Introduzione : concetto di medioevo e periodizzazione
Il concetto di filosofia medievale:
Quando si parla di filosofia medievale si hanno alcuni problemi come quello di capire che cosa si intende per filosofia. Ciò è molto complesso in quanto nelle varie epoche e nei vari ambienti si trovano diverse definizioni di filosofia e questo accade anche nel Medioevo.
L'aggettivo medievale dà dei problemi poiché rimanda al concetto di Medioevo il quale è ambiguo e per definizione relativo a qualcos'altro che non si definisce di per sé.
Medioevo significa età di mezzo; ma a cosa? Età di mezzo si definisce in relazione dei termini che la delimitano.
Il concetto di Medioevo nasce dalla polemica degli umanisti fra il XV e il XVI secolo contro alcuni aspetti del pensiero del XII, XIII, XIV secolo in particolare del pensiero scolastico (forma di pensiero filosofico e teologico che si era sviluppato nelle università europee fine XII, XIII).
Il Medioevo è un concetto polemico, serve a definire una particolare fase della cultura di un pezzo di Europa in cui si studiava latino, si seguiva la versione cattolica romana della religione cristiana.
Gli umanisti vogliono rifiutare l'età buia, barbara, incolta nella quale la cultura si sarebbe sviluppata secondo dei modi e principi e utilizzando una lingua che a loro non piaceva. Alcuni pensano che è un fenomeno limitato nel tempo (150/200 anni). Molti umanisti, invece, definiranno la "media etas" come un'epoca che va dal VI/VII secolo fino al XV e alcuni includeranno Boezio fra gli autori medievali, da rifiutare in quanto usavano un latinaccio.
L'idea stessa di Medioevo serve a definire una parte della cultura europea che discuteva di teologia e filosofia all'interno delle università servendosi della lingua latina.
All'interno della stessa europa esistevano aree in cui si faceva filosofia in lingue diverse magari da parte di persone che professavano religioni diverse.
Una delle caratteristiche salienti del pensiero medievale è legata al fatto che non c'è solo una filosofia medievale latina scritta da gente che parla in latino e professa una religione cristiana nella versione cattolica romana, ma in questi dieci secoli si fa filosofia anche in greco, arabo, ebraico e la storia del pensiero medievale è la somma di questi tre pensieri.
I criteri di periodizzazione cambiano a seconda di cosa ci riferiamo. La pluralità di lingue utilizzate nella filosofia medievale è legata a un fenomeno semplice : la filosofia si fa in varie regioni del bacino del mediterraneo e nei territori limitrofi. La filosofia così definita dai Greci, che era radicata in Atene, a partire da un certo periodo verrà fatta fuori dalla Grecia non utilizzando di fatto la lingua greca.
Dal I secolo A. C la filosofia nata in Grecia si sviluppa richiamandosi alla tradizione greca ma si sviluppa anche al di fuori del mondo greco servendosi del latino e così nasce una tradizione filosofica Latina con Cicerone, Lucrezio, lo stoicismo romano ecc..
Dal VII - VIII secolo la stessa tradizione filosofica che era nata nel mondo greco si sviluppa anche nel mondo arabo che all'epoca aveva strettissimi legami con la cultura ebraica.
Nel Medioevo la filosofia si sviluppa in una molteplicità di ambienti. C'è un processo di trasmissione di conoscenze da un ambiente all' altro. La filosofia come è nata in Grecia e' in tutte le culture medievali un prodotto di importazione, una forma di sapere assorbita e sviluppata a partire dalla conoscenza di ciò che i filosofi greci avevano prodotto. C'è dunque una trasmissione di idee e testi che i medievali a partire da una certa data indicano con il termine translatio studii (letteralmente trasmissione di conoscenze). Quest'idea si diffuse all'epoca di Carlo Magno. Uno dei primi a lanciarla fu un monaco: Alquino. L'idea è modellata su un'altra immagine: translatio imperi (tesseramento del potere imperiale).
Nell'ambiente carolingio per legittimare le aspirazioni ad un potere non esclusivamente nazionale si diffuse quest'idea. Gli imperatori saranno eredi dell'impero romano. La diffusione del sapere in Europa e' un trasferimento di conoscenze greche in altre sedi. E' comune l'immagine di trasferimento della filosofia da Atene a Roma e da questa a Parigi ( centro europeo universitario dal XIII secolo). È' un mito che Parigi è la nuova Atene, ma al di là della pretesa di affermare una continuità con il mondo antico, la translatio studii è utile per capir come si sviluppò questo pensiero filosofico nel Medioevo il quale fu reso possibile dal trasferimento di libri, uomini fra diverse aree del mondo. All'interno della cultura greca c'è uno scambio tra Islam orientale e Islam occidentale. Più genericamente vi è un'integrazione tra persone, pensatori che parlano lingue diverse e che professano idee diverse. La cultura medievale e' fortemente condizionata da credenze religiose. Il sapere filosofici si sviluppa in modo nuovo e originale proprio grazie all'interscambio tra filosofia e religione. Nel Medioevo ci sono varie religioni e anche vari ambienti religiosi dove si sviluppa una riflessione filosofica. Gli autori latini e greci rappresentano una minoranza di coloro che nel Medioevo sviluppano una riflessione filosofica. Le frontiere religiose culturali cambiano rapidamente.
L' unico criterio vero di distinzione tra i pensatori medievali è quello linguistico-religioso. La distinzione linguistica interagisce con quella religiosa. Dopo la stagione del pensiero antico, il pensiero filosofico non si sviluppa più da solo perché deve confrontarsi con la religione ( altra forma di conoscenza, verità rivelata). Nell'età medievale l'influenza delle culture religiose è molto profonda. Le grandi religioni che condizionano lo sviluppo del pensiero filosofico occidentale sono religioni monoteiste e del libro cioè si basano su un testo rivelato che si crede essere l'espressione di una verità rivelata. Hanno quindi molte cose in comune. Gli scambi tra filosofia ebraica e islamica, nel Medioevo, derivano dal fatto che i pensatori di questa età hanno in comune una serie di problemi fondamentali tra i quali quelli di riconciliare la concezione filosofica del mondo e Dio come causa e creatore del mondo. Il mondo cristiano latino è l'unico nel Medioevo che professa una religione la quale si fonda su un insieme di testi sacri inaccessibili in originale. È chiaro che i pensatori latini leggono il testo sacro tradotto. Il problema della traducibilita' è fondamentale.
Fin dal I secoli A.C la filosofia si sviluppa in latino perché ci sono alcuni pensatori che si pongono il problema di trasferire, tradurre una serie di conoscenze dalla lingua greca accessibile a pochi a una lingua più diffusa: quella latina accessibile a tutti. Il fenomeno di translatio studii diventa anche un fenomeno di traduzione di testi da una lingua all' altra. Un autore come Cicerone padroneggiava bene la lingua greca. La conoscenza del greco declina negli ambienti (primi secoli dell'era cristiana) dotti. I Padri della Chiesa faticarono ad avere accesso a testi non tradotti. Agostino imparò male e tardi il greco. Con il crollo dell'impero d'Occidente molti pensatori per salvare la tradizione filosofica dovranno tradurre (ad esempio Boezio tradusse dal greco al latino). L'Islam ha avuto una rapidissima diffusione. Nel VII secolo si impadronì della Palestina, dell' Iran e dell'Africa del nord. Solo con Carlo Martello viene fermata l'avanzata in Italia. Nel 1492 avvenne la caduta di Granada e la cacciata degli ebrei dalla Spagna. Il mondo islamico presento' precocemente una propensione ad accogliere e ad assorbire idee e tradizioni filosofiche e scientifiche del mondo greco. Nell'Islam orientale si ha una diffusione della falsafaba (philosophia) è proprio per questo per la prima volta pensatori che non sanno il greco possono leggere testi di Platone e di Aristotele.
Il 529 D.C. è una data molto importante in quanto Giustiniano emana un editto e avviene la fine della scuola di Atene. È la chiusura ufficiale di un'esperienza iniziata mille anni prima.
La filosofia è percepita come qualcosa di esterno, estraneo, straniero che ha un ruolo marginale nel mondo latino e islamico. C'è una connessione tra la chiusura della scuola di Atene e la diffusione, sviluppo della filosofia nel mondo islamico. Alla scuola di Atene molti maestri, filosofi neoplatonici tra i quali Simplicio, non potendo più insegnare filosofia si trasferirono in Mesopotamia settentrionale la quale nel VI e VII secolo diventa una culla delle tradizioni. Quando la Mesopotamia e l' Iraq vengono conquistati dagli arabi, i califfi arabi (abassivi= arabi di religione islamica) non seguono la politica proibizionistica dell'imperatore bizantino. Il fondatore di Bagdad, Alman Sur, fonda la casa della sapienza (palazzo di corte con biblioteca) modellata sulla biblioteca di Alessandria, dove lavoravano illustri intellettuali i quali traducevano testi filosofici dal greco e anche testi indiani. Dopo la morte di Alman Sur, suo figlio continuo' questa attività. Il fenomeno di assorbimento del pensiero greco tra VIII - IX - X secolo consente un grande sviluppo filosofico in lingua araba. Nel XII secolo e XIII secolo avviene il contatto del mondo islamico con il mondo latino. Alcuni teologi si pongono il problema di che cosa si intende per religione islamica.
In Sicilia il dominio arabo era durato diversi secoli. Con il dominio di Federico II lo scambio tra pensatori (greci, latini e arabi) si fa intenso. Si fanno traduzioni dal greco all'arabo in latino. La prima traduzione di Euclide viene fatta da un inglese in Palestina. L'idea di mancanza di libri invase il pensiero. La società si sentiva arretrata rispetto a quella araba. Con la diffusione dei classici matematici si riavrà uno sviluppo del pensiero matematico.
Fra XII e XIII secolo il mondo latino avvierà una serie di traduzioni di testi scientifici per recuperare il terreno e rimettersi alla pari con la cultura islamica.
La cultura medievale è basata su testi e fonti. Non si può discutere di problemi senza accesso ai testi. Nel XII e XIII avviene una frattura importante. L'influenza di Platone è preponderante, è conosciuto senza avere accesso ai testi, per questo il platonismo diventerà di seconda e terza mano.