Filosofia per tutti
Sappiamo tutti quanto lo studio della filosofia può risultare ostico.
Nelle opere filosofiche il linguaggio utilizzato è spesso complesso e pertanto gli argomenti trattati non sono di immediata e facile comprensione. Kant, Hegel, Nietzsche, (per citare alcuni filosofi) con le dovute differenze di stile, hanno sempre messo in difficoltà gli studenti per il loro modo di esprimersi oscuro.
Il dubbio che questi autori, chi più chi meno, volesse scrivere volutamente oscuro si insinua nella nostra mente quando abbiamo difficoltà nel comprenderli.
Un dubbio a cui cerca di dare una risposta il professore di filosofia Keith Frankish della Open University. La filosofia, per natura, deve essere scritta in questo modo?
Alcuni grandi filosofi del passato, ma sono una minoranza, hanno scelto invece un modo di esprimersi in maniera più semplicistica, ad esempio Schopenhauer o Hume, senza essere “meno filosofi” degli altri.
Gli accademici hanno provato a spiegare il problema adducendo delle ipotesi. I testi filosofici sarebbero più complessi a causa della distanza che ci separa da loro. Quelle che a noi possono sembrare nozioni complicate, per le persone contemporanee all’autore non lo erano. Questa spiegazione è valida per certi aspetti ma non soddisfa.
Altri ancora pensano che le difficoltà di un testo risiederebbero nel contenuto altamente intellettuale: pensieri profondi e idee complesse. Questi ragionamenti hanno bisogno di interpretazioni per essere compresi.
Ma se esiste un modo giusto per interpretarli, si è chiesto Keith, perché gli autori non lo attuano subito evitando giri di parole?
Il motivo più convincente dell’oscurità, secondo il professore, sta nel fatto che la grande filosofia può essere incompatibile con la chiarezza. Più che una scienza, la filosofia sarebbe un'arte. Non cerca di costruire teorie precise, si rivolge invece a zone del pensiero ancora non mappate, nelle quali non sappiamo ancora quali tecniche usare, quali strumenti utilizzare e quali interrogativi porci.
Spesso chi non ha mai studiato la materia si chiede: quali sono le basi da cui iniziare? Ci sono filosofi più "difficili" rispetto ad altri? Esistono dei filosofi in grado di farti entrare nel mondo filosofico, e farti appassionare, per poi proseguire con l'approfondimento dei più difficili?
Per chi vuole avvicinarsi alla filosofia consiglio di partire dalla lettura di questi cinque libri (a mio avviso adatti proprio ai principianti):
1) Il primo libro di filosofia di Nigel Warburton.
In sette brevi capitoli più un'introduzione, Nigel Warburton intende dare conto di un gran numero di problemi filosofici, di proposte di soluzione e di discussioni, mantenendo al minimo (ma non escludendo) i riferimenti storici. Si incontreranno quindi molti dei temi canonici, quelli con cui siamo abituati ad identificare la filosofia: le dimostrazioni dell'esistenza di Dio (e le loro confutazioni), il bene e il giusto, lo scetticismo e la conoscenza, l'uguaglianza, la democrazia e il liberalismo, il problema dell'induzione, le varie posizioni sul rapporto tra mente e cervello, la questione della definizione dell'arte. Ma anche domande imprevedibili.
2) Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder.
Un romanzo filosofico pubblicato nel 1991 in cui la protagonista è Sofia, una bambina di quattordici anni la quale riceve delle lettere anonime in cui sono contenuti racconti sulla storia dei più importanti filosofi e sulle questioni esistenziali che hanno affrontato: dai presocratici a Platone e Aristotele, fino alla filosofia barocca e all’esistenzialismo del Novecento.
Un modo intrigante per cominciare a farsi un quadro generale della filosofia, perché alterna le nozioni filosofiche al racconto della piccola Sofia, che deve scoprire chi le manda queste strane lettere.
3) Lettera sulla felicità di Epicuro.
Un breve scritto filosofico in cui viene trattato il fulcro della filosofia epicurea:la felicità e il piacere.
Cosa ci rende davvero felici? E come si fa a raggiungere la felicità? Attraverso questa domanda, il filosofo affronta alcuni dei temi più importanti della filosofia: l’idea che abbiamo di Dio, dei nostri desideri e della nostra vita.
4) Pensieri di Blaise Pascal.
Pubblicato nel 1669, questo libro è fondamentalmente una raccolta di riflessioni—a volte brevi, a volte più strutturate—sui temi che da sempre assillano i filosofi di tutti i tempi.
È un ottimo libro per iniziare lo studio della filosofia, perché rappresenta il giusto compromesso fra complessità filosofica e divulgazione generale. Visto anche lo stile molto piacevole della scrittura di Pascal.
5) Trattato sulla tolleranza di Voltaire.
In questo breve trattato, Voltaire affronta il tema della tolleranza religiosa: che tipo di attitudine dobbiamo avere verso la fede degli altri? Che ruolo deve rivestire la religione all’interno della società? Tutte domande che, ancora oggi, rimangono attuali.
I trattati politici degli illuministi sono solitamente molto immediati, e soprattutto spingono a riflettere.
Oltre a questi libri, secondo me, è utile anche leggere un buon manuale di storia della filosofia in modo tale da comprendere in maniera chiara i vari filosofi e le correnti di pensiero che costituiscono il mondo filosofico.
Elisa Dipré