I partner: la donna serve da contatto al filosofo maschio
La scelta sessuale resta abbastanza limitata: eterosessuale/omosessuale/bisessuale per quanto riguarda l'oggetto; normale, perverso dal punto di vista psichiatrico, monogamo, poligamo per la quantità...
Così vede le cose Clemente Alessandrino: "I filosofi pagani hanno esposto le loro teorie finchè si trattava solo di parlare; ma in realtà furono schiavi delle voluttà, gli uni frequentando le concubine, gli altri le cortigiane, e la maggior parte gli adolescenti." Infedeltà, bordello, pederastia, che quadro per un cristiano che guarda al paganesimo!
Bisogna mantenere distinta la pederastia greca, che riguarda comunque valori sicuri, come Socrate. Lo attesta Platone.
"Voi vedete che Socrate si strugge di amore per i bei giovani, ed è sempre a loro d'intorno, e se ne mostra fuori di sé".
Insegue i giovani nelle palestre! Corre dietro a Carmide, che ha dieci, tredici anni, apprezza Liside, che ne ha quattordici, si incapriccia di Agatone, ma resiste agli approcci di Alcibiade, che offre solo il suo corpo, non la su anima, e che ha...trentaquattro anni e la barba. Forse, ha dei rapporti con Fedone, prigioniero in un bordello. Socrate, che si vanta di non sapere, dichiara di "non esser competente in altro che in cose d'amore".
Per noi, oggi, questa eccezione alla sua nescienza si accompagna dunque a una perversione o a un reato, la pederastia. Ha a che fare con il medesimo sesso e con i bambini.
Ma si tratta davvero di questo? I Greci parlano invece di educazione. Vediamo dunque la tecnica di contatto e lo scopo sociale.
L'erastes, "l'innamorato", l'adulto - Socrate, per dirlo esplicitamente - mette le braccia intorno al torso dell'eromenos, "l'amato". L'adolescente, passivo, tra i dodici e i diciotto anni, china il capo, flette le ginocchia; l'adulto spinge il pene tra le cosce dell'eromenos, proprio al di sotto dei testicoli. Quanto allo scopo sociale...
Due coppie omosessuali riguardano la filosofia: Cratete di Atene e Polemeone, Arcesilao e Crantore. Tutti e quattro furono illustri accademici. Cratete "fu alunno e insieme il favorito di Polemone; gli successe poi come scolara". Il loro reciproco amore fu così intenso che in vita non solo ebbero i medesimi interessi e le medesime attività; ma anche fino all'ultimo respiro, divennero sempre più simili l'uno all'altro e morti ebbero comune la tomba".
La sfera privata è, come si vede, superata. Polemone, Cratete di Atene, Arcesilao sono stati, rispettivamente, il terzo, il quarto e il quinto successore di Platone all'Accademia.
Tra gli omosessuali, e lo nasconde a lungo, Michel Foucault. Lo hanno visto "con un giubbotto di cuoio nero, con catene e anelli di metallo sulle spalline". Tratta la questione dell'omosessualità a modo suo: "Oggi il movimento omosessuale ha bisogno più di un'arte di vivere che di una scienza o di una conoscenza scientifica (o pseudo scientifica) della sessualità (...) Il sesso non è una fatalità; è una possibilità di accedere a una vita creativa".
Nella stragrande maggioranza i filosofi sono eterosessuali. Platone condanna l'omosessualità: "L'unione di maschi con maschi e di femmine con femmine è contraria alla natura, e i primi che osarono compiere tali atti furono mossi da intemperanza di piacere". Non è troppo tenero nemmeno con la pederastia. I cristiani hanno preferito cercare una condanna nella Bibbia. Il Levitico è drastico:"Non avrai con un maschio relazioni carnali come si hanno con una donna: è una cosa abominevole". L'argomento e la supposta causa sono sostituiti da un divieto e da una qualificazione.
Sotto l'aspetto quantitativo, prevale il filosofo monogamo. Non c'è nulla di interessante da dire.
Incuriosisce di più la bigamia di Socrate, già sospetto per le questioni di buon costume. Ha due mogli, Santippe e Mirto, e non una sola, come ripete la leggenda. Santippe gli ha dato un figlio, Lamprocle, e Mirto due, ancora piccoli al momento del processo, Sofronisco e Menesseno. A quel tempo una legge autorizzava i cittadini a prendersi, accanto alla legittima consorte, un'altra donna, i cui figli sarebbero stati legittimi. Dopo le pesti e le guerre bisognava pur ripopolare Atene. Socrate, che si ritiene più affezionato a una giustizia eterna, approfitta di una legge occasionale per entrare in poligamia.
Rousseau accetta il ménage a tre con Madame de Warens e Claude Anet, un falegname che lavorava per lei a Chambéry. "Vivevamo così un'unione che ci rendeva tutti felici".
Questa golosità per il triangolo amoroso vivifica la sua teoria della felicità collettiva. Rivive la stessa esperienza, più castamente, con M d'Houdetot, che ama Saint - Lambert. "Eravamo l'uno e l'altro ebbri d'amore, lei per il suo amante, io per lei. I nostri sospiri, le nostre deliziose lacrime si confondevano. La situazione gli ispira Julie o la nuova Eloisa, romanzo in cui Saint - Preux ama Julie, sposata con Monsieur de Wolmar pur essendo innamorata di Saint- Preux.
Anche Nietzsche manifesta una strana predilezione per il ménage a tre platonico, ma in versione fallimentare. L'amico vieta l'amata. Il grande amore della sua vita è certamente Cosima, la moglie di Wagner. Sono in tre, Cosima, Wagner, Nietzsche, ovvero, come egli dice in termini mitologici, Arianna, Teseo e Dioniso. In seguito inventa uno strano gioco, basato sulla seguente regola: amo una donna, voglio sposarla, incarico un amico di chiedere la mano e...l'amico a prendersi la bella. Nell'aprile del 1876 incontra Mathilde Trampedach; incarica l'amico Hugo von Senger di chiedere la sua mano; la signorina declina, sposerà il messaggero, Hugo von Senger. Il copione si ripete una seconda volta. Nel marzo del 1882, nella basilica di San Pietro a Roma, incontra Loù Salomè. Lei ha ventun anni, lui trentasette, e alcuni libri al suo attivo. "Da quali stelle siamo caduti per incontrarci?" E' una ragazza sensazionale, dall'animo ribollente, dalla mente acuta, che in seguito ammalierà Rilke e Freud. Nietzsche incarica l'amico Paul Rée di chiedere la sua mano; la signorina declina, si innamorerà del messaggero, Paul Rée. Fra questi amori infelici Nietzsche inventa Zarathustra, che non è sposato.
Anche Sartre e Simone giocano al "trio", con Olga, nel 1936. E' per la buona causa, per controllare da vicino la teoria di Sartre sull'altro. Per lui ognuno dipende dall'altro. Siamo ciò che l'altro vede in noi. "L'inferno sono gli altri".
I filosofi che sostengono di essere molto civilizzati e disprezzano i primitivi, praticano talvolta i rapporti sessuali endogamici, come nelle caste neosudanesi. La forma superiore dell'endogamia filosofica consiste nello sposarsi o fare l'amore solo tra filosofi. Il filosofo uomo sceglie come partner un filosofo donna. Spesso pecca per facilità, rimediando la partner all'università, o addirittura nell'aula di filosofia. Abelardo coglie la studentessa Eloisa nella propria scuola. Vives sposa l'ex allieva Margherita Valdaura (1524). Heidegger sposa la sua studentessa Elfriede Petri (violentemente antisemita) e stuzzica la sua studentessa (risolutamente ebrea) Hannah Arendt. Quest'ultima sposa in prime nozze Gunther Stern, un allievo di Husserl e di Heidegger; in seconde nozze, dopo il divorzio, Heinrich Blucher, professore di filosofia. Sartre incontra Simone de Beauvoir all'Ercole Normale.
L'endogamia somiglia a un matrimonio indiretto quando il filosofo sposa una parente del suo filosofo preferito. Speusippo si mette in fila per succedere a Platone nell'Accademia: ne sposa la nipote, ottiene l'Accademia. Teofrasto realizza un capolavoro di endogamia filosofica alla greca quando, essendo discepolo di Aristotele, diviene l'amante di Nicomaco, figlio di Aristotele! Anch'egli succede a Aristotele. Boezio prende in moglie Rusticana. D'accordo. Ma chi è? La figlia del suo padre adottivo. Abraham Ibn Ezra sposa la figlia di Giuda Halevi.
Voltaire pratica l'endogamia parentale quando fa l'amore con sua nipote, Madame Denis (1744), giovane vedova dissoluta, grassoccia e un po' sciocca. Le esprime crudamente la sua passione, in italiano: "Via mo e vi amerò insino alla mia morte. Vi baccio (sic) mille volte, mia cara virtuosa. (...) Il mio cuore e il mio pene vi fanno i più teneri complimenti".
Decisamente è contro i pregiudizi. Ladislv Klìma, filosofo ceco (1878- 1928), "condusse una vita che intendeva essere una deviazione sistematica da ogni norma umana": vagabondaggi, fuga - vissuta come un incesto - con la seconda moglie di suo padre, alcolismo, miseri lavoretti definiti "pure farse", poiché sentiva "il minimo lavoro sociale come il colmo dell'infamia". Anche in questo caso l'incesto appartiene alla vita intima, a forze personali utilizzate per pensare, non alla vita privata, che riguarda soltanto lui.
Nel complesso non si riscontrano filosofi innamorati o amanti o mariti di donna superiore. Ci sono, come sempre, le eccezioni: Abelardo (con Eloisa, donna ammalatissima all'epoca), Voltaire (con la Marchesa du Chatelet), Schelling (con Caroline Schlegel-Michaelis), Nietzsche (con Cosima Wagner e Loù Salomé), Buber (con Paula Winkler), Sartre (con Simone de Beauvoir).
Per lo più, la moglie del filosofo ha il ruolo di consorte discreta. Per quanto ne so, la signora Hegel, la signora Husserl, la signora Heidegger non erano straordinarie, anche in campi non intellettuali. Ma erano perciò insignificanti? Certamente no! Le mogliettine dei grandi filosofi sono delle esagerazioni, dei simboli, insomma: prostitute, ricchissime, aristocratiche... Aristippo, Epicuro, Comte sposano la Prostituta; Francesco Bacone sposa il Denaro, sotto le specie di una fanciulla con una buona dote, Alice Barnham. Lui ha quarantacinque anni, lei quattordici. Passa da 40 sterline l'anno a 4975.
Hegel e Marx sposano l'Aristocrazia: Marie von Tucher per l'uno, Jenny von Westphalen per l'altro. Heidegger, le cui simpatie naziste sono note, sposa la Tedesca: frau Elfride Heidegger è persino hitleriana. Hannah Arendt, la sua rivale, ne sottolinea "la mente gretta", la stupidità" di nazionalista tedesca razzista.
I filosofi sposano un emblema. Non bisogna dire, come il funzionario di stato civile, "il signor Comte Auguste sposa la signorina Massin Caroline", ma il "Positivismo, filosofia popolare, riscatta la Prostituzione grazie a un'istituzione".
Si può trovare un punto in comune a queste mogli di filosofi?
Si, a quanto pare. Non dimentichiamo una cosa. Il filosofo è solo, e a nessuno piace misurarsi con se stesso. Il teologo si smarrisce nella Bibbia, lo scienziato si perde nei laboratori, l'artista combatte con le note o i colori. Il filosofo non ha nulla di fronte a sé, o così poco: libri di persone morte, teorie, parole fuggitive, studenti passeggeri. Sa bene che i suoi concetti non resistono. Resta la donna, al suo fianco. E' la sua spalla. Gli serve come contato, in tutti i sensi del termine. Il filosofo ha pochi mezzi per raggiungere l'assoluto: la sessualità, la droga, l'arte, lo sport, la mistica. Attraverso la donna, attraverso la sessualità, raggiunge almeno un assoluto finalmente tangibile, quello del sesso, ben più sicuro dell'Idea, del Divino, della Totalità. Quando tocca sua moglie il filosofo accede al tempo stesso alla materia più spirituale, la carne,e allo spirito più materiale, l'estasi. Con la donna il filosofo ha un contatto, una relazione viva, e non più morta, affettuosa, e non più logica. Un bel diversivo rispetto ai libri, alle aule, ai concetti: riscalda! Al tempo stesso nella donna trova un contatto, un agente segreto che gli apre mondi versi, diversamente esigenti: l'assoluto a letto, il compromesso in salotto, il lavoro comune in cucina... Sposato, si misura umanamente, misura la sua filosofia, si misura con il filosofo.
Esempio: Aristippo di Cirene, discepolo di Socrate, sposato con la cortigiana Laide. Vuole creare una filosofia; non ci riesce. Da un lato, con Laide, cerca il piacere; dall'altro, come Socrate, cerca la morale. Il che sembra contraddittorio. Alla fine Aristippo scopre la propria morale a contatto con Laide.
"Possiedo Laide, ma non ne sono posseduto". Con Laide si misura, misura le sue passioni, la sua ragione, i suoi limiti e le sua ambizioni filosofiche. Per comprendere Aristippo, la storia delle idee prende in considerazione Socrate, ma la storia delle scoperte prende in considerazione Laide, la puttana, che ogni giorno lo sfidava in casa, parlando di denaro, di cibo, di faccende domestiche. "E' cosa eccellente non l'astinenza dalla passioni, ma il dominarle e il non esserne servi". Ecco che cosa si impara nel matrimonio!
Altri esempi sono possibili. A mio parere Kierkegaard deve la propria dialettica a Regina Olsen più che a Hegel. Quando si lancia nella teoria pedagogica, alla Laboratory School di Chicago, John Dewey conta su sua moglie, Alice Chipman, per il contatto con gli allievi, le istituzioni, gli insegnanti, i genitori.
Per converso, i filosofi senza moglie, quindi senza contatto, producono filosofie senza misura. Il celibe Spinoza pensa in termini di eternità. Il celibe Kant è rigorista. Non hanno frequentato abbastanza le realtà coniugali.
Fonte: Filosofi, vita intima di P.R
Così vede le cose Clemente Alessandrino: "I filosofi pagani hanno esposto le loro teorie finchè si trattava solo di parlare; ma in realtà furono schiavi delle voluttà, gli uni frequentando le concubine, gli altri le cortigiane, e la maggior parte gli adolescenti." Infedeltà, bordello, pederastia, che quadro per un cristiano che guarda al paganesimo!
Bisogna mantenere distinta la pederastia greca, che riguarda comunque valori sicuri, come Socrate. Lo attesta Platone.
"Voi vedete che Socrate si strugge di amore per i bei giovani, ed è sempre a loro d'intorno, e se ne mostra fuori di sé".
Insegue i giovani nelle palestre! Corre dietro a Carmide, che ha dieci, tredici anni, apprezza Liside, che ne ha quattordici, si incapriccia di Agatone, ma resiste agli approcci di Alcibiade, che offre solo il suo corpo, non la su anima, e che ha...trentaquattro anni e la barba. Forse, ha dei rapporti con Fedone, prigioniero in un bordello. Socrate, che si vanta di non sapere, dichiara di "non esser competente in altro che in cose d'amore".
Per noi, oggi, questa eccezione alla sua nescienza si accompagna dunque a una perversione o a un reato, la pederastia. Ha a che fare con il medesimo sesso e con i bambini.
Ma si tratta davvero di questo? I Greci parlano invece di educazione. Vediamo dunque la tecnica di contatto e lo scopo sociale.
L'erastes, "l'innamorato", l'adulto - Socrate, per dirlo esplicitamente - mette le braccia intorno al torso dell'eromenos, "l'amato". L'adolescente, passivo, tra i dodici e i diciotto anni, china il capo, flette le ginocchia; l'adulto spinge il pene tra le cosce dell'eromenos, proprio al di sotto dei testicoli. Quanto allo scopo sociale...
Due coppie omosessuali riguardano la filosofia: Cratete di Atene e Polemeone, Arcesilao e Crantore. Tutti e quattro furono illustri accademici. Cratete "fu alunno e insieme il favorito di Polemone; gli successe poi come scolara". Il loro reciproco amore fu così intenso che in vita non solo ebbero i medesimi interessi e le medesime attività; ma anche fino all'ultimo respiro, divennero sempre più simili l'uno all'altro e morti ebbero comune la tomba".
La sfera privata è, come si vede, superata. Polemone, Cratete di Atene, Arcesilao sono stati, rispettivamente, il terzo, il quarto e il quinto successore di Platone all'Accademia.
Tra gli omosessuali, e lo nasconde a lungo, Michel Foucault. Lo hanno visto "con un giubbotto di cuoio nero, con catene e anelli di metallo sulle spalline". Tratta la questione dell'omosessualità a modo suo: "Oggi il movimento omosessuale ha bisogno più di un'arte di vivere che di una scienza o di una conoscenza scientifica (o pseudo scientifica) della sessualità (...) Il sesso non è una fatalità; è una possibilità di accedere a una vita creativa".
Nella stragrande maggioranza i filosofi sono eterosessuali. Platone condanna l'omosessualità: "L'unione di maschi con maschi e di femmine con femmine è contraria alla natura, e i primi che osarono compiere tali atti furono mossi da intemperanza di piacere". Non è troppo tenero nemmeno con la pederastia. I cristiani hanno preferito cercare una condanna nella Bibbia. Il Levitico è drastico:"Non avrai con un maschio relazioni carnali come si hanno con una donna: è una cosa abominevole". L'argomento e la supposta causa sono sostituiti da un divieto e da una qualificazione.
Sotto l'aspetto quantitativo, prevale il filosofo monogamo. Non c'è nulla di interessante da dire.
Incuriosisce di più la bigamia di Socrate, già sospetto per le questioni di buon costume. Ha due mogli, Santippe e Mirto, e non una sola, come ripete la leggenda. Santippe gli ha dato un figlio, Lamprocle, e Mirto due, ancora piccoli al momento del processo, Sofronisco e Menesseno. A quel tempo una legge autorizzava i cittadini a prendersi, accanto alla legittima consorte, un'altra donna, i cui figli sarebbero stati legittimi. Dopo le pesti e le guerre bisognava pur ripopolare Atene. Socrate, che si ritiene più affezionato a una giustizia eterna, approfitta di una legge occasionale per entrare in poligamia.
Rousseau accetta il ménage a tre con Madame de Warens e Claude Anet, un falegname che lavorava per lei a Chambéry. "Vivevamo così un'unione che ci rendeva tutti felici".
Questa golosità per il triangolo amoroso vivifica la sua teoria della felicità collettiva. Rivive la stessa esperienza, più castamente, con M d'Houdetot, che ama Saint - Lambert. "Eravamo l'uno e l'altro ebbri d'amore, lei per il suo amante, io per lei. I nostri sospiri, le nostre deliziose lacrime si confondevano. La situazione gli ispira Julie o la nuova Eloisa, romanzo in cui Saint - Preux ama Julie, sposata con Monsieur de Wolmar pur essendo innamorata di Saint- Preux.
Anche Nietzsche manifesta una strana predilezione per il ménage a tre platonico, ma in versione fallimentare. L'amico vieta l'amata. Il grande amore della sua vita è certamente Cosima, la moglie di Wagner. Sono in tre, Cosima, Wagner, Nietzsche, ovvero, come egli dice in termini mitologici, Arianna, Teseo e Dioniso. In seguito inventa uno strano gioco, basato sulla seguente regola: amo una donna, voglio sposarla, incarico un amico di chiedere la mano e...l'amico a prendersi la bella. Nell'aprile del 1876 incontra Mathilde Trampedach; incarica l'amico Hugo von Senger di chiedere la sua mano; la signorina declina, sposerà il messaggero, Hugo von Senger. Il copione si ripete una seconda volta. Nel marzo del 1882, nella basilica di San Pietro a Roma, incontra Loù Salomè. Lei ha ventun anni, lui trentasette, e alcuni libri al suo attivo. "Da quali stelle siamo caduti per incontrarci?" E' una ragazza sensazionale, dall'animo ribollente, dalla mente acuta, che in seguito ammalierà Rilke e Freud. Nietzsche incarica l'amico Paul Rée di chiedere la sua mano; la signorina declina, si innamorerà del messaggero, Paul Rée. Fra questi amori infelici Nietzsche inventa Zarathustra, che non è sposato.
Anche Sartre e Simone giocano al "trio", con Olga, nel 1936. E' per la buona causa, per controllare da vicino la teoria di Sartre sull'altro. Per lui ognuno dipende dall'altro. Siamo ciò che l'altro vede in noi. "L'inferno sono gli altri".
I filosofi che sostengono di essere molto civilizzati e disprezzano i primitivi, praticano talvolta i rapporti sessuali endogamici, come nelle caste neosudanesi. La forma superiore dell'endogamia filosofica consiste nello sposarsi o fare l'amore solo tra filosofi. Il filosofo uomo sceglie come partner un filosofo donna. Spesso pecca per facilità, rimediando la partner all'università, o addirittura nell'aula di filosofia. Abelardo coglie la studentessa Eloisa nella propria scuola. Vives sposa l'ex allieva Margherita Valdaura (1524). Heidegger sposa la sua studentessa Elfriede Petri (violentemente antisemita) e stuzzica la sua studentessa (risolutamente ebrea) Hannah Arendt. Quest'ultima sposa in prime nozze Gunther Stern, un allievo di Husserl e di Heidegger; in seconde nozze, dopo il divorzio, Heinrich Blucher, professore di filosofia. Sartre incontra Simone de Beauvoir all'Ercole Normale.
L'endogamia somiglia a un matrimonio indiretto quando il filosofo sposa una parente del suo filosofo preferito. Speusippo si mette in fila per succedere a Platone nell'Accademia: ne sposa la nipote, ottiene l'Accademia. Teofrasto realizza un capolavoro di endogamia filosofica alla greca quando, essendo discepolo di Aristotele, diviene l'amante di Nicomaco, figlio di Aristotele! Anch'egli succede a Aristotele. Boezio prende in moglie Rusticana. D'accordo. Ma chi è? La figlia del suo padre adottivo. Abraham Ibn Ezra sposa la figlia di Giuda Halevi.
Voltaire pratica l'endogamia parentale quando fa l'amore con sua nipote, Madame Denis (1744), giovane vedova dissoluta, grassoccia e un po' sciocca. Le esprime crudamente la sua passione, in italiano: "Via mo e vi amerò insino alla mia morte. Vi baccio (sic) mille volte, mia cara virtuosa. (...) Il mio cuore e il mio pene vi fanno i più teneri complimenti".
Decisamente è contro i pregiudizi. Ladislv Klìma, filosofo ceco (1878- 1928), "condusse una vita che intendeva essere una deviazione sistematica da ogni norma umana": vagabondaggi, fuga - vissuta come un incesto - con la seconda moglie di suo padre, alcolismo, miseri lavoretti definiti "pure farse", poiché sentiva "il minimo lavoro sociale come il colmo dell'infamia". Anche in questo caso l'incesto appartiene alla vita intima, a forze personali utilizzate per pensare, non alla vita privata, che riguarda soltanto lui.
Nel complesso non si riscontrano filosofi innamorati o amanti o mariti di donna superiore. Ci sono, come sempre, le eccezioni: Abelardo (con Eloisa, donna ammalatissima all'epoca), Voltaire (con la Marchesa du Chatelet), Schelling (con Caroline Schlegel-Michaelis), Nietzsche (con Cosima Wagner e Loù Salomé), Buber (con Paula Winkler), Sartre (con Simone de Beauvoir).
Per lo più, la moglie del filosofo ha il ruolo di consorte discreta. Per quanto ne so, la signora Hegel, la signora Husserl, la signora Heidegger non erano straordinarie, anche in campi non intellettuali. Ma erano perciò insignificanti? Certamente no! Le mogliettine dei grandi filosofi sono delle esagerazioni, dei simboli, insomma: prostitute, ricchissime, aristocratiche... Aristippo, Epicuro, Comte sposano la Prostituta; Francesco Bacone sposa il Denaro, sotto le specie di una fanciulla con una buona dote, Alice Barnham. Lui ha quarantacinque anni, lei quattordici. Passa da 40 sterline l'anno a 4975.
Hegel e Marx sposano l'Aristocrazia: Marie von Tucher per l'uno, Jenny von Westphalen per l'altro. Heidegger, le cui simpatie naziste sono note, sposa la Tedesca: frau Elfride Heidegger è persino hitleriana. Hannah Arendt, la sua rivale, ne sottolinea "la mente gretta", la stupidità" di nazionalista tedesca razzista.
I filosofi sposano un emblema. Non bisogna dire, come il funzionario di stato civile, "il signor Comte Auguste sposa la signorina Massin Caroline", ma il "Positivismo, filosofia popolare, riscatta la Prostituzione grazie a un'istituzione".
Si può trovare un punto in comune a queste mogli di filosofi?
Si, a quanto pare. Non dimentichiamo una cosa. Il filosofo è solo, e a nessuno piace misurarsi con se stesso. Il teologo si smarrisce nella Bibbia, lo scienziato si perde nei laboratori, l'artista combatte con le note o i colori. Il filosofo non ha nulla di fronte a sé, o così poco: libri di persone morte, teorie, parole fuggitive, studenti passeggeri. Sa bene che i suoi concetti non resistono. Resta la donna, al suo fianco. E' la sua spalla. Gli serve come contato, in tutti i sensi del termine. Il filosofo ha pochi mezzi per raggiungere l'assoluto: la sessualità, la droga, l'arte, lo sport, la mistica. Attraverso la donna, attraverso la sessualità, raggiunge almeno un assoluto finalmente tangibile, quello del sesso, ben più sicuro dell'Idea, del Divino, della Totalità. Quando tocca sua moglie il filosofo accede al tempo stesso alla materia più spirituale, la carne,e allo spirito più materiale, l'estasi. Con la donna il filosofo ha un contatto, una relazione viva, e non più morta, affettuosa, e non più logica. Un bel diversivo rispetto ai libri, alle aule, ai concetti: riscalda! Al tempo stesso nella donna trova un contatto, un agente segreto che gli apre mondi versi, diversamente esigenti: l'assoluto a letto, il compromesso in salotto, il lavoro comune in cucina... Sposato, si misura umanamente, misura la sua filosofia, si misura con il filosofo.
Esempio: Aristippo di Cirene, discepolo di Socrate, sposato con la cortigiana Laide. Vuole creare una filosofia; non ci riesce. Da un lato, con Laide, cerca il piacere; dall'altro, come Socrate, cerca la morale. Il che sembra contraddittorio. Alla fine Aristippo scopre la propria morale a contatto con Laide.
"Possiedo Laide, ma non ne sono posseduto". Con Laide si misura, misura le sue passioni, la sua ragione, i suoi limiti e le sua ambizioni filosofiche. Per comprendere Aristippo, la storia delle idee prende in considerazione Socrate, ma la storia delle scoperte prende in considerazione Laide, la puttana, che ogni giorno lo sfidava in casa, parlando di denaro, di cibo, di faccende domestiche. "E' cosa eccellente non l'astinenza dalla passioni, ma il dominarle e il non esserne servi". Ecco che cosa si impara nel matrimonio!
Altri esempi sono possibili. A mio parere Kierkegaard deve la propria dialettica a Regina Olsen più che a Hegel. Quando si lancia nella teoria pedagogica, alla Laboratory School di Chicago, John Dewey conta su sua moglie, Alice Chipman, per il contatto con gli allievi, le istituzioni, gli insegnanti, i genitori.
Per converso, i filosofi senza moglie, quindi senza contatto, producono filosofie senza misura. Il celibe Spinoza pensa in termini di eternità. Il celibe Kant è rigorista. Non hanno frequentato abbastanza le realtà coniugali.
Fonte: Filosofi, vita intima di P.R