Il viaggio meraviglioso (parte 3)
È dal 27 luglio che sono a Pontremoli ma questi primi giorni ve li racconterò nel prossimo post perché oggi vorrei fare la terza ed ultima parte della presentazione de “Il Viaggio Meraviglioso”. Vi parlerò della scrittura, dei contenuti in generale ed una sintetica presentazione degli 8 episodi. Questa serie l’ho scritta interamente io ma con il fondamentale apporto di Alessandro Regaldo (il produttore di questo progetto che può vantare la scrittura di film come ad esempio “Mio fratello rincorre i Dinosauri” con Alessandro Gassman e anche altri).
Per quanto riguarda i contenuti vorrei dire quanto segue. Nella società di oggi si punta sempre ad esseri perfetti. C’è ansia da prestazione diffusa. Dobbiamo mostrare quanto valiamo. Che ci impegniamo. Che facciamo cose e non stiamo mai fermi. Che se vuoi, puoi. Se non gliela fai, sei uno sfigato. Guarda me: io ce l'ho fatta, e tu? Questo crea non poca frustrazione generalizzata. Io valgo. Tu no. La società dei paragoni. Delle individualità. Della bellezza artificiale e ritoccata al computer. Dell’essere al top della forma psico-fisica. Vedi quanto sono ricco? Anche tu un giorno potrai esserlo se fai come ti dico io. Ti svelo il trucco. Seguimi. E cose del genere. Funziona tutto così. Ecco, no. Noi diremo no a tutto questo. “Celebreremo” la resa. Il fallimento. L’errore. La fragilità umana. Cose insite in ognuno di noi. Dimenticheremo la parola “resilienza” e se ci sarà da soffrire, soffriremo. Se ci sarà da affrontare, affronteremo. Senza fuggire. Il mio messaggio intimo è: “Torniamo umani!”. Metteremo quindi in scena una dimensione più umana. Una realtà certamente filtrata, ma non eccessivamente. Più sobria possibile. Che si adatti meglio alle nostre naturali tendenze. Metteremo in campo i nostri limiti. Le nostre difficoltà. I nostri disagi. Tutti hanno la soluzione in tasca, valida in maniera universale e in grado di risolvere qualsiasi problema. Flotte di ispiratori e motivatori in rete con slogan del tipo: “Esci dalla tua zona di comfort! Dai che ce la puoi fare”. Io no. Non motiverò nessuno (almeno consciamente) e non ispirerò nessuno. Appunto perché non credo esistano soluzioni standard valide per tutti. Non credo nel manuale “come essere un buon padre” o “come affrontare il disagio sociale”, ecc. Sono frutto di quella ragione universale che taglia i casi particolari. Esclude le individualità. Questo e molto altro saranno i nostri contenuti.
Adesso invece passiamo alla presentazione (rapida) degli episodi. Il primo si chiama Leadership e responsabilità e affronteremo in maniera profonda questi due temi che si intersecano con quello della casualità e scoprirete poi il motivo. Chiaramente io viaggerò un mese con questi 4 collegiali e quindi per me la responsabilità non sarà poca e non nascondo la mia agitazione.
Il secondo episodio si chiama “Il viaggio è anche terapia”. Il titolo è abbastanza indicativo. Infatti -come ben sappiamo- la vita di tutti i giorni è molto stressante, frenetica, quasi delirante. Di contro, camminare in mezzo alla natura scarica stress e ti rigenera a livello mentale. Questo l’ho capito dopo i 3000 chilometri in Nuova Zelanda. In questo episodio daremo rilievo quindi alla differenza di morale che i protagonisti avranno all’inizio dell’avventura con quella di fine episodio e cioè dopo aver camminato per 3 settimane in mezzo alla natura. Ed è questo il messaggio che lasceremo con questo episodio: anche una semplice escursione giornaliera può donare sollievo e pace al cervello.
Il terzo episodio si chiama “Il mondo social. Bellezza e canoni estetici”. Puntata soprattutto per i giovani. È un invito all’autenticità. A recitare il meno possibile e ad accettarsi per quel che sono senza pensare alla popolarità e alla pressione sociale che li vuole tutti uguali.
Il quarto si chiama “Dipendenza” ed è molto intimo perché nel corso degli ultimi 15 anni ho dovuto spesso fare i conti con le mie dipendenze (soprattutto alcol e fumo oramai abbandonate da molti anni). Mostreremo che ogni dipendenza toglie parte della libertà e anche della tranquillità seppur poi restituisca indietro qualcosa come nel caso mio con la corsa che mi dà endorfine ed efficienza mentale.
La quinta puntata è dedicata alla paura e alla fiducia che a mio avviso sono due cose fondamentali per condurre una vita dignitosa. Nell’episodio proporrò quindi esempi concreti facciano intendere il fatto che bisogna sforzarsi per cercare di affrontare le proprie paure laddove “affrontare” non significa “superare” bensì mettercela tutta per non farsi sovrastare e rimane fermi ed immobili per paura di sbagliare. Nella puntata quindi cercheremo di vedere in faccia le nostre paure per provare da quel momento in poi ad affrontarle (come ad esempio Francesco e la sua fobia del buio e degli insetti).
Della sesta, settima e ottava puntata ve ne parlerò poi ma in linea di massima vi anticipo che la sesta parlerà di bullismo, la settima di “Sostenibilità umana” e l’ottava sarà la più ricca con la partecipazione dei ragazzi della AGOP Onlus (Associazione Genitori Oncologia Pediatrica) che cammineranno con noi e questa cosa crediamo sia molto interessante.
Martedì prossimo (8 agosto) vi racconterò finalmente l’avventura sul campo. Nella fattispecie vi renderò partecipi dei giorni che vanno dal 27 luglio al 2 agosto e poi procederemo settimana per settimana, sperando -nel nostro piccolo- possa tenervi compagnia e per quanto possibile possa anche interessarvi.
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Filosofia e sport: stili di vita che ci aiutano a cambiare in meglio
L’inattività fisica è in costante aumento, soprattutto tra i più giovani. La sedentarietà sta dilagando e l’uso e abuso di strumenti digitali, tablet, social, smartphone, tv, pc, e videogames, rende tutti meno dinamici. Quando si parla di benessere, di stile di vita sano non si può non prendere in considerazione l’elemento basilare: lo sport.Potremmo chiederci: che cosa c’entra lo sport con la filosofia? Benessere fisico e mentale vanno di pari passo nel cammino della salute? Già nell’antica Grecia filosofia e sport erano strettamente uniti per esprimere il vigore della mente e del corpo, per il “perfezionamento di se stessi”. Lo sport, infatti, si praticava nel Ginnasio (palestra-scuola), in cui si sviluppavano di pari passo il corpo e la mente. Pertanto già gli antichi filosofi greci come ad esempio Socrate praticavano sport, per il corpo ma anche per la mente. Platone era un lottatore e cultore di uno sport democratico, accessibile a tutti, donne comprese. Il pensatore Aristotele, invece, escludeva le donne dallo sport. Filosofia e sport: due discipline spesso controverse, spesso incomprensibili, altre volte invece unite e inseparabili.Sport e filosofia. Corpo e pensiero. Fatica nel praticare e pesantezza nel pensare. Lo sport è un’opportunità che ci viene data per trasformare non solo il nostro corpo ma anche il nostro pensiero. Ricordiamoci sempre il motto: “Mens sana in corpore sano” utile a farci capire come l’esperienza e la pratica sportiva possano fare solo bene alla nostra mente. Solo avendo una mente sana possiamo rendere al meglio nell’attività sportiva, nel lavoro, nella vita quotidiana e nelle relazioni sociali. |
Pensieri in cammino
Il taccuino "Pensieri in cammino" è un oggetto da portare sempre con sé per riprendere la buona abitudine di scrivere a mano semplici appunti o i propri pensieri. Ad impreziosire ogni pagina, tanti aforismi sulle camminate dei più importanti filosofi accompagnati da affascinanti illustrazioni che riprendono il tema del taccuino. Poco importa se fate una passeggiata in città o in un parco naturale, un'escursione lunga e impegnativa in montagna o un camino di più giorni, l'importante è non perdere mai la voglia di camminare e guardare il mondo non solo con gli occhi ma anche con la mente e il cuore. Ricordatevi che come disse il filosofo Kierkegaard: "Io, camminando ogni giorno, raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno; i pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo, e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle con una camminata. Ma stando fermi si arriva sempre più vicini a sentirsi malati. Perciò basta continuare a camminare, e andrà tutto bene". Speriamo che tu possa trovare del tempo da dedicare a te stesso, per camminare, riflettere e custodire per sempre un pensiero o un'emozione. |