Natura e filosofia: anche nell’era digitale restano le migliori maestre di vita per bambini e adulti
In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso. (Aristotele)
La natura è la più grande maestra, da essa possiamo trarre un’infinità di insegnamenti e lezioni di vita, che molto difficilmente possiamo apprendere su qualsiasi libro. Nel mondo moderno, dove le nuove tecnologie stanno prendendo il sopravvento, secondo me è importante per le nuove generazioni ritrovare il contatto con la natura, che aiuta sicuramente a crescere in modo più sano, consapevole e rispettoso.
La filosofia e la natura per me hanno in comune l’alimentazione della sensibilità che in potenza possiede ciascun individuo e in atto pochi hanno il coraggio di indossare, e entrambe insegnano dei valori.
I valori sono l’essenza di una buona educazione.
Quali sono dunque i valori più importanti da trasmettere ai bambini e alle nuove generazioni?
La gentilezza, il rispetto, l’umiltà, la generosità, la perseveranza, l’obbedienza, e l’amore per la natura credo che siano alcuni dei valori indispensabili per rendere i bambini dei futuri adulti felici e realizzati.
Secondo me è molto importante che i bambini imparino ad amare e rispettare la natura. Affinché questo avvenga, è bene facilitare il contatto con fiori, alberi, montagna, mare, fiumi, boschi.
Jean Jacques Rousseau e John Dewey sono alcuni tra i più importanti filosofi e pedagogisti che hanno considerato fondamentale il rapporto dei bambini con la natura.
Per Rousseau (1712-1778), capostipite nel Settecento della pedagogia moderna e grande ispiratore di molti degli educatori che vennero dopo di lui, “l’educazione naturale” assume un duplice significato: da un lato deve avvenire a contatto con il mondo della natura e lontano dalla società corrotta degli adulti; dall’altro lato deve seguire i ritmi dello sviluppo individuale e le caratteristiche psicologiche dei diversi momenti della crescita: prima infanzia, seconda infanzia, fanciullezza, adolescenza.
Il rispetto dei ritmi naturali è quindi fondamentale per Rousseau, e nell’Emilio o dell’educazione del 1762 scrive: “Rendete il vostro allievo attento ai fenomeni della natura; in breve lo renderete curioso; ma per nutrire la sua curiosità non affrettatevi mai a soddisfarla. Ponete le questioni alla sua portata e lasciate che sia lui a risolverle.”
I bambini hanno la necessità e sentono il bisogno di annusare, afferrare, stringere, toccare, muoversi, percorrere delle distanze, di correre ed esplorare, sentirsi parte di un tutto. Così scrive Rousseau: “Egli vuole toccare tutto, maneggiare tutto, non opponetevi a questa inquietudine: gli suggerisce un tirocinio molto necessario. È così che egli impara a sentire il calore, il freddo, la durezza, la mollezza, il peso, la leggerezza dei corpi, a giudicare dalla loro grandezza, dalla loro forma e di tutte le altre loro qualità sensibili, guardando, palpeggiando, ascoltando e soprattutto confrontando la vista con il tatto e valutando a occhio la sensazione che produrranno sotto le sue dita.”
Anche Dewey fu uno dei più importanti pedagogisti che mise in evidenza il valore del contatto con la natura. Riportare i bambini a contatto con un’esperienza diretta primaria ha una fondamentale funzione di costruzione della conoscenza, di apprendimento e di sviluppo. L’esperienza è quindi un mezzo che consente di penetrare fino al cuore della natura: essa “è tanto della natura quanto nella natura. Non è l’esperienza che viene esperita, ma la natura: pietre, piante, alberi, animali, malattie, salute, temperatura, elettricità, ecc. Cose che interagiscono in certi modi sono l’esperienza.”
La natura è in grado di stimolare a livello sensoriale, cognitivo e linguistico l’apprendimento del bambino ed è in grado inoltre di stimolarne la creatività.
Per me la scuola, gli insegnanti e i genitori dovrebbero impegnarsi di più per promuovere esperienze naturali all’aperto e portando a spasso i propri bambini, per dare sempre più possibilità di toccare con mano, di entrare il più possibile a contatto con ciò che si sta studiando.
Anche gli adulti dovrebbero apprezzare di più e comprendere il grande valore della natura: immergersi completamente nell’ambiente naturale regala a corpo e mente la possibilità di concentrarsi su suoni diversi, profumi diversi, colori diversi e lo si può fare praticamente in tutte le stagioni. Ricerche scientifiche hanno studiato questa sensazione dimostrando che camminare nella natura abbassa lo stress, stimola la produzione di endorfine, responsabili della sensazione di benessere.
Ormai ci siamo smarriti in certezze di cemento e di rumori assordanti.
Il mio consiglio per tutti voi che leggete questo articolo è semplicemente quello di non far altro che ammirare la natura, viverla, annusarla, saperla ascoltare e soprattutto portarla dentro di voi e ne trarrete sicuramente innumerevoli benefici.
E come disse San Bernardo di Chiaravalle: “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.”
Elisa Dipré