Giornata mondiale delle zone umide. Un'occasione per riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente.
"In nome del progresso, l’uomo sta trasformando il mondo in un luogo fetido e velenoso (e questa è “tutt’altro che” un’immagine simbolica). Sta inquinando l’aria, l’acqua, il suolo, gli animali… e se stesso, al punto che è legittimo domandarsi se, fra un centinaio d’anni, sarà ancora possibile vivere sulla Terra."
(Erich Fromm)
Il 2 febbraio si celebra la Giornata Mondiale delle Zone Umide, questi particolari ecosistemi, oltre ad accogliere e conservare una ricca diversità biologica di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, garantiscono ingenti risorse di acqua e cibo e altri servizi ecosistemici e svolgono una funzione fondamentale di mitigazione dai cambiamenti climatici. Lo slogan della Giornata mondiale delle Zone Umide del 2022 è “Valorizza, gestisci, restaura, ama le zone umide.
I cambiamenti climatici rischiano di diventare irreversibili e la qualità della vita sulla Terra rischia di diventare inaccettabile.
Oggi è di fondamentale importanza rivalutare e ripensare il nostro rapporto con il pianeta. Bisogna impegnarsi più fortemente alla ricerca di soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività umane.
Impariamo a guardare e considerare la natura come essere vivente e rispettabile, nella quale noi siamo umili ospiti. Non dimentichiamoci che esiste anche una responsabilità personale.
Ognuno dovrebbe rispondere delle proprie azioni senza nascondersi dietro la società o altro. Riduciamo gli sprechi, eliminiamo l’inutile, rallentiamo i ritmi. Senza aspettare che lo faccia anche l’altro, senza criticare nessuno.
È solo dando l’esempio che ci si trasforma… Una goccia alla volta e l’oceano diventa inarrestabile.
Collaboriamo con la natura cercando il nostro benessere reale.
Ricordiamoci che come disse Aristotele: “La natura non fa nulla di inutile”.
Sinceramente, ci accorgiamo solo ora, di quale sia la natura umana? Piena di contraddizioni? Di giochi di potere? Che tutto ruoti attorno al denaro e di come questo abbia deciso molte delle nostre paure, della felicità e la tristezza di un pianeta per troppo tempo? Di quanto danno facciano, da più di vent’anni alla Terra?
“Alberi massacrati. Sorgono case. Facce, facce dappertutto. L’uomo si estende. L’uomo è il cancro della terra.” (Emil Cioran)
Come possiamo pretendere di essere sani in un mondo malato “dall’inquinamento umano?”
Albert Einstein disse: “Le gravi catastrofi naturali reclamano un cambio di mentalità che obbliga ad abbandonare la logica del puro consumismo e a promuovere il rispetto dello creazione”.
Prendiamone atto tutti, nessuno escluso!
Concludo cari lettori e lettrici invitandovi a riflettere ulteriormente con questo aforisma del filosofo Nietzsche: “La terra ha una pelle, e questa pelle ha delle malattie. Una di queste malattie si chiama uomo”.
Elisa Dipré
(Erich Fromm)
Il 2 febbraio si celebra la Giornata Mondiale delle Zone Umide, questi particolari ecosistemi, oltre ad accogliere e conservare una ricca diversità biologica di piante, uccelli, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e invertebrati, garantiscono ingenti risorse di acqua e cibo e altri servizi ecosistemici e svolgono una funzione fondamentale di mitigazione dai cambiamenti climatici. Lo slogan della Giornata mondiale delle Zone Umide del 2022 è “Valorizza, gestisci, restaura, ama le zone umide.
I cambiamenti climatici rischiano di diventare irreversibili e la qualità della vita sulla Terra rischia di diventare inaccettabile.
Oggi è di fondamentale importanza rivalutare e ripensare il nostro rapporto con il pianeta. Bisogna impegnarsi più fortemente alla ricerca di soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività umane.
Impariamo a guardare e considerare la natura come essere vivente e rispettabile, nella quale noi siamo umili ospiti. Non dimentichiamoci che esiste anche una responsabilità personale.
Ognuno dovrebbe rispondere delle proprie azioni senza nascondersi dietro la società o altro. Riduciamo gli sprechi, eliminiamo l’inutile, rallentiamo i ritmi. Senza aspettare che lo faccia anche l’altro, senza criticare nessuno.
È solo dando l’esempio che ci si trasforma… Una goccia alla volta e l’oceano diventa inarrestabile.
Collaboriamo con la natura cercando il nostro benessere reale.
Ricordiamoci che come disse Aristotele: “La natura non fa nulla di inutile”.
Sinceramente, ci accorgiamo solo ora, di quale sia la natura umana? Piena di contraddizioni? Di giochi di potere? Che tutto ruoti attorno al denaro e di come questo abbia deciso molte delle nostre paure, della felicità e la tristezza di un pianeta per troppo tempo? Di quanto danno facciano, da più di vent’anni alla Terra?
“Alberi massacrati. Sorgono case. Facce, facce dappertutto. L’uomo si estende. L’uomo è il cancro della terra.” (Emil Cioran)
Come possiamo pretendere di essere sani in un mondo malato “dall’inquinamento umano?”
Albert Einstein disse: “Le gravi catastrofi naturali reclamano un cambio di mentalità che obbliga ad abbandonare la logica del puro consumismo e a promuovere il rispetto dello creazione”.
Prendiamone atto tutti, nessuno escluso!
Concludo cari lettori e lettrici invitandovi a riflettere ulteriormente con questo aforisma del filosofo Nietzsche: “La terra ha una pelle, e questa pelle ha delle malattie. Una di queste malattie si chiama uomo”.
Elisa Dipré