Come utilizzare filosofia e pensiero dei grandi filosofi per limitare la diffusione del Covid-19
“Sono le difficoltà a mostrare gli uomini” (Epitteto)
Caro Epitteto, in queste settimane le difficoltà che stiamo vivendo non hanno fatto altro che mostrare quanto siamo un popolo di “ignoranti”, e che dobbiamo sbatterci la testa per capire veramente bene le cose. È a causa dell’ignoranza, della negligenza o strafottenza e della profondissima mancanza di rispetto che abbiamo gli uni verso gli altri che stiamo mettendo a rischio la salute di tutti.
Quello che sta accadendo con il dilagare del Coronavirus non ha precedenti ma, a mio avviso, può essere un’occasione per riflettere maggiormente sulla vita, sulla morte, sui veri valori e dare ancora più importanza a ciò che abbiamo.
Non a caso tutte queste tematiche vengono trattate in filosofia.
Gente che affolla treni e stazioni per tornare al Sud, piste da sci prese d’assalto, locali affollati nel weekend, tante, troppe persone che agiscono solo ed esclusivamente sulla base del proprio “io”, incuranti della gravità di ciò che stiamo vivendo.
A questo punto mi sorge spontanea una domanda: il taglio al divertimento, in caso di emergenza, può essere percepito come una limitazione di libertà?
Il filosofo Platone disse: “La libertà è riconoscere la necessità”.
Solo riconoscendo la necessità di rispettare le regole imposte per cercare di limitare la diffusione del Covid-19 riusciremo a sconfiggerlo e a essere veramente “liberi” da questo male.
La nostra inciviltà sta contribuendo a non far rispettare le norme del buon senso. Se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente il sistema sanitario non reggerebbe all’emergenza e in quel caso cosa succederebbe? Ci avete pensato?
Pensiamo ai nostri cari, alle persone più deboli, a noi non come singoli ma come umanità, mettendo da parte il nostro egoismo.
È risaputo che noi giovani abbiamo voglia di rompere gli schemi consolidati, aprire nuove strade ma in casi come questi dobbiamo semplicemente imparare a stare alle regole, non sarà di certo il cinema chiuso, un aperitivo in meno, o affollare il centro commerciale a non farci più vivere e “sentirci liberi” in questo mondo.
Secondo il filosofo Aristotele l’uomo è un animale razionale. “Animale” perché condivide con gli altri animali una serie di caratteristiche fisiche, e “razionale” perché, a differenza degli animali che hanno soltanto un’anima vegetativa e sensitiva, possiede anche un’anima razionale.
È razionale colui che fa uso della ragione. Non bisogna utilizzarla a caso ma farne un buon uso, in tutte le circostanze: da quelle meno importanti a quelle più serie.
Facciamo valere la nostra razionalità utilizzandola correttamente.
Se solo si riflettesse un pochino di più… Basterebbe questo a rendere la situazione meno caotica: non siate egoisti ma intelligenti! Non aiutiamo ad incrementare la diffusione del Coronavirus con comportamenti scorretti, non rispettando le regole, ma al contrario, impariamo a diffondere valori come intelligenza, buon senso, e amore verso l’intera umanità.
Adesso, più che mai, serve veramente il buon senso da parte di tutti.
Cari/e lettori/lettrici riflettiamo VERAMENTE su ciò che sta accadendo!
Elisa Dipré
Libro consigliato sullo stesso tema :
La filosofia del Covid-19, il rapporto tra pandemia e pensiero divergente
Questo libro nasce con l’obiettivo di far riflettere maggiormente sulla vita con gli occhi della filosofia ai tempi del Covid-19. Nel terrore della malattia, nel dolore della morte, abbiamo tempo per pensare e guardare intorno tutto quello che stavamo soffocando. In questi giorni stiamo, tutti assieme, anche se fisicamente lontani, combattendo non una sola battaglia. Quella contro il Covid-19, cercando di arginarlo il più possibile, ma anche contro la paura e l’incertezza, due fattori che si intrecciano e si alimentano a vicenda. Sono dei nemici temibili almeno quanto il virus. Oltre a provocarci forti disagi e malesseri emotivi, rischiano anche di alterare la nostra percezione della realtà e indurci a pensieri che, probabilmente, non avremmo mai formulato in situazioni di maggiore lucidità. Abbiamo paura non solo del contagio ma di ciò che ci aspetterà una volta che esso avrà frenato la sua corsa. Il nostro quotidiano potrà essere lo stesso a cui eravamo abituati? I danni economici causati dalla pandemia saranno davvero rimediabili? Quando sarà finita questa situazione surreale che stiamo vivendo, saremo veramente diversi? Saremo migliori? Avremo acquisito consapevolezza di noi stessi e di ciò che ci circonda? O basteranno pochi giorni o settimane per tornare quelli di prima accantonando questa “lezione”? |