Nietzsche e la musica
Da buon tedesco , il filosofo Friedrich Nietzsche si è occupato di musica non solo dal punto di vista filosofico, ma anche pratico, con una competenza più che amatoriale. Fin dalla giovane età, in famiglia erano organizzati dal nonno concerti in salotto e Nietzsche era attirato soprattutto dall’improvvisazione pianistica. Il padre era un buon esecutore in questo senso e i contatti con musicisti famosi non mancavano, grazie alla frequentazione del salotto del Consigliere Krug, inoltre il filosofo cantò nel coro del Collegio Cistercense durante i suoi studi. Insomma la musica occupava una parte importante della sua vita, tanto da fargli affiorare l’idea di occuparsi di musica a tempo pieno.
Infatti, compose alcune opere, che però furono molto criticate da importanti musicisti, come i coniugi Wagner o il direttore d’orchestra Hans von Bülov. Forse anche per questi giudizi sfavorevoli Nietzsche decide di dedicare uno spazio minore alla musica nella sua vita.
Dal punto di vista filosofico, Nietzsche sembrò abbracciare l’estetica Wagneriana, che voleva un’opera musicale completa, mettendo alla pari le varie arti per fonderle in una sola. Gli elementi apollinei (di bellezza e fantasia) sono accostati alla scultura e alla poesia, mentre quelli dionisiaci (di trasgressione e ribellione) sono della musica. Questo concetto è però contraddetto da altri scritti, come in un’opera dello stesso periodo: “Musica e parola”, dove è affermata una supremazia della musica sulla parola. Essa viene “violentata” dall’autore se la si mette al servizio del testo, diventando in ogni caso cattiva musica e perdendo la sua forza dionisiaca. Questa incompatibilità non è forse così strana se si pensa alla compresenza nella vita di Nietzsche del filosofo e del musicista. Io credo che la contraddizione non sia un problema, se sono presenti più situazioni. L’elasticità fa parte della vita, così come essa è mutuale e così come lo è la nostra natura. Tornando a Nietzsche, negli ultimi anni della sua vita, prima che la malattia mentale degenerasse, la musica divenne pura passione dionisiaca, con lunghe improvvisazioni al pianoforte, a detta di alcuni in stile wagneriano.
Infatti, compose alcune opere, che però furono molto criticate da importanti musicisti, come i coniugi Wagner o il direttore d’orchestra Hans von Bülov. Forse anche per questi giudizi sfavorevoli Nietzsche decide di dedicare uno spazio minore alla musica nella sua vita.
Dal punto di vista filosofico, Nietzsche sembrò abbracciare l’estetica Wagneriana, che voleva un’opera musicale completa, mettendo alla pari le varie arti per fonderle in una sola. Gli elementi apollinei (di bellezza e fantasia) sono accostati alla scultura e alla poesia, mentre quelli dionisiaci (di trasgressione e ribellione) sono della musica. Questo concetto è però contraddetto da altri scritti, come in un’opera dello stesso periodo: “Musica e parola”, dove è affermata una supremazia della musica sulla parola. Essa viene “violentata” dall’autore se la si mette al servizio del testo, diventando in ogni caso cattiva musica e perdendo la sua forza dionisiaca. Questa incompatibilità non è forse così strana se si pensa alla compresenza nella vita di Nietzsche del filosofo e del musicista. Io credo che la contraddizione non sia un problema, se sono presenti più situazioni. L’elasticità fa parte della vita, così come essa è mutuale e così come lo è la nostra natura. Tornando a Nietzsche, negli ultimi anni della sua vita, prima che la malattia mentale degenerasse, la musica divenne pura passione dionisiaca, con lunghe improvvisazioni al pianoforte, a detta di alcuni in stile wagneriano.