La teoria del ciclo del mondo in filosofia
Il ciclo del mondo è la dottrina secondo la quale il mondo ritornare, dopo un certo numero di anni, al caos primitivo dal quale uscirà dinuovo per ricominciare il suo corso sempre uguale.
La dottrina è suggerita ai più antichi filosofi dalle vicende cicliche consultabili: l'alternarsi del giorno e della notte, delle stagioni, delle generazioni animali ecc...
La nozione del ciclo cosmico si trova nell'orfismo, nel pitagorismo, in Anassimandro, in Empedocle, in Eraclito ed inoltre negli Stoici secondo i quali: "Quando nel loro moto gli astri siano tornati allo stesso segno e alla latitudine e longitudine in cui ciascuno era al principio, accade, nel ciclo dei tempi una conflagrazione e distruzione totale; poi di nuovo si ritorna dal principio allo stesso ordine cosmico e di nuovo muovendosi gli astri ugualmente, ogni avvenimento accaduto nel precedente ciclo torna a ripetersi senza alcuna differenza.
Vi sarà infatti di nuovo Socrate, di nuovo Platone e di nuovo ciascuno degli uomini con gli stessi amici e concittadini; le stesse cose credute e gli stessi argomenti discussi, ed ogni città e villaggio e campagna ritornerà ugualmente.
Questo ritorno universale si effettuerà non una sola volta ma molte volte e all'infinito" (Nemesio, De Nat. hom., 38).
Nella filosofia moderna questa dottrina è stata ripresa dal filosofo Friedrich Nietzsche: per il quale l'eterno ritorno è il si che il mondo dice a se stesso, la volontà cosmica di riaffermarsi e di essere se stessa, quindi l'espressione cosmica di quello spirito dionisiaco che esalta benedice la vita.
"Il mondo, dice Nietzsche, si afferma da sé, anche nella sua uniformità che rimane la stessa nel corso degli anni, si benedice da sé, perché è ciò che deve eternamente ritornare, perché è il divenire che non conosce sazietà né disgusto né fatica" (Wille pur Macht, ediz. 1901, paragrafo 385).
O. Spengler riteneva che la storia stessa fosse una successione di civiltà, che come organismi viventi nascono, crescono, declinano e muoiono e hanno perciò tutti in comune l'andamento del loro ciclo organico (Der Untergang des Abendlandes, I, 1932, p. 23 sgg.)
Bibliografia:
Storia della filosofia di Nicola Abbagnano
Dizionario di filosofia di Nicola Abbagnano
La dottrina è suggerita ai più antichi filosofi dalle vicende cicliche consultabili: l'alternarsi del giorno e della notte, delle stagioni, delle generazioni animali ecc...
La nozione del ciclo cosmico si trova nell'orfismo, nel pitagorismo, in Anassimandro, in Empedocle, in Eraclito ed inoltre negli Stoici secondo i quali: "Quando nel loro moto gli astri siano tornati allo stesso segno e alla latitudine e longitudine in cui ciascuno era al principio, accade, nel ciclo dei tempi una conflagrazione e distruzione totale; poi di nuovo si ritorna dal principio allo stesso ordine cosmico e di nuovo muovendosi gli astri ugualmente, ogni avvenimento accaduto nel precedente ciclo torna a ripetersi senza alcuna differenza.
Vi sarà infatti di nuovo Socrate, di nuovo Platone e di nuovo ciascuno degli uomini con gli stessi amici e concittadini; le stesse cose credute e gli stessi argomenti discussi, ed ogni città e villaggio e campagna ritornerà ugualmente.
Questo ritorno universale si effettuerà non una sola volta ma molte volte e all'infinito" (Nemesio, De Nat. hom., 38).
Nella filosofia moderna questa dottrina è stata ripresa dal filosofo Friedrich Nietzsche: per il quale l'eterno ritorno è il si che il mondo dice a se stesso, la volontà cosmica di riaffermarsi e di essere se stessa, quindi l'espressione cosmica di quello spirito dionisiaco che esalta benedice la vita.
"Il mondo, dice Nietzsche, si afferma da sé, anche nella sua uniformità che rimane la stessa nel corso degli anni, si benedice da sé, perché è ciò che deve eternamente ritornare, perché è il divenire che non conosce sazietà né disgusto né fatica" (Wille pur Macht, ediz. 1901, paragrafo 385).
O. Spengler riteneva che la storia stessa fosse una successione di civiltà, che come organismi viventi nascono, crescono, declinano e muoiono e hanno perciò tutti in comune l'andamento del loro ciclo organico (Der Untergang des Abendlandes, I, 1932, p. 23 sgg.)
Bibliografia:
Storia della filosofia di Nicola Abbagnano
Dizionario di filosofia di Nicola Abbagnano