Campanella: vita, opere e pensiero
Nacque a Stilo a Reggio Calabria nel 1568 e morì a Parigi nel 1639. Entrato tredicenne nell'ordine domenicano, Campanella vi compie tutti i suoi studi, accostandosi tuttavia anche a testi "non ortodossi" come quelli di Erasmo, Ficino e soprattutto Telesio, dal quale deriva una concezione naturalistica e magico-astrologica del cosmo. Sospettato di eresia, deve fuggire a Napoli dove approfondisce i suoi studi di occultismo. Sottoposto a vari processi per eresia e incarcerato una prima volta, nel 1597 ritorna in Calabria dove esordisce una congiura antispagnola, mirante a realizzare una sorta di Stato ideale, ispirato a un progetto di società comunista. Scoperto, riesce a sfuggire alla condanna a morte da parte del Santo Uffizio fingendosi pazzo e resistendo anche sotto tortura nella sua simulazione.
Condannato al carcere perpetuo, viene liberato dopo ventisette anni. Riparato in Francia- nell'ultima parte della sua tormentata esistenza pubblica- grazie alla protezione di Luigi XIII, le sue opere principali (scritte in prigione) acquistano notevole prestigio tra gli intellettuali francesi.
Naturalismo e sapienza arcana
La filosofia di Campanella è un curioso miscuglio di antico e moderno. Egli aderisce al naturalismo rinascimentale di Telesio, asserendo che ogni conoscenza deriva dai sensi. Tuttavia i sensi ci metterebbero in grado di conoscere un mondo che va molto al di là delle apparenze. aprendo la strada a una concezione della natura che attinge alla tradizione magica, all'astrologia e al neoplatonismo. Il risultato è una visione panteista dell'universo, che concepisce il mondo come riccamente animato e pieno di corrispondenze e affinità occulte, simpatie che connettono tra loro i vari esseri- una totalità organica in cui si manifesta, in ogni parte, la presenza vitale della divinità.
Critica dello scetticismo
Per giungere a questa visione del cosmo occorre difendere la possibilità di una vera conoscenza della realtà. Campanella critica dunque lo scetticismo, elaborando un argomento che a molti commentatori è parso anticipare la riflessione di Cartesio. Anche lo scettico, secondo Campanella, deve ammettere che esiste una conoscenza innata: quella che l'anima ha di se stessa (senso sui). Tale autocoscienza sensibile non è del resto una caratteristica dei soli esseri umani, ma appartiene a ogni cosa (si tratta della tesi del panpsichismo, secondo cui ogni cosa è senziente).
Possanza, senno e amore
Campanella rielabora in modo originale tre nozioni presenti anche nella tradizione scolastica. L'essere sarebbe caratterizzato da tre principi: potenza, sapienza e amore: ogni cosa ha potere innato su di sé;ha sapere innato su di sé (seppure spesso nascosto); ama se stessa. Tuttavia solo in Dio si ha un'unione perfetta di questi caratteri; per quanto riguarda il mondo delle creature, i princìpi dell'essere sono mescolati a quelli del non essere (impotenza, ignoranza e odio), il che spiega l'imperfezione e il disordine del mondo naturale.
Etica e politica
Le considerazioni teoriche e la visione del cosmo in Campanella non sono finito a se stesse, ma si fondono con un progetto- che è insieme etico, teologico e politico-di riforma radicale della società e della vita dell'uomo. Profeta e predicatore più che filosofo, Campanella vagheggia una impegnativa riforma politico-spirituale in grado di sanare la grande frattura sorta nel mondo cristiano con la riforma protestante e ricostituire l'impero universale della Chiesa.
Città del sole
Nella Città del sole egli descrive una società ideale-sul modello delle utopie politiche di Platone e Tommaso Moro. Gli abitanti della città, i solari, vivono in una repubblica naturale retta da un re sacerdote (il metafisico), coadiuvato da tre magistrati (Pon, Sin, Mor), che rappresentano i tre elementi base (potenza, sapienza e amore) della metafisica di Campanella. La vita dei solari è organizzata su basi comuniste: ogni proprietà è in comune, così come le donne; la generazione dei figli è regolata sulla base di principi di miglioramento della specie e su considerazioni astrologiche. Tutto è organizzato in modo rigoroso sulla base di principi razionali. La religione praticata è naturale, contiene cioè precetti ricavati dalla sola ragione, senza l'ausilio di alcuna rivelazione (di fatto quest'ultima si identifica con la filosofia di Campanella stesso). Notevoli sono le intuizioni relative all'educazione, che non deve essere tanto basata sui libri quanto sull'esperienza e sulle capacità individuali, rivelate da apposite prove attitudinali.