Estetica nel '700
A partire dal '700 le due nozioni dell'arte e del bello appaiono connesse come oggetti di un'unica investigazione; e la connessione fu operata mediante il concetto del gusto inteso come facoltà di discernere il bello, sia dentro che fuori dall'arte.
La ricerca di Hume sulla Regola del gusto (1741) suppone già questa identificazione come la supposizione quella di Burke, Sull'origine delle idee del sublime e del bello (1756), e il saggio di G. Spalletti, Sopra la bellezza (1765).
Ma fu soprattutto Kant a stabilire l'identità dell'artistico e del bello affermando che "la natura è bella quando ha l'apparenza dell'arte"; e che "l'arte non può essere detta bella se non quando noi, pur essendo coscienti che è arte, la consideriamo come natura".
Finalmente Schelling invertiva il rapporto tradizionale tra arte e natura, facendo dell'arte la regola della natura invece che della natura la regola dell'arte. L'arte è difatti per Schelling la necessaria e perfetta realizzazione di quella bellezza che la natura attinge solo in modo parziale e casuale.
Tuttavia un tentativo di separare la scienza dell'arte dalla dottrina del bello è stato fatto più recentemente in Germania, allo scopo di istituire s basi positive una "scienza generale dell'arte". Tale scienza avrebbe dovuto avere come oggetto l'arte nei suoi aspetti tecnici, psicologici, morali e sociali, lasciando invece all'estetica la considerazione, per essere tradizionale, del bello:
La ricerca di Hume sulla Regola del gusto (1741) suppone già questa identificazione come la supposizione quella di Burke, Sull'origine delle idee del sublime e del bello (1756), e il saggio di G. Spalletti, Sopra la bellezza (1765).
Ma fu soprattutto Kant a stabilire l'identità dell'artistico e del bello affermando che "la natura è bella quando ha l'apparenza dell'arte"; e che "l'arte non può essere detta bella se non quando noi, pur essendo coscienti che è arte, la consideriamo come natura".
Finalmente Schelling invertiva il rapporto tradizionale tra arte e natura, facendo dell'arte la regola della natura invece che della natura la regola dell'arte. L'arte è difatti per Schelling la necessaria e perfetta realizzazione di quella bellezza che la natura attinge solo in modo parziale e casuale.
Tuttavia un tentativo di separare la scienza dell'arte dalla dottrina del bello è stato fatto più recentemente in Germania, allo scopo di istituire s basi positive una "scienza generale dell'arte". Tale scienza avrebbe dovuto avere come oggetto l'arte nei suoi aspetti tecnici, psicologici, morali e sociali, lasciando invece all'estetica la considerazione, per essere tradizionale, del bello: