L'argomento niente miracoli
Il successo empirico di teorie che postulano entità non osservabili è la base di uno o degli argomenti forti in favore del realismo scientifico: esso è chiamato << niente miracoli >>
Esso afferma che sarebbe una coincidenza straordinaria se una teoria che parla di atomi ed elettroni facesse predizioni accurate riguardo al mondo osservabile , a meno che non esistano effettivamente atomi ed elettroni.
Quindi dovremmo postulare una coincidenza miracolosa, ragione per la quale è preferibile comunque che non si tratti di un miracolo, si da un carattere più intelligibile alla scienza.
E questo è un argomento a favore dei realisti.
Se atomi ed elettroni fossero solo utili finzioni come sostenevano gli antirealisti, allora perché i
laser funzionano?
Da questo punto di vista i realisti possono dire che essere antirealista sia come credere ai miracoli, perché se i laser funzionano, come mai funzionano? Sono forse utili finzioni? Perché comunque a livello pratico certe macchine che agiscono sulla materia ed in particolare sugli atomi, vedi i laser funzionano.
Per i realisti è più plausibile non credere nei miracoli e credere ad una alternativa non miracolosa.
Molte teorie che postulano entità inosservabili hanno successo empirico, esse avanzano predizioni eccellenti circa il comportamenti degli oggetti del mondo osservabile. E tutto ciò avviene perché queste teorie sono vere.
Gli antirealisti hanno replicato all’argomento niente miracoli, perché storicamente vi sono molti casi di teorie che poi si sono dimostrate essere false, ma che un tempo ebbero molto successo empirico. Ad es. la teoria della combustione anticamente era basata sul flogisto; questa teoria fu accettata fino al ‘700 e sosteneva che la combustione di qualsiasi oggetto rilasciava nell’atmosfera una sostanza chiamata flogisto. La chimica moderna ci dice che in realtà il flogisto non esiste, e la conclusione è che la combustione avviene piuttosto quando gli oggetti reagiscono con l’ossigeno dell’aria.
Malgrado la non esistenza del flogisto tale teoria poté godere sino al ‘700 di notevole successo empirico, infatti rendeva conto in modo ragionevolmente buono dei dati osservativi disponibili a quel tempo. --> considerazioni di questo tipo suggeriscono che l’argomento niente miracoli in favore del realismo scientifico, corre un po’ troppo, poiché i suoi sostenitori considerano il successo empirico delle teorie contemporanee come prova della loro verità.
Ma la storia della scienza mostra come teorie empiricamente valide
si sono dimostrate successivamente false.
L’atteggiamento razionale dell’antirealista riguardo la teoria atomica deve essere di agnosticismo, può essere o non può essere vera, noi non possiamo saperlo.
I razionalisti rispondono così alla posizione agnostica antirealista, modificando la propria tesi :
il successo empirico di una teoria è prova del fatto che quello che essa dice riguardo all’inosservabile è approssimativamente vero, e non dicono più vero.
Questa modificazione permette al realista di affermare che le teorie odierne possono essere corrette e ricorrette siano al minimo dettaglio, sostenendo però a grandi linee che sono corrette, (approssimativamente vere) perché hanno successo empirico.
Inoltre hanno cercato di modificare la nozione di successo empirico: alcuni realisti affermano che il successo empirico non sia solamente una questione di conformarsi ai dati noti, ma di essere in grado di predire nuovi fenomeni osservativi che erano in precedenza sconosciuti.
si tratta di una sorta di criterio stringente di successo empirico, ed è difficile trovare esempi storici che lo contrastino, eppure gli antirealisti propongono un controesempio che è quella della teoria ondulatoria della luce proposto da Huygens.
Secondo Huygens (1690) la luce consiste in vibrazioni ondulatorie, in un medium invisibile l’etere che permeava l’universo. La rivale della teoria ondulatoria è la teoria corpuscolare della luce di Newton, la quale sosteneva che la luce altro non fosse che piccole particelle emesse dalla fonte della stessa.
La teoria ondulatoria non venne accettata fino a che un altro fisico francese Fresnel nel 1815 non ne formulò una versione matematica , che usò per predire alcuni nuovi e sorprendenti fenomeni ottici.
Gli esperimenti successivi confermarono le previsioni di Fresnel, convincendo molti scienziati
ottocenteschi che la teoria ondulatoria doveva essere vera.
La fisica moderna ci dice però che tale teoria non è vera, non esiste qualcosa come l’etere, quindi la luce non può essere una sorta di vibrazione di esso. à Ancora una volta abbiamo un esempio di una teoria dotata di successo empirico, ma falsa.
La teoria di Fresnel faceva previsioni nuove, e si qualificava come dotata di successo empirico. Sarebbe difficile considerarla come approssimativamente vera come indicato dalla tesi realista modificata, perché l’etere non esiste in assoluto.
La conclusione è che bisogna fare sempre la massima attenzione prima di assumere per vere
delle teorie scientifiche per quanto esse ben si accordino con i dati.
Bibliografia: Il primo libro di filosofia della scienza di Okasha (Einaudi)