La tradizione antica e medievale
La discussione circa il significato, i limiti e il fondamento delle leggi accompagna fin dalle origini lo svolgimento della filosofia occidentale.
Nella Repubblica platonica è posto il problema che fonda la filosofia del diritto: quello del rapporto tra diritto e potere.
La soluzione di Platone fonda l’autonomia del diritto dal potere sull’essenza universale e trascendente della giustizia.
Di qui la distinzione, fondamentale nella storia della filosofia del diritto occidentale fino all’età moderna, tra diritto naturale e diritto positivo, tra il modello di un ordine perfetto, fondato sull’essenza immutabile della natura umana, e l’ordine mutevole e imperfetto posto dal potere storicamente determinato.
Se in Platone e in Aristotele (Etica Nicomachea) il diritto naturale si configura come l’espressione della razionalità della natura umana, nel Medioevo questa autonomia della ragione umana viene resa relativa alla Rivelazione divina.
Le opere principali del teismo Cristiano medievale, dal De Civitate Dei di Sant’Agostino alla Summa theologiae di San Tommaso, definiscono la l’ex naturalis come un riflesso nell’uomo della l’ex divina. Esse sono entrambe emanazioni dell’essenza divina , per cui il diritto naturale e ciò che consente all’uomo di partecipare all’ordine della provvidenza divina.
Viene quindi riconosciuto un diritto naturale come fondamento del diritto positivo, ma esso è subordinato alla legge divina.
Bibliografia:
Dizionario filosofico Abbagnano
Le garzantine filosofia
Nella Repubblica platonica è posto il problema che fonda la filosofia del diritto: quello del rapporto tra diritto e potere.
La soluzione di Platone fonda l’autonomia del diritto dal potere sull’essenza universale e trascendente della giustizia.
Di qui la distinzione, fondamentale nella storia della filosofia del diritto occidentale fino all’età moderna, tra diritto naturale e diritto positivo, tra il modello di un ordine perfetto, fondato sull’essenza immutabile della natura umana, e l’ordine mutevole e imperfetto posto dal potere storicamente determinato.
Se in Platone e in Aristotele (Etica Nicomachea) il diritto naturale si configura come l’espressione della razionalità della natura umana, nel Medioevo questa autonomia della ragione umana viene resa relativa alla Rivelazione divina.
Le opere principali del teismo Cristiano medievale, dal De Civitate Dei di Sant’Agostino alla Summa theologiae di San Tommaso, definiscono la l’ex naturalis come un riflesso nell’uomo della l’ex divina. Esse sono entrambe emanazioni dell’essenza divina , per cui il diritto naturale e ciò che consente all’uomo di partecipare all’ordine della provvidenza divina.
Viene quindi riconosciuto un diritto naturale come fondamento del diritto positivo, ma esso è subordinato alla legge divina.
Bibliografia:
Dizionario filosofico Abbagnano
Le garzantine filosofia