempre di più."Secondo Umberto Eco " La filosofia è sempre una forma di alto dilettantismo, in cui qualcuno, per tanto che abbia letto, parla sempre di cose su cui non si è preparato abbastanza."
Il filosofo Kierkegaard asserì che: " La filosofia è la balia asciutta della vita. Veglia sui nostri passi, ma non per allattarci."
Per Karl Popper: "La filosofia, che per venti secoli si è preoccupata del significato dei suoi termini, è, non soltanto piena di verbalismo, ma anche terribilmente vaga e ambigua, mentre una scienza come la fisica, che non si preoccupa tanto dei termini, quanto piuttosto dei fatti, ha conseguito una grande precisione."
Per il pensatore Schopenhauer: "La filosofia è una pianta che prospera soltanto all'aria di montagna, come i rododendri e le stelle alpine".
Secondo il filosofo Wittgenstein: "La gente, osservava, dice sempre che la filosofia non fa progressi e che gli stessi problemi filosofici che già impegnavano i greci continuano ad occuparci anche oggi. Ma chi parla in questo modo non comprende perché le cose stiano così. Il motivo è che il nostro linguaggio è rimasto lo stesso e ci porta sempre verso gli stessi quesiti. Fin tanto che esisterà un verbo "essere" che pare funzionare come i verbi "mangiare" e "bere", fin tanto che vi saranno aggettivi come "identico", "vero", "falso", "possibile", fin tanto che gli uomini parleranno di uno scorrere del tempo e dell'estensione dello spazio ecc...; fin tanto che si verificherà tutto ciò, gli uomini andranno a urtare contro le stesse noiose difficoltà e continueranno a guardare fisso qualcosa che nessuna spiegazione sembra in grado di eliminare".
Russell asserì che: "La filosofia è un tentativo straordinariamente ingegnoso di pensare erroneamente".
Per Voltaire: "Quando colui che ascolta non capisce colui che parla e colui che parla non sa cosa stia dicendo: questa è filosofia".
Derrida asserì che: "La filosofia può essere considerata come una cartolina postale che è stata scritta con l'intenzione di arrivare a destinazione ma che in realtà non lo fa. La filosofia che raggiunge la destinazione e che si distrugge in quest'ultima cessa di essere filosofia vera".
Il filosofo Platone nell'opera intitolata "Fedone" asserì che la filosofia è la musica più grande.
Per Seneca la filosofia non respinge nessuno e non fa speciali scelte: splende per tutti.
Per Schopenhauer la filosofia è rispecchiare astrattamente in concetti l'intera essenza del mondo, e così quale immagine riflessa, deporla nei permanenti e ignora disposti concetti della ragione: questa e non altro è filosofia.
Nel Fedone Platone asserisce che la filosofia è imparare a morire.
Per Epicuro la filosofia è un farmaco che cura le paure umane, mostrando come gli dei non si curano del mondo, come la morte non va temuta, perché quando c'è lei non ci siamo noi e viceversa, non si deve avere paura del dolore, perché se è intenso è breve, se è lungo non è intenso.; la facile raggiungibilità della felicità, che consiste nel piacere. L'obiettivo della filosofia è la quiete del mare dopo la tempesta.
Kant nella Critica della ragion pura sostiene che la conoscenza filosofica è conoscenza razionale per concetti.
Per gli Stoici la filosofia è un uovo, il cui guscio è costituito dalla logica, l'albume dalla fisica, il tuorlo dall'etica.
Per Bacone la filosofia è una super - scienza.
Per Nietzsche la novità della nostra attuale posizione verso la filosofia è una convinzione che finora non fu propria di nessuna epoca: cioè che non possediamo la verità.
Il filosofo Gianni Vattimo in " Vocazione e responsabilità del filosofo" ha asserito che: " La filosofia non è qualcosa di già fatto (...) nel senso che è nata con una storia della cultura e con una certa cultura storica."
Secondo Gadamer: " La filosofia è una disposizione naturale dell'essere umano. Ogni bambino, dopo i sei anni, si chiede che cos'è la morte."
Per Marco Aurelio: "La durata della vita umana non è che un punto e la sostanza è un flusso, e nebulose ne sono le percezioni, e la composizione del corpo è corruttibile, e l'anima è un turbine, e la fortuna imperscrutabile, e la fama cosa insensata...E dunque, cosa c'è che possa guidare un uomo? Una cosa e solo una, la filosofia".
Per Canguilhem: " La filosofia è una riflessione per la quale ogni materia estranea è buona, anzi, potremmo dire: per la quale ogni buona materia dev'essere estranea".
Per Crisippo: " La filosofia è un orto in cui la logica costituisce le mura che demarcano i confini, la fisica rappresenta gli alberi che crescono nell'orto e l'etica costituisce i frutti che pendono dagli alberi".
Per Benedetto Croce: " Un sistema filosofico è una casa che, subito dopo costruita e adornata, ha bisogno di un lavorio, più o meno energico, ma assiduo di manutenzione, e che a un certo punto non giova più restaurare e puntellare, e bisogna gettare a terra e ricostruire le fondamenta. Ma con siffatta differenza capitale: che, nell'opera del pensiero, la casa perpetuamente nuova è sostenuta perpetuamente all'antica, la quale, quasi per opera magica, perdura in essa".
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