La metafisica in Husserl e Heidegger
Con Husserl e Heidegger si assiste ad una ripresa dell'ontologia in un orizzonte fenomenologico. Husserl parla di ontologia e non di metafisica, in quanto la prima è priva del riferimento trascendente che invece inerisce alla seconda; si verifica così un recupero della problematica dell'essere, senza che questa coinvolga anche lo studio degli oggetti trascendenti. Egli distingue due livelli ontologici, quello delle ontologia regionali e quello dell'ontologia generale. Le prime contengono i principi di determinati campi del sapere, ciascuno dei quali risulta definito da un'essenza propria che accomuna tutti gli oggetti appartenenti ad esso; al di sotto di queste vi è poi un'ontologia generale, "scienza eidetica dell'oggetto in generale", ossia di un'ontologia formale, così definita perché racchiude in sé le forme di tutte le possibili ontologie. E' presente dunque una gerarchia di ontologia regionali subordinata all'ontologia formale che tuttavia ha un carattere ontologico inferiore perché non definisce una regione di oggetti, ma quei caratteri che sono propri di tutte le ontologia: esiste una "regione" dell'ontologia formale, ma le vere regioni sono quelle delimitate dalle ontologie regionali che contengono le intuizioni fondamentali che presiedono alla conoscenza dei diversi oggetti.
In Heidegger il tema della metafisica si intreccia con quello della sua critica: si recupera la definizione aristotelica si scienza dell'essere in quanto essere, ma se ne escludono anche tutti gli aspetti meta - fisici. L'accoglimento della metafisica come ontologia corrisponde cioè al rifiuto della sua caratterizzazione teologica, in quanto scienza delle sostanze soprasensibili. Questa "ontologia senza metafisica£, se così si può dire, risulta dominante per tutta la prima metà del XX secolo e anche per buona parte della seconda, ricevendo un ulteriore impulso dal filone analitico che riprende tematiche tipicamente ontologiche senza mai travalicare la dimensione immanente dell'essere.
Non mancano comunque, come si è visto, anche declinazioni più tradizionali che si affacciano nel panorama novecentesco nella scuola neotomista o nello spiritualismo e nell'esistenzialismo. Appartiene invece alla tradizione empiristica A.N. Whitehead, per il quale nella comprensione della realtà non si può prescindere da schemi che travalicano l'orizzonte dell'esperienza.
Perciò l'interpretazione generale dell'esperienza è in realtà meta - fisica, perché si avvale di concetti che non possono certificare uno statuto empirico, in quanto sono schemi interpretativi che rendono comprensibile l'esperienza e che questa si rivela incapace di confutare o confermare su basi esclusivamente empiriche.
In Heidegger il tema della metafisica si intreccia con quello della sua critica: si recupera la definizione aristotelica si scienza dell'essere in quanto essere, ma se ne escludono anche tutti gli aspetti meta - fisici. L'accoglimento della metafisica come ontologia corrisponde cioè al rifiuto della sua caratterizzazione teologica, in quanto scienza delle sostanze soprasensibili. Questa "ontologia senza metafisica£, se così si può dire, risulta dominante per tutta la prima metà del XX secolo e anche per buona parte della seconda, ricevendo un ulteriore impulso dal filone analitico che riprende tematiche tipicamente ontologiche senza mai travalicare la dimensione immanente dell'essere.
Non mancano comunque, come si è visto, anche declinazioni più tradizionali che si affacciano nel panorama novecentesco nella scuola neotomista o nello spiritualismo e nell'esistenzialismo. Appartiene invece alla tradizione empiristica A.N. Whitehead, per il quale nella comprensione della realtà non si può prescindere da schemi che travalicano l'orizzonte dell'esperienza.
Perciò l'interpretazione generale dell'esperienza è in realtà meta - fisica, perché si avvale di concetti che non possono certificare uno statuto empirico, in quanto sono schemi interpretativi che rendono comprensibile l'esperienza e che questa si rivela incapace di confutare o confermare su basi esclusivamente empiriche.