Introduzione alla consulenza filosofica
Consulenza filosofica è il termine italiano con cui si indica un'attività nata in Germania come Philosophische Praxis e poi diffusasi in altre parti del mondo, prima come Philosophy Practicee poi come Philosophical counseling. Nella sua forma originaria, non si configura come una professione di aiuto, ma come un dialogo filosofico che si avvia dalla narrazione delle difficoltà del consultante ma non ha di mira risposte risolutive, bensì la ricerca di diverse modalità di pensare il mondo.
La consulenza filosofica in quanto tale non deve essere confusa con le psicoterapie, o con forme di consulenza psicologica; tale rischio è a volte presente, anche a causa della commistione con il counseling che è stata operata in ambito anglosassone.
Diversamente da ogni forma di psicoterapia o consulenza psicologica, la consulenza filosofica non può e non si deve occupare di psicopatologia, e non può fare riferimento a nessun tipo di "strumento" (psicologico, comunicativo, di ascolto, terapeutico) per operare consulenza, sostegno, diagnosi o intervento di tipo psicologico, né tantomeno una "guarigione" o "crescita" nel consultante.
Caratteristico della consulenza filosofica è il fatto che il consulente prende parte alla ricerca alla pari del consultante, ovvero egli stesso, nel dialogo, mette alla prova le sue idee, le sue teorie, la sua visione del mondo e pertanto non ha nulla da "insegnare" al consultante, che si limita ad accompagnare nell'esplorazione della sua visione del mondo.