La magia nel 1700
Sarà poi nel 1700, con l'avvento dell'illuminismo, che si sottoporrà la ragione ad un più critico esame, sebbene già Locke nel '600 avesse avuto l'intuizione: ecco allora che Kant istituirà un vero e proprio tribunale della ragione, dove la ragione é allo stesso tempo imputato e giudice: imputato nel senso che si indaga su quali siano i suoi limiti e il suo campo di applicabilità, giudice nel senso che é proprio lei che indaga e giudica se stessa! Certo questa smisurata fiducia nella ragione umana, che sarà tipica di pensatori quali Cartesio, Spinoza e Hobbes, é ben lungi dall'investire il pensiero di Shakespeare (vedi sottosezione: La magia in campo letterario), tuttavia egli ne risente quando avverte l'incompatibilità e la rozzezza della magia, un'arte che esula totalmente dal rigore della ragione umana. Non si può poi fare a meno di citare uno dei più acerrimi nemici della magia, un contemporaneo e compatriota di Shakespeare, Francesco Bacone (da non confondere con il medievale Ruggero).