La rivoluzione scientifica: Galileo Galilei
Galileo Galilei e' il vero è più efficace rivoluzionario del pensiero moderno. Dopo di lui il mondo sarà un altro rispetto a quello che per diversi millenni era stato accettato come l'unico mondo pensabile. Il mondo che scompare con Galilei era quello visto come unico, creato da un Dio unico, diviso all' interno della sfera più vicina a Dio in tante sferiche concentriche con al centro la terra.
Nel 1543 era apparsa in Polonia l' opera di Copernico "De Revolutionibus orbium coelestium" nella quale egli semplificava, modificandone radicalmente alcuni punti il sistema del mondo ereditato da millenni e metteva al centro del mondo non la terra di cui affermava la mobilità ma il sole che veniva a risultare immobile.
L'eliocentrismo ( teoria che pone il sole al centro dell'universo) di Copernico, avvertiva il curatore Osiander, era una semplice ipotesi matematica e non intendeva affatto mettere in crisi il geocentrismo (teoria che pone la terra al centro dell'universo).
Dopo Copernico la sua teoria non si era diffusa molto e non aveva destato preoccupazioni. In seguito, con il passare del tempo, iniziò ad essere presa sul serio da alcuni scienziati e filosofi (Keplero, Giordano Bruno e Galileo Galilei). Quello che mancava alla teoria di Copernico per poter essere presa sul serio era la conferma sperimentale delle sue affermazioni. È stato Galilei a trovare la conferma sperimentale della teoria copernicana a farne cioè non una semplice ipotesi di calcolo matematico, ma la teoria vera che dimostrava essere falsa quella sostenuta dal cristianesimo. Galileo andrà incontro a diversi processi e condanne a causa delle scoperte scientifiche risultanti decisive per la conferma della teoria copernicana e quindi per la distruzione del modello aristotelico, tolemaico, scolastico, cristiano. Galileo utilizzando il cannocchiale scoprì che il cielo e gli astri sono della stessa materia di cui è fatto il nostro mondo.
Nacque in una famiglia benestante a Pisa, iniziò gli studi universitari alla facoltà di medicina e poi in funzione dei suoi interessi matematici. I suoi interessi sui problemi del moto lo portano ad estendere le sue riflessioni e ricerche in varie direzioni e in particolare nel campo dell'astronomia. Egli fa proprie le posizioni di Copernico.
Costruì un cannocchiale tramite il quale fece numerose scoperte tra le quali il fatto che la luna non è un astro perfetto come si credeva da millenni. La superficie lunare è irregolare e accidentata come la superficie terrestre e non è perfettamente sferica. Scoprì dei corpi celesti assolutamente sconosciuti (quattro satelliti di Giove). Ciò che diede inizio alla scienza moderna fu l'unione delle "sensate esperienze" e quelle chiamate "certe dimostrazioni" (argomentazioni che utilizzavano la matematica per "sistemare i risultati delle esperienze"). Galileo pubblicò i risultati delle scoperte nella famosa opera intitolata "Sidereus Nuncius".
Con il suo cannocchiale fece altre importanti scoperte tutte convergenti nel dare una conferma sperimentale, scientifica alle tesi copernicane. Scoprì aspetti sconosciuti di Saturno, macchie solari e trovò somiglianze non obiettabili tra terra, luna e Venere.
Le Lettere di Galilei iniziarono a circolare anche in ambienti ecclesiastici. In seguito venne messo all'Indice dei Libri proibiti il libro di Copernico.
Il Saggiatore
Prima grande opera dove compare la distinzione tra qualità oggettive dei corpi (misurabili e matematicamente determinabili come la figura e la dimensione) e qualità soggettive quelle che vengono attribuite dagli esseri umani (colore, sapore, odore e simili) che in realtà non esistono negli oggetti. Il modello di universo che viene fuori da queste concezioni di Galileo è un mondo matematicamente conoscibile è misurabile nel quale l'essere umano non ha più un posto privilegiato ma vi compare allo stesso livello di altri esseri viventi.
Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano
Il testo del dialogo dimostra in maniera incontestabile la verità del sistema copernicano, confuta in maniera altrettanto incontestabile la falsità di quello tolemaico, aristotelico e tomista è tratta in maniera irriverente il personaggio di Simplicio assertore della dottrina aristotelico-tomista.
In seguito Galilei fu condannato per sostenere tesi eretiche e nonostante la sentenza prevedesse il carcere si trasferì prima a Siena e poi nella sua villa di Arcetri vicino a Firenze in quanto doveva stare in isolamento.
Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze
È l'opera che consente alla fisica e ad alcune sue branche di inaugurare sviluppi di radicale novità che porteranno ad ulteriori importantissimi sviluppi sia nella scuola di galileiani italiani sia tra i ricercatori di oltre Italia.
Nelle sue Lettere Galileo sosteneva il copernicanesimo.
I Pitagorici, Copernico, Keplero e lo stesso Galileo avevano "creduto" che fosse il sole l'astro intorno al quale ruotano i pianeti. Ma una cosa è credere cioè far filosofia, speculare con la propria ragione; un'altra cosa è avere certa e sensata dimostrazione cioè la conferma sperimentale di tali credenze. Le teorie copernicane venivano considerate contrarie alle Scritture in quanto proponeva l'immobilita' del sole e la mobilità della terra e degli altri pianeti. Le verità astronomiche si trovano non nella Scrittura ma nella natura. Scrittura e natura procedono del pari da Dio. Nelle questioni relative alla natura, la precedenza viene data alle sensate esperienze e alle necessarie dimostrazioni cioè agli esperimenti da una parte e alle conclusioni argomentativo-matematiche dall'altra.
Nella seconda lettera Galileo, respinge la tesi secondo la quale Copernico aveva formulato soltanto un'ipotesi di calcolo dei movimenti degli astri che rendesse più facile la loro spiegazione lasciando immutato il quadro aristotelico e tolemaico. Galilei afferma con forza e con numerose e documentate argomentazioni che Copernico ha voluto formulare non più da astronomo ma da filosofo una nuova spiegazione.
Questa lettera comprende anche il tentativo galileiano di dare un fondamento metafisico ma insieme scientifico alla centralità del sole nel sistema dell'universo.
Galilei suggerisce di spiegare la vita della natura come effetto della presenza e dell'azione di una substanza spiritosissima, velocissima la quale diffondendosi per l'universo penetra per tutto senza contrasto, riscalda, vivifica e rende feconde tutte le viventi creature.
Nel "Saggiatore" e nel "Dialogo sopra i due massimi sistemi " riprende la tesi del primato del libro della natura. Lo scienziato deve sistemare i risultati delle sue osservazioni sperimentali facendo ricorso ai procedimenti logico-deduttivi che trovano la loro massima espressione nelle matematiche. Galileo approfondisce il tema del libro della natura e di come si deve leggerlo per coglierne la verità in maniera compiuta è perfetta. Egli afferma che il libro della natura è scritto in lingua matematica e i suoi caratteri sono triangoli, cerchi e altre figure geometriche. Il sapere scientifico non è filosofia, né sapere oscuro, è sapere che richiede conoscenze specifiche, pubblicamente acquisite e dichiarate nella pratica della ricerca. Galileo inoltre afferma che pur tenendo conto dell'abisso incolmabile tra l'infinita' dei poteri conoscitivi di Dio e la finitezza di quelli dell'essere umano, quest'ultimo nella conoscenza matematica realizza un livello conoscitivo qualitativamente pari a quello divino.