Introduzione all'estetica
Con questo termine si designa la scienza (filosofica) dell'arte e del bello. Il nome è stato introdotto da Baumgarten verso il 1750 in un libro (Aesthetica) nel quale si sosteneva la tesi che oggetto dell'arte sono le rappresentazioni confuse ma chiare, cioè sensibili ma perfette, mentre oggetto della conoscenza razionale sono le rappresentazioni distinte ( i concetti).
Il nome significa propriamente "dottrina della conoscenza sensibile"; e Kant, che parla (nella Critica del giudizio) di un giudizio estetico che è per l'appunto il giudizio sull'arte e sul bello, chiama Estetica trascendentale" (nella Critica della Ragion Pura) la dottrina delle forme a priori della conoscenza sensibile.
Già per Kant il nome estetica, riferito all'arte e al bello, ha tuttavia cessato di aver riferimento alla dottrina di Baumgarten; ed oggi il nome designa qualsiasi analisi, indagine, speculazione che abbia per oggetto l'arte ed il bello, a prescindere da ogni dottrina o indirizzo specifico.
Si è detto "l'arte ed il bello" perché le indagini dirette all'uno e all'altro di questi due oggetti coincidono o almeno sono strettamente intrecciate nella filosofia moderna e contemporanea.
Non così accadeva invece nella filosofia antica, dove le nozioni di arte e di bello erano ritenute diverse e reciprocamente indipendenti.
La dottrina dell'arte era chiamata dagli antichi, con il nome del suo stesso oggetto, poetica, cioè arte produttiva, e produttiva di immagini; mentre il bello (in quanto non incluso nel novero degli oggetti producibili) cadeva fuori della poetica e veniva considerato a parte.
Il nome significa propriamente "dottrina della conoscenza sensibile"; e Kant, che parla (nella Critica del giudizio) di un giudizio estetico che è per l'appunto il giudizio sull'arte e sul bello, chiama Estetica trascendentale" (nella Critica della Ragion Pura) la dottrina delle forme a priori della conoscenza sensibile.
Già per Kant il nome estetica, riferito all'arte e al bello, ha tuttavia cessato di aver riferimento alla dottrina di Baumgarten; ed oggi il nome designa qualsiasi analisi, indagine, speculazione che abbia per oggetto l'arte ed il bello, a prescindere da ogni dottrina o indirizzo specifico.
Si è detto "l'arte ed il bello" perché le indagini dirette all'uno e all'altro di questi due oggetti coincidono o almeno sono strettamente intrecciate nella filosofia moderna e contemporanea.
Non così accadeva invece nella filosofia antica, dove le nozioni di arte e di bello erano ritenute diverse e reciprocamente indipendenti.
La dottrina dell'arte era chiamata dagli antichi, con il nome del suo stesso oggetto, poetica, cioè arte produttiva, e produttiva di immagini; mentre il bello (in quanto non incluso nel novero degli oggetti producibili) cadeva fuori della poetica e veniva considerato a parte.