Il viaggio meraviglioso (parte 4)
Ed eccoci finalmente giunti al racconto sul campo. Si entra nel vivo di questa esperienza di cammino che vede me camminare con questi 3 collegiali (adolescenti che hanno partecipato al programma di Raidue “Il Collegio”) anche e soprattutto per cercare di raccogliere fondi per l’Agop Onlus (Associazione Genitori Oncologia Pediatrica).
In realtà è un’avventura mista a riprese televisive. Questo vuol dire che durante il giorno in parte si cammina e in parte si filma. Quindi per questi ragazzi una doppia esperienza. E questo non dispiace.
Iniziamo quindi il racconto dalla prima giornata -quella del 28 luglio- nella quale ho fatto il viaggio da casa a Pontremoli perché il primo appuntamento ufficiale lo avevamo lí. Il viaggio è andato bene e ho passato le prime tre notti nel seminario della città.
Sabato 29 luglio mi ha raggiunto la troupe per un aperitivo di presentazione. Abbiamo bevuto un paio di birre e parlato allegramente per due ore. Ottima impressione. Ottime vibrazioni. Amo essere circondato da talento, intelligenza e creatività.
Il giorno dopo, 30 luglio, è stato molto bello. Posso definirlo come il mio primo giorno sul set. Devo però dire che l’ho vissuto con totale naturalezza e tranquillità (merito anche della troupe che mo ha fatto sentire pienamente a mio agio). È stata “l’entrata” ufficiale in questo nuovo mondo ma vissuta senza alcuna preoccupazione.
Giravamo una scena dove io semplicemente correvo. Abbiamo iniziato subito dopo pranzo e poi alle 18.30 siamo andati a fare una presentazione del progetto al centro della città di Pontremoli. Anche questa molto bella (nel frattempo ci avevano raggiunti anche i collegiali e l’amico Marco). Dopo la presentazione, una pizza e poi a letto.
31 luglio. Abbiamo perfezionato alcune scene del giorno prima e allestito un nuovo set che ci vedeva impegnati durante un pranzo conviviale del quale però non vi anticipo nulla. Dopo questo lungo pranzo ci siamo poi goduti laserata assieme e di sera abbiamo cenato sul terrazzino dell’ostello e poi tutti a letto.
1 agosto. La sera prima con l’amico Marco ci siamo resi conto che con la produzione per errore aveva prenotato un rifugio di montagna che si trovava a due ore da Sarzana (città dove saremmo dovuti arrivare). Alla fine però è stato un errore molto gradito perché abbiamo passato una di quelle giornate che rimarranno scolpite nelle nostre memorie. Sono contento soprattutto per i giovani che hanno avuto modo di vivere un’esperienza in un rifugio basico di montagna. Appena arrivati niente doccia e soprattutto niente linea telefonica. Tutto ciò compensato da un’ottima cena e dall’unico modo che si ha di passare tempo quando non c’è la tecnologia: parlare tutti insieme vedendoci negli occhi. Occhi pieni di gioia e felicità, quella pura e genuina che personalmente amo tanto! Serata bellissima e divertente culminata cin una dormita epica data la stanchezza delle due ore di salita ripida per salire al Rifugio
2 agosto. Ci siamo svegliati avvolti dalla bellissima atmosfera del rifugio e dall’ottima temperatura mattutina dei 1700 metri. Abbiamo dormito bene. Senza caldo. Dopodiché abbiamo fatto colazione, qualche foto ricordo con l’ottimo gestore del rifugio e poi ci siamo incamminati verso valle. Due ore di cammino molto gradevoli, chiaramente quasi tutte in discesa. Abbiamo goduto anche di un ottimo panorama e bei momenti di confronto come solitamente avviene in cammino. A valle ci aspettava il pulmino di servizio che ci ha portati subito sul luogo delle riprese: un bellissimo posto in mezzo alla natura con il mare sullo sfondo. A Massa Carrara. Abbiamo pranzato velocemente e poi girato per tutto il pomeriggio.
Appena finito siamo tornati al nostro alloggio e abbiamo cenato sempre con il mare in lontananza a farci compagnia. Verso le 22 siamo andati a letto perché queste giornate sono veramente intense ed impegnative. Ma è giusto che sia così.
Nel frattempo abbiamo chiuso il primo episodio e domani (3 agosto) inizieremo il secondo. Vi aggiorno martedì prossimo (il 15 agosto) quando vi racconterò i giorni dal 3 al 9 agosto.
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Filosofia e sport: stili di vita che ci aiutano a cambiare in meglio L’inattività fisica è in costante aumento, soprattutto tra i più giovani. La sedentarietà sta dilagando e l’uso e abuso di strumenti digitali, tablet, social, smartphone, tv, pc, e videogames, rende tutti meno dinamici.Quando si parla di benessere, di stile di vita sano non si può non prendere in considerazione l’elemento basilare: lo sport. Potremmo chiederci: che cosa c’entra lo sport con la filosofia? Benessere fisico e mentale vanno di pari passo nel cammino della salute? Già nell’antica Grecia filosofia e sport erano strettamente uniti per esprimere il vigore della mente e del corpo, per il “perfezionamento di se stessi”. Lo sport, infatti, si praticava nel Ginnasio (palestra-scuola), in cui si sviluppavano di pari passo il corpo e la mente. Pertanto già gli antichi filosofi greci come ad esempio Socrate praticavano sport, per il corpo ma anche per la mente. Platone era un lottatore e cultore di uno sport democratico, accessibile a tutti, donne comprese. Il pensatore Aristotele, invece, escludeva le donne dallo sport. Filosofia e sport: due discipline spesso controverse, spesso incomprensibili, altre volte invece unite e inseparabili.Sport e filosofia. Corpo e pensiero. Fatica nel praticare e pesantezza nel pensare. Lo sport è un’opportunità che ci viene data per trasformare non solo il nostro corpo ma anche il nostro pensiero. Ricordiamoci sempre il motto: “Mens sana in corpore sano” utile a farci capire come l’esperienza e la pratica sportiva possano fare solo bene alla nostra mente. Solo avendo una mente sana possiamo rendere al meglio nell’attività sportiva, nel lavoro, nella vita quotidiana e nelle relazioni sociali. |
Pensieri in cammino
Il taccuino "Pensieri in cammino" è un oggetto da portare sempre con sé per riprendere la buona abitudine di scrivere a mano semplici appunti o i propri pensieri. Ad impreziosire ogni pagina, tanti aforismi sulle camminate dei più importanti filosofi accompagnati da affascinanti illustrazioni che riprendono il tema del taccuino. Poco importa se fate una passeggiata in città o in un parco naturale, un'escursione lunga e impegnativa in montagna o un camino di più giorni, l'importante è non perdere mai la voglia di camminare e guardare il mondo non solo con gli occhi ma anche con la mente e il cuore. Ricordatevi che come disse il filosofo Kierkegaard: "Io, camminando ogni giorno, raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno; i pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo, e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle con una camminata. Ma stando fermi si arriva sempre più vicini a sentirsi malati. Perciò basta continuare a camminare, e andrà tutto bene". Speriamo che tu possa trovare del tempo da dedicare a te stesso, per camminare, riflettere e custodire per sempre un pensiero o un'emozione. |