Bayle: vita, opere e pensiero
E' un pensatore molto diverso da Spinoza sia nelle caratteristiche biografiche, sia nel contenuto della sua opera. Nasce in un famiglia di fede calvinista vicino a Tolosa in una Francia che consentiva ancora poco la pubblica professione di tale confessione religiosa. Si trasferì per gli studi superiori in un collegio gesuita dove studiò filosofia. per un breve periodo si convertì al cattolicesimo e poi ritornò al calvinismo.
Scrisse un'opera molto fortunata intitolata "Lettera sulla cometa". Fonda, dirige e compila un periodico il quale costituisce un punto di riferimento internazionale per il dibattito filosofico e culturale di quel periodo. Pubblica molte opere di polemica storiografica e filosofico-teologica nelle quali l'esaltazione della tolleranza, la pratica dello scetticismo anche in campo religioso si scontrano con l'ortodossia teologica del collega Jurieu.
Compose il "Dizionario storico e critico" la cui prima edizione era apparsa in quattro grossi volumi rapidamente venduti.
Le autorità per iniziativa di Jurieu riscontrarono passi non accettabili ed egli preparò un'edizione più accettabile. A lui e al suo dizionario si ispirarono pur non condividendo l'impostazione controversistica i francesi Diderot e D'Alembert per creare l'Enciclopedia.
Nella Lettera e poi i "Pensieri sulla cometa" si può toccare con mano la differenza tra come viviamo oggi il passaggio di una cometa rispetto a come veniva vissuta all'epoca dalla maggioranza delle persone colte e incolte.
Al discorso sulle diverse reazioni si collega quello dei problemi dei pregiudizi, della tolleranza e dell'ateismo. In quest'opera si vedono i primi sviluppi di un pensiero che si stacca dall'ambito religioso anche se non esplicitamente e muove i primi passo verso un atteggiamento scettico, tollerante, fiducioso nelle capacità umane di realizzare una convivenza accettabile possibile anche in assenza di religione.
Bayle afferma che l'uso della ragione al quale non possiamo sottrarci porta allo scetticismo e il tentativo delle diverse teologie di trovare fondamenti o spiegazioni razionali dei principali dogmi delle religioni è destinato a fallire. L'unico atteggiamento accettabile in materia di religione non è quello teologico-dogmatico ma quello radicato nella fede individuale fondata sul sentimento e non sulla ragione.
Tutte le metafisiche sono prive di fondamenta e si distruggono a vicenda. In Bayle non c'è un sistema filosofico. La sua critica ha l'obiettivo di mostrare e dimostrare che non è possibile un sistema valido e universalmente accettabile né in religione o teologia, né in filosofia.
L'opinione comune era che le comete portassero sciagure, epidemie, disastri naturali, morti di sovrani, guerre ecc... Bayle non accetta questa opinione sostenuta con argomenti teologici-astrologici. Per Bayle le comete sono fenomeni celesti la cui eccezionalità non è mai stata spiegata completamente. Poi il discorso si sposta e giunge al problema dei miracoli. L'uso delle comete e dei miracoli si spiegherebbe secondo alcuni teologi come azione della Provvidenza divina per favorire il passaggio degli idolatri alla vera religione e per evitare la loro caduta nell'ateismo. In questa tesi l'ateismo viene presentato come la peggiore delle condizioni umane.
Baile distingueva tra i principi di una religione e i comportamenti pratici di chi la professa. I principi non determinano le azioni ma le abitudini e le tradizioni legate ai nostri impulsi naturali e semmai controllate e regolate dalle leggi civili.
Bayle afferma che è possibile una società senza religione, di atei e questa non sarebbe peggiore rispetto alla società in cui dominano la religione o l'idolatria (false religioni). Questo discorso mira a sottolineare l'importanza che nella valutazione morale e religiosa deve avere il comportamento pratico rispetto alla professione di fede. Questa porta all'intolleranza e alla sottovalutazione della condotta rispetto ai princìpi nei quali si dichiara di credere.
Nel "Dizionario storico critico" Bayle non accetta il fatto che qualcuno pretenda di possedere la verità. La sua è una posizione scettica rispetto a tutte le metafisiche e teologie.