Spiegazione e causalità
Visto che il modello della legge di copertura va incontro a tanti problemi, è naturale cercare un modo alternativo per comprendere la spiegazione scientifica.
Alcuni filosofi credono che la chiave stia nel concetto di causalità, poiché in molti casi spiegare un fenomeno è proprio dire che cosa lo ha causato.
Il legame tra i concetti di spiegazione causalità è molto intimo. Molti filosofi hanno abbandonato il modello di spiegazione della legge di copertura in favore di un'analisi basata sulla causalità.
La morale del problema dell'asta esposto precedentemente è che il modello della legge di copertura non può render conto del fatto che la spiegazione è una relazione asimmetrica.
Anche la causalità è una relazione asimmetrica: se x è la causa di y, allora y non è la causa di x.
L'asimmetria della spiegazione deriva dall'asimmetria della causalità. Il modello della legge di copertura si scontra con il problema della bandiera perché cerca di analizzare il concetto di spiegazione scientifica senza riferimento alla causalità.
La spiegazione deve indicare la causa dell'explanandum. Si può criticare Hempel per non aver rispettato il rapporto stretto tra causalità e spiegazione. Si tratta di una critica un po' ingiusta dato che Hempel faceva parte dell'empirismo, e gli empiristi sono molto sospettosi riguardo il concetto di causalità.
L'empirismo afferma che ogni nostra conoscenza nasce dall'esperienza.
David Hume fu empirista e affermò che che è impossibile avere esperienza delle relazioni causali. Tali relazioni non esistono, la causalità è un'invenzione della nostra immaginazione!
Non abbiamo esperienza di una connessione causale tra il primo evento e il secondo (es. rottura dei piatti, far cadere dei piatti di vetro causa la loro rottura? David Hume nega ciò. Ammetteva che molti vasi si sono rotti ma la nostra idea di causalità comprende l'idea di un legame tra la caduta e la rottura, ovvero afferma che la prima produce la seconda. Nessun legame del genere può essere trovato nel mondo: tutto ciò che vediamo è il vaso lasciato cadere e poi che si rompe un momento dopo).
La maggior parte degli empiristi non ha accettato questa conclusione. La causalità ha bisogno di chiarificazione. Molti filosofi pensano che il concetto di causalità è indispensabile per il modo in cui comprendiamo il mondo. Certe spiegazioni scientifiche non sono causali.
Alcuni esempi si ordinano da quelle che sono chiamate "identificazioni teoriche". Queste implicano l'identificazione tra un dato concetto e un altro che di solito proveniente da un'altra branca dell'impresa scientifica (es. l'acqua è H2O, essere fatta di H20 non è la causa dell'essere una sostanza acqua. E' essere acqua semplicemente. questa spiegazione non è causale). Ci offrono spesso quelle che sembrano essere spiegazioni scientifiche.
Le analisi della spiegazione basta sulla causalità non possono essere complete.
Bibliografia: Il primo libro di filosofia della scienza di Okasha (Einaudi)
Alcuni filosofi credono che la chiave stia nel concetto di causalità, poiché in molti casi spiegare un fenomeno è proprio dire che cosa lo ha causato.
Il legame tra i concetti di spiegazione causalità è molto intimo. Molti filosofi hanno abbandonato il modello di spiegazione della legge di copertura in favore di un'analisi basata sulla causalità.
La morale del problema dell'asta esposto precedentemente è che il modello della legge di copertura non può render conto del fatto che la spiegazione è una relazione asimmetrica.
Anche la causalità è una relazione asimmetrica: se x è la causa di y, allora y non è la causa di x.
L'asimmetria della spiegazione deriva dall'asimmetria della causalità. Il modello della legge di copertura si scontra con il problema della bandiera perché cerca di analizzare il concetto di spiegazione scientifica senza riferimento alla causalità.
La spiegazione deve indicare la causa dell'explanandum. Si può criticare Hempel per non aver rispettato il rapporto stretto tra causalità e spiegazione. Si tratta di una critica un po' ingiusta dato che Hempel faceva parte dell'empirismo, e gli empiristi sono molto sospettosi riguardo il concetto di causalità.
L'empirismo afferma che ogni nostra conoscenza nasce dall'esperienza.
David Hume fu empirista e affermò che che è impossibile avere esperienza delle relazioni causali. Tali relazioni non esistono, la causalità è un'invenzione della nostra immaginazione!
Non abbiamo esperienza di una connessione causale tra il primo evento e il secondo (es. rottura dei piatti, far cadere dei piatti di vetro causa la loro rottura? David Hume nega ciò. Ammetteva che molti vasi si sono rotti ma la nostra idea di causalità comprende l'idea di un legame tra la caduta e la rottura, ovvero afferma che la prima produce la seconda. Nessun legame del genere può essere trovato nel mondo: tutto ciò che vediamo è il vaso lasciato cadere e poi che si rompe un momento dopo).
La maggior parte degli empiristi non ha accettato questa conclusione. La causalità ha bisogno di chiarificazione. Molti filosofi pensano che il concetto di causalità è indispensabile per il modo in cui comprendiamo il mondo. Certe spiegazioni scientifiche non sono causali.
Alcuni esempi si ordinano da quelle che sono chiamate "identificazioni teoriche". Queste implicano l'identificazione tra un dato concetto e un altro che di solito proveniente da un'altra branca dell'impresa scientifica (es. l'acqua è H2O, essere fatta di H20 non è la causa dell'essere una sostanza acqua. E' essere acqua semplicemente. questa spiegazione non è causale). Ci offrono spesso quelle che sembrano essere spiegazioni scientifiche.
Le analisi della spiegazione basta sulla causalità non possono essere complete.
Bibliografia: Il primo libro di filosofia della scienza di Okasha (Einaudi)