Bacone: vita, opere e pensiero
Diventa un grande uomo di stato, la figura più potente dopo il re. Venne processato e condannato per aver ricevuto regali nella sua attività giudiziaria.
Bacone segue nella sua età matura il tipo di carriera giudiziaria e politica in cui si era affermato il padre. Affermò che si doveva operare una svolta nel sapere, nel suo orientamento e nella sua organizzazione. Il sapere dominante o discende da quello classico greco o più recentemente si è sviluppato in direzione magico-alchimistica dando luogo a inganni e pretese di sapere occulto. Il nuovo sapere deve ispirarsi alle scoperte che hanno dato un nuovo volto all'epoca; ha bisogno per affermarsi di istituzioni culturali rinnovate che trasformino radicalmente il sistema universitario.
Il sapere è visto in funzione del miglioramento della società in cui viene prodotto. Bacone pubblicò il suo primo libro con il titolo ispirato all'epoca di Montaigne. Si tratta di una breve serie di essays che da dieci diventeranno 58. Sono saggi molto brevi nei quali l'autore propone considerazioni personali su temi religiosi, morali, politici,letterari e di costume. Sono scritti in inglese e non in latino e rivolti a un largo pubblico.
"De sapientia veterum": è un'opera in latino costituita da 31 favole mitologiche interpretate allegoricamente dall'autore e propone alcune tesi filosofiche utilizzando figure molto note della mitologia classica (es. Cupido simbolo dell'atomo democriteo).
"Instauratio magna": è l'opera principale di Bacone la quale contiene al suo interno lo scritto più famoso e progettuale del pensatore ossia il Novum organum che viene proposto come alternativa all'opera più diffusa da secoli nella cultura ufficiale, l'Organon di Aristotele. Il programma di Bacone è ricominciare da zero nell'organizzazione e articolazione del sapere, inteso come sapere scientifico e tecnico al servizio della società. Bacone ha un interesse politico più che filosofico per i problemi del sapere. Egli è un propagandista del nuovo sapere scientifico e della funzione di esso nella società.
"Il progresso del sapere": quest'opera può essere avvicinata agli scritti galileiani. E' dedicata a Giacomo II e a lui sono rivolti i discorsi che compongono i due libri dell'opera. Il primo libro non ha grand importanza sul piano filosofico in quanto mette in luce l'importanza del sapere in un discorso ricco di citazioni bibliche e classiche. Il secondo libro propone un'articolazione e organizzazione del sapere fondate sull'articolazione dell'intelletto umano, per Bacone sede del pensiero stesso. E' presente la necessità di privilegiare il sapere pratico ai fini di un progressivo miglioramento dell'umanità.
Questo secondo libro non riguarda la filosofia ma tutto il sapere umano e divino.
La struttura del sapere viene ricondotta a quelle che per Bacone sono le tre principali parti dell'intelletto umano da lui individuate nella memoria, immaginazione e ragione.
A queste vengono ricondotte le parti fondamentali sia del sapere umano o scientifico sia di quelli divino o teologico.
Il sapere sia articola in storia, poesia e filosofia nella sua parte umana; in storia, parabole e dottrina nella sua parte divina o teologica (distinzione tra filosofia e teologia).
Nascono tre forme di conoscenza:
1) filosofia divina: può confutare l'ateismo ma non dà nozioni alla religione, produce verità di ragione (per esempio sull'esistenza di Dio) e non di fede. La ragione può conoscere gli angeli e gli spiriti sia buoni sia cattivi.
2)filosofia naturale: è quella che si occupa della conoscenza della natura. Bacione divide questa con una metafora in miniera e fornace e distingue due tipi e professioni dei filosofi naturali (minatori e fabbri). I minatori studiano le cause, gli altri la produzione degli effetti. Per questa seconda occupazione della filosofia naturale, Bacone, propone che si riprenda e restituisca il nome di magia naturale che nel suo vero senso è sapienza naturale o prudenza naturale. Egli distingue la magia naturale dall'alchimia e dall'astrologia e auspica che abbia un posto nel nuovo sapere. Importante è la storia meccanica cioè le arti con cui l'umanità ha utilizzato e trasformato la natura.
3) la filosofia umana o scienza umana: ha il compito di studiare e conoscere l'essere umano sia nella sua individualità sia considerato nella società. Viene divisa da Bacone in una parte che riguarda i beni corporei umani (salute, forza, bellezza, piacere) e che comprenda la medicina, la cosmetica, atletica e le arti del piacere sensibile; e una parte che riguarda l'animo umano nelle sue diverse funzioni e attività (intelletto, ragione, volontà, ecc...) e qui grande spazio viene lasciato alla retorica, logica, arte della memoria come arti che mettono in esercizio la parte razionale dell'essere umano.
La teologia o scienza divina non dipende dalla ragione umana ma ha il suo fondamento nella rivelazione divina. Nella teologia, però l'uso della ragione è indispensabile, ci fa comprendere e apprendere i misteri divini rivelati e ci fa trarre da essi la dottrina e le sue implicazioni pratiche. Bacione condanna l'uso speculativo della ragione in teologia.
Bacione polemizza contro quel sapere che è contemplativo. Gli antichi, scolastici e rinascimentali hanno trascurato il sapere pratico cioè quello che produce benefici all'umanità. Bisogna andare oltre la speculazione e ritrovare un legame fra l'aspetto tecnico e pratico del sapere umano.
Il sapere deve essere teorico e pratico e che somigli di più al lavoro delle api (che trasformano conoscendo) che a quello delle formiche (empirici che ammucchiano soltanto cose esterne a loro) o a quello dei ragni (razionalisti che producono solo operando dal loro interno). L'obiettivo è quello di produrre qualcosa di nuovo rispetto a quello che ci offre la natura, lavorando con la nostra intelligenza il materiale grezzo fornitoci dalla natura.
Bacione propone la sua concezione del sapere e del metodo per realizzarlo come alternativa alla tradizione aristotelica dominante nelle diverse versioni.
Il sapere proposto non deve essere di tipo deduttivo (cioè non deve partire da verità date per indubitabili nella mente e da cui dedurre nuove verità con il procedimento sillogistico, ma non deve essere neppure di tipo induttivo nel senso tradizionale cioè nel senso della generalizzazione immediata dai dati naturali ma deve essere un sapere fondato su un'induzione di tipo nuovo che coinvolga una fase intermedia fra l'osservazione e la generalizzazione). Questa nuova induzione non può essere realizzata con le nude mani ma ha bisogno dell'aiuto degli strumenti meccanici o artificiali costruiti dal ricercatore per aumentare le possibilità di osservazione e di esperimento.
Se si adotta questo metodo induttivo si darà inizio al nuovo sapere. Il sapere tradizionale è anticipazione della mente; quello nuovo è interpretazione della natura.
Secondo Bacone prima di procedere alla realizzazione del nuovo sapere è necessaria una preliminare liberazione dai pregiudizi chiamati dal pensatore "idoli".
Teoria degli idoli
Gli idoli per Bacone sono quattro:
1) della tribù: sono fondati sulla stesa natura umana e sulla stessa tribù o razza umana, consistono nell'abitudine umana di assegnare alla natura qualità derivanti da quelle umane invece di cercare quelle autenticamente presenti nella natura.
2) gli idoli della spelonca: sono idoli dell'uomo in quanto individuo e aggravano il difetto già presente nel primo tipo di idoli; infatti il singolo essere umano rifrange e deforma la luce della natura a seconda delle sue abitudini, dell'educazione ricevuta ecc..
3) gli idoli del foro, della piazza: sono quelli che derivano dalle relazioni reciproche fra gli esseri umani e in particolare dal linguaggio e dai nomi che vengono usati nelle relazioni umane.
4) gli idoli del teatro: hanno origini più nobili e derivano dai sistemi filosofici e dalle errate leggi di dimostrazione. Per Bacone la filosofia è una sorta du teatrino. Tutte le filosofie sono state create e accolte come altrettante favole presentate sulla scena e recitate e hanno creato mondi fittizi da palcoscenico.
Il metodo di Bacone
Liberata la mente dagli idoli è possibile, secondo Bacone, applicare il nuovo metodo che produrrà il nuovo sapere connesso con la pratica.
Bacione espone le regole del metodo induttivo che non si limita ad ammassare dati e a generalizzare dati ma comporta un lavoro di organizzazione dei dati i quali sono quelli che troviamo nella natura o li produciamo/ordiniamo noi stessi attraverso esperimenti.
L'interpretazione della natura avviene con la nuova logica o novum organum che sostiene la vecchia logica.
Posto che si voglia stabilire qual è l'essenza di un fenomeno naturale si deve procedere nell'interrogazione o interpretazione della natura con metodi sperimentali che avvicinano a quell'essenza attraverso successive e sempre più precise esclusioni. Queste si attenuano con l'ausilio di strumenti meccanici: le tabulae o tavole di classificazione. In primo livello di ricerca si stabilirà la tavola della presenza di quel fenomeno nelle sue diverse forme; in un secondo livello si stabilisce la tavola dell'essenza di quel fenomeno in casi simili a quelli della tavola precedente; in terzo livello si stabilirà la tavola dei gradi di comparsa di quel fenomeno nei diversi casi studiati.
Questo procedimento che utilizza le tabula non dà ancora luogo a conclusioni vere sul fenomeno. Si dovrà procedere a diversi tipi di esperimenti diretti a stabilire la possibilità di formulare ipotesi (vindemiatio prima o prima vendemmia) sull'essenza del fenomeno studiato e controllare quelle ipotesi con esperimenti successivi fino a quello cruciale che consentirà di dare una risposta definitiva alla ricerca della natura semplice o forma del fenomeno studiato.
Una volta ottenuta la conoscenza delle forme o essenze sarà possibile utilizzare tale conoscenza non solo ai fini dell'accrescimento del sapere scientifico ma anche del nostro potere sulla natura.