Melisso di Samo : vita e pensiero
Nato verso il 480 a.C., Melisso partecipò al conflitto che oppose Samo a Mileto e Atene nel 441-439 a.C., comandando la flotta che una volta sconfisse quella ateniese capeggiata da Pericle.
Dapprima gli Ateniesi instaurarono a Samo la democrazia, ma nella primavera del 440 a.C. ebbe luogo una rivolta oligarchica, che tuttavia ebbe breve durata perché nel 439 Samo dovette cedere. Questi eventi sembrano confermare un'adesione di Melisso all'oligarchia, in conformità all'orientamento proprio del maestro del pensiero al quale si richiamava, l'aristocratico Parmenide. Ma difficilmente egli dovette avere rapporti diretti con Parmenide. Con il suo quasi contemporaneo Zenone, anche Melisso scrisse in prosa un'opera intitolata Sulla natura o sull'essere.
Secondo Aristotele Melisso avrebbe smarrito la dimensione squisitamente logica dell'essere parmenideo, tendendo a identificarlo con la natura.Melisso pensa l'essere come una sostanza fisica estesa nello spazio e nel tempo. Come per Parmenide, anche per Melisso l'essere è uno, immobile e immutabile, ma mentre di esso, secondo Parmenide, si può dire che è, per Melisso si può anche dire che era e che sarà: l'essere dunque è eterno, nel senso del suo essere infinito, senza limiti, anche nel tempo. Analogamente l'essere è infinito anche nello spazio, in quanto non ha confini né può avere nulla fuori di se stesso. A questi risultati, che modificano su un punto essenziale la dottrina parmenidea e che avranno grande importanza anche nelle discussioni teologiche, Melisso giunge attraverso la ripresa della tecnica consueta della dimostrazione per assurdo.