L'intelligenza artificiale
Del 1956 è anche la conferenza di Dartmouth da cui nasce l'intelligenza artificiale (IA). E' necessaria una piccola digressione per chiarire quanto sia fondamentale il ruolo giocato dall'intelligenza artificiale.
L'intelligenza artificiale è quella branca dell'informatica che si occupa di realizzare sistemi software che siano intelligenti (che cosa significa essere intelligenti? Ha provato a definirlo Turing, un grandissimo logico, con il suo test. Si ponga una persona davanti a una stanza che contiene un essere umano e un computer. La persona di fuori pone domande, e non sa da chi arriva la risposta. Se la macchina riesce ad ingannare indefinitamente la persona facendole credere di essere un essere umano, allora tale macchina mostra un comportamento intelligente. Come vedremo, il test di Turing è insufficiente per un ricercatore di IA che sia interessato alla psicologia umana (IA simulata) . Può infatti superare il test anche un computer che ottiene gli stessi risultati con procedure del tutto diverse, per esempio sfruttando la sua potenza di calcolo. Anche su questo punto è fondamentale la figura di Turing che ha inventato la macchina calcolatrice universale (1936) di cui i computer attuali non sono che un'estensione enormemente più potente e veloce, ma sostanzialmente sono identici).
In realtà, ci sono due branche distinte della disciplina: IA dura e IA simulativa (o morbida, dall'inglese "soft"). La prima si accontenta di riprodurre i comportamenti intelligenti, senza interessarsi al fatto che la macchina ragioni come l'uomo.
L'IA simulativa, invece, richiede che i sistemi artificiali intelligenti adottino le stesse strategie umane. Chiaramente, è quest'ultima che subisce l'influenza della psicologia. Ma a sua volta la psicologia stessa è fortemente influenzata dalla IA simulativa, e in particolare dalla metafora del calcolatore e dell'uomo come elaboratore di informazioni.
Come abbiamo visto, la psicologia cognitiva (almeno agli inizi) ha adottato per intero questa metafora. I processi cognitivi (intesi in senso lato, come percettivi e cognitivi) sono processi di elaborazione di informazioni, rappresentabili attraverso modelli, diagrammi di flusso uguali a quelli dell'IA.
Vedremo tra poco un tipico modello della psicologia cognitiva, quello di Marr.
L'intelligenza artificiale è quella branca dell'informatica che si occupa di realizzare sistemi software che siano intelligenti (che cosa significa essere intelligenti? Ha provato a definirlo Turing, un grandissimo logico, con il suo test. Si ponga una persona davanti a una stanza che contiene un essere umano e un computer. La persona di fuori pone domande, e non sa da chi arriva la risposta. Se la macchina riesce ad ingannare indefinitamente la persona facendole credere di essere un essere umano, allora tale macchina mostra un comportamento intelligente. Come vedremo, il test di Turing è insufficiente per un ricercatore di IA che sia interessato alla psicologia umana (IA simulata) . Può infatti superare il test anche un computer che ottiene gli stessi risultati con procedure del tutto diverse, per esempio sfruttando la sua potenza di calcolo. Anche su questo punto è fondamentale la figura di Turing che ha inventato la macchina calcolatrice universale (1936) di cui i computer attuali non sono che un'estensione enormemente più potente e veloce, ma sostanzialmente sono identici).
In realtà, ci sono due branche distinte della disciplina: IA dura e IA simulativa (o morbida, dall'inglese "soft"). La prima si accontenta di riprodurre i comportamenti intelligenti, senza interessarsi al fatto che la macchina ragioni come l'uomo.
L'IA simulativa, invece, richiede che i sistemi artificiali intelligenti adottino le stesse strategie umane. Chiaramente, è quest'ultima che subisce l'influenza della psicologia. Ma a sua volta la psicologia stessa è fortemente influenzata dalla IA simulativa, e in particolare dalla metafora del calcolatore e dell'uomo come elaboratore di informazioni.
Come abbiamo visto, la psicologia cognitiva (almeno agli inizi) ha adottato per intero questa metafora. I processi cognitivi (intesi in senso lato, come percettivi e cognitivi) sono processi di elaborazione di informazioni, rappresentabili attraverso modelli, diagrammi di flusso uguali a quelli dell'IA.
Vedremo tra poco un tipico modello della psicologia cognitiva, quello di Marr.