Il fato
Termine di origine latina (da fatum, letteralmente "ciò che è stato detto , o predetto" dal Dio) designante la necessità inconoscibile, e perciò apparentemente casuale, che regola l'accadere degli eventi secondo un ordine non alterabile.
In questos enso, il fato differisce sia dal destino (che riguarda le sorti umane, e al quale si concede di essere modificabile) sia dal concetto di determinismo (che suppone una connessione necessaria ma immanente delle cause, tale da poter essere decifrata razionalmente).
La dottrina del fato, di origine religiosa, assume rilevanza filosofia solo con il pensiero stoico, che rimette al fato sia il corso del destino umano sia l'ordine della natura; la libertà esclusa come autodeterminazione assoluta, si attua conoscendo razionalmente il destino, e conformandosi di conseguenza a esso (Cicerone, De Fato, 17). Questa concezione fu avversata dal cristianesimo, che oppose al fato la provvidenza, intesa come necessità divina che non esclude però l'intervento morale dell'uomo; questi può infatti decidere della propria salvezza individuale, benché il corso del mondo sia sottoposto sin dal principio a un disegno divino.
A questa doppia causalità, divina e umana, fa riferimento Leibniz Teodicea, I, par.55) quando distingue il fato maomettano, stoico e cristiano: quest'ultimo differisce dai precedenti proprio in quanto è parzialmente modificabile dal volere morale dell'uomo.
La formalizzazione dell'alternativa tra determinismo e libertà si attua definitivamente in Kant.
Secondo Kant, la natura, che è intesa come regno della necessità, segue un rigido determinismo; ma ciò non esclude l'agire morale, in quanto la moralità si pone a un livello ulteriore rispetto a quello naturale, e riguardo a essa l'uomo è perfettamente libero e responsabile.
L'alternativa kantiana, che suppone la fede in un regno sovrasensibile non sottoposto alla necessità, sarà negata dalla dottrina nietzscheana dell'amor fati; escludendo l'esistenza di un mondo ulteriore rispetto a quello dell'esperienza mondana, Nietzsche afferma che il solo atteggiamento lecito all'uomo è "Non voler nulla di diverso da quello che è...Non solo sopportare ciò che è necessario, ma amarlo" (Volontà di potenza, ed. Kroner, I, par 282).
Bibliografia:
Le garantire filosofia
Cicerone De fato
Leibniz Teodicea
Nietzsche Volontà di Potenza
In questos enso, il fato differisce sia dal destino (che riguarda le sorti umane, e al quale si concede di essere modificabile) sia dal concetto di determinismo (che suppone una connessione necessaria ma immanente delle cause, tale da poter essere decifrata razionalmente).
La dottrina del fato, di origine religiosa, assume rilevanza filosofia solo con il pensiero stoico, che rimette al fato sia il corso del destino umano sia l'ordine della natura; la libertà esclusa come autodeterminazione assoluta, si attua conoscendo razionalmente il destino, e conformandosi di conseguenza a esso (Cicerone, De Fato, 17). Questa concezione fu avversata dal cristianesimo, che oppose al fato la provvidenza, intesa come necessità divina che non esclude però l'intervento morale dell'uomo; questi può infatti decidere della propria salvezza individuale, benché il corso del mondo sia sottoposto sin dal principio a un disegno divino.
A questa doppia causalità, divina e umana, fa riferimento Leibniz Teodicea, I, par.55) quando distingue il fato maomettano, stoico e cristiano: quest'ultimo differisce dai precedenti proprio in quanto è parzialmente modificabile dal volere morale dell'uomo.
La formalizzazione dell'alternativa tra determinismo e libertà si attua definitivamente in Kant.
Secondo Kant, la natura, che è intesa come regno della necessità, segue un rigido determinismo; ma ciò non esclude l'agire morale, in quanto la moralità si pone a un livello ulteriore rispetto a quello naturale, e riguardo a essa l'uomo è perfettamente libero e responsabile.
L'alternativa kantiana, che suppone la fede in un regno sovrasensibile non sottoposto alla necessità, sarà negata dalla dottrina nietzscheana dell'amor fati; escludendo l'esistenza di un mondo ulteriore rispetto a quello dell'esperienza mondana, Nietzsche afferma che il solo atteggiamento lecito all'uomo è "Non voler nulla di diverso da quello che è...Non solo sopportare ciò che è necessario, ma amarlo" (Volontà di potenza, ed. Kroner, I, par 282).
Bibliografia:
Le garantire filosofia
Cicerone De fato
Leibniz Teodicea
Nietzsche Volontà di Potenza