Identità del diverso
Nell'articolo precedente abbiamo trattato bene il concetto di archeologia nel suo duplice significato:
"principio primo di ogni cosa da dove tutto nasce e tutto ritorna" ed elemento unificatore del tutto.
Avevamo concluso in questo modo: l'acqua di Talete (ossia l'arché) è quella sostanza dalla quale le altre cose vengono all'esistenza, mentre essa permane. Sempre e per sempre. Infatti l'acqua -si dice- fa da fondamento a tutto il resto.
Ora, in questo articolo, per semplificarvi la comprensione, vi racconterò e spiegherò la metafora inventata da Emanuele Severino, grande filosofo dei giorni nostri (morto purtroppo nel 2020) al quale sono molto debitore.
Il filosofo per faci comprendere al meglio l'arché inventò la metafora del mare chiamata "identità del diverso".
Immaginiamo i mare. Questo mare è il fondamento da dove scaturiscono le onde e dove ad esso ritornano. Il mare è quindi l'eterno, ovvero l'essere.
Come tutti ben sanno, il mare è costituito dall'acqua marina ma sulla sua superficie ci sono le onde. Le onde -in questa metafora- rappresentano il divenire. Perché questo? Ci aiuta la parola stessa, le onde divengono. Quindi: il mare è l'essere (arché) e le onde sono il divenire. Ogni onda (per quanto diversa dalle altre e per quanto diversa dal mare stesso) in realtà è fatta della stessa sostanza del mare ovvero di acqua marina. Quindi è vero che la nostra realtà terrena ci attesta che ci sono molte onde diverse (così come ci sono molti oggetti diversi e ognuno ha determinazioni diverse: i libri, i gatti, le persone, gli alberi e tutto il resto) ma così come le onde del mare sono costituite solo da quell'unica sostanza che è l'acqua marina, così tutte le cose del mondo che noi vediamo sono costituite da un'unica sostanza che Talete identifica con l'acqua.
Ecco perché per i primi filosofi nulla nasce e nulla si distrugge. Perché quell'acqua marina c'è sempre. Permane. Nonostante il fatto che con gli occhi possiamo vedere la diversità tra le varie onde (quella più alta, quella più bassa, quella più lunga ecc...) quello che dobbiamo capire è che tutte sono costituite da acqua marina.
Proprio per questo Emanuele Severino chiama questa metafora "identità del diverso". In poche parole: le onde per i primi filosofi sono mare in quanto fatte di acqua marina. Tradotto: gli enti che vediamo nel mondo sono essere perché da lì scaturiscono e lì ritorneranno. Gli enti di Talete nascono dall'acqua (che è l'arché) e all'acqua tornano (esattamente come le onde del mare).
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