La scienza può spiegare tutto?
La scienza moderna può spiegare molto del mondo in cui viviamo. Vi sono però molti fatti che non sono stati spiegati dalla scienza, o quanto meno che non lo sono stati in modo completo. Due esempi di questo sono l'origine della vita e le ottime capacità mnemoniche dei bambini autistici.
I biologi molecolari stanno lavorando duramente ma è difficile sapere come fossero le condizioni sulla terra quattro miliardi di anni fa. La scienza cambia e si sviluppa molto rapidamente e un fenomeno che appare inspiegabile dal punto di vista della scienza oggi, può essere facilmente spiegato domani.
Secondo alcuni filosofi c'è una ragione logica del perché la scienza non sarà mai in grado di spiegare ogni cosa. Per spiegare un fenomeno dobbiamo fare appello a qualcos'altro. Per quanto ampio sia il ventaglio di ciò che la scienza futura potrà spiegare, la spiegazione offerta farà uso di certe leggi e principi fondamentali, e dato che niente può spiegare se stesso, ne segue che almeno alcuni di tali leggi e principi fondamentali resteranno a loro volta non spiegati.
Per alcuni filosofi ci sono fenomeni che la scienza non potrà mai spiegare: la coscienza. Le esperienze coscienti si differenziano da qualsiasi altra cosa che esiste al mondo per il loro aspetto soggettivo. Esempio: esperienza di guardare un film dell' orrore. I neuroscienziati un giorno forse potranno dare una spiegazione dettagliata dei complessi accadimenti nel cervello che producono la nostra sensazione di terrore.
Il fatto che la coscienza non è spiegabile scientificamente non è stato accettato da tutti i filosofi.
Nel 1991 Daniel Denneit pubblicò un libro "La coscienza spiegata". I sostenitori che la coscienza è scientificamente inesplicabile sono accusati di mancare di immaginazione. Anche se è vero che la scienza del cervello per come è attualmente praticata, non può spiegare l'aspetto soggettivo della coscienza, non possiamo forse immaginare l'emergere di una branca del tutto nuova della neuroscienza con tecniche in grado di spiegare perché le nostre esperienze hanno il carattere sensibile che hanno?
Bibliografia: Il primo libro di filosofia della scienza di Okasha (Einaudi)
I biologi molecolari stanno lavorando duramente ma è difficile sapere come fossero le condizioni sulla terra quattro miliardi di anni fa. La scienza cambia e si sviluppa molto rapidamente e un fenomeno che appare inspiegabile dal punto di vista della scienza oggi, può essere facilmente spiegato domani.
Secondo alcuni filosofi c'è una ragione logica del perché la scienza non sarà mai in grado di spiegare ogni cosa. Per spiegare un fenomeno dobbiamo fare appello a qualcos'altro. Per quanto ampio sia il ventaglio di ciò che la scienza futura potrà spiegare, la spiegazione offerta farà uso di certe leggi e principi fondamentali, e dato che niente può spiegare se stesso, ne segue che almeno alcuni di tali leggi e principi fondamentali resteranno a loro volta non spiegati.
Per alcuni filosofi ci sono fenomeni che la scienza non potrà mai spiegare: la coscienza. Le esperienze coscienti si differenziano da qualsiasi altra cosa che esiste al mondo per il loro aspetto soggettivo. Esempio: esperienza di guardare un film dell' orrore. I neuroscienziati un giorno forse potranno dare una spiegazione dettagliata dei complessi accadimenti nel cervello che producono la nostra sensazione di terrore.
Il fatto che la coscienza non è spiegabile scientificamente non è stato accettato da tutti i filosofi.
Nel 1991 Daniel Denneit pubblicò un libro "La coscienza spiegata". I sostenitori che la coscienza è scientificamente inesplicabile sono accusati di mancare di immaginazione. Anche se è vero che la scienza del cervello per come è attualmente praticata, non può spiegare l'aspetto soggettivo della coscienza, non possiamo forse immaginare l'emergere di una branca del tutto nuova della neuroscienza con tecniche in grado di spiegare perché le nostre esperienze hanno il carattere sensibile che hanno?
Bibliografia: Il primo libro di filosofia della scienza di Okasha (Einaudi)