Il simbolo della filosofia
La civetta di Minerva è la civetta che accompagna Minerva nei miti dell'antica Roma e, da Omero in poi, Atena glaucopide nei miti dell'antica Grecia. È il simbolo della filosofia e della saggezza.
Gli occhi e il becco seguono la linea della lettera φ (fi), simbolo alfabetico greco della filosofia e in seguito della sezione aurea. Lettera che quindi accomuna armonia, bellezza e amore per la conoscenza e per la ricerca in senso lato. Secondo Hegel, «la filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bell'e fatta. [...] La nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo». Con ciò il pensatore tedesco intende significare che la filosofia giunge a comprendere una condizione storica solo dopo che questa è già trascorsa, attuando il senno del poi senza poter offrire capacità precognitive.
Lo sapevate che la Civetta di Minerva è stata rappresentata anche nella moneta di un euro greco, per ricordare le loro tradizioni mitologiche e la cultura, soprattutto quella filosofica e quella scientifica che per secoli e secoli ha accompagnato questa popolazione ?
Le monete d'argento ateniesi (Dracma) venivano denominate "civette", nome derivante dall'immagine raffigurata sulla moneta: la Civetta Minore, uccello sacro alla dea Atena.
Libro consigliato sullo stesso tema :
La filosofia, questa sconosciuta. Imparare a riflettere sulla vita con la propria testa
Per il filosofo Umberto Galimberti la filosofia non è un “sapere”, ma un “atteggiamento”. L’atteggiamento di chi non smette di porre in questione tutte le risposte che sembrano definitive.Quante persone nel corso della loro vita hanno sentito almeno una volta la parola filosofia? Personalmente credo molte, moltissime, anzi quasi tutte. La filosofia è quella materia tanto noiosa, pesante, astratta che si studia a scuola o il suo scopo è quello di insegnarci a riflettere sulla vita con la nostra testa, formarsi delle idee, opinioni e a crearsi una propria immagine del mondo? Ritengo che per “giocare” con la filosofia bisogna in un certo senso tornare ad essere bambini, meravigliarsi e stupirsi di ogni cosa e chiedersi un’infinità di perché. Bisogna disimparare per imparare di nuovo; disfare per ricostruire, sgomberare la mente dai pregiudizi e dalle abitudini per divertirsi seriamente in questo "gioco" chiamato vita o filosofia. Mai smettere di chiedersi il perché di ogni cosa: questo l’obiettivo del gioco chiamato “filosofia”. Questo libro nasce con l’obiettivo di avvicinare il lettore al mondo filosofico e far comprendere perché studiare la filosofia, a cosa serve e chi sono i filosofi. |