Platone e le "passeggiate filosofiche"
“Non muovere mai l’anima senza il corpo, né il corpo senza l’anima, affinché difendendosi l’uno con l’altra, queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute.”
Bellissime queste parole di Platone. Oggi gli dedichiamo questo articolo e nello specifico ci concentriamo sul fatto di come egli -da buon filosofo antico greco- abbia ritenuto l’essenzialità dell’attività fisica per il giovamento dell’anima e dell’attività intellettiva.
Dell’accademia di Platone fondata presumibilmente –secondo la maggior parte degli studiosi- al decennio che va dal 390 al 380 a.C. ce ne parla Franco Trabattoni, professore ordinario di storia della filosofia antica all’università di Milano. Egli si affida alle parole di Diogene Laerzio il quale racconta che l’accademia platonica è sorta fuori le mura di Atene. Qui esisteva già una specie di parco pubblico e un ginnasio (ossia un luogo deputato agli esercizi fisici). Da queste poche informazioni si evince lo stretto connubio tra la natura e l’attività fisica. Non solo, natura e attività fisica erano per i greci antichi un qualcosa che favoriva l’attività mentale.
Alcuni dei più grandi filosofi greci dell’antichità ritenevano che camminando all’aria aperta, il cervello fosse stato agevolato nell’esposizione limpida e fluida dei pensieri. Questo connubio tra natura e attività fisica nell’antichità era molto sentito, era ritenuto di fondamentale importanza. Lo abbiamo già visto quando abbiamo affermato che Socrate discuteva camminando.
Dobbiamo inoltre ricordare che i Giochi olimpici nacquero in Grecia nel 776 a.C. nella città sacra di Olimpia per rendere omaggio agli dei. Questo per rimarcare il fatto che per i greci l’attività fisica era assolutamente fondamentale. Quindi abbiamo detto che Platone aveva poco fuori Atene questa accademia con un parco pubblico e il ginnasio. Attraverso i dialoghi socratici c’è testimonianza che in questo luogo ci si riunivano già prima di Platone sia i sofisti che i filosofi, con i loro discepoli, per discutere e conversare. Logicamente lo facevano anche camminando.
Platone non avrebbe fatto altro che costruire un edificio nelle vicinanze di questo parco pubblico in cui poi si sarebbe svolta la parte principale dell’attività scolastica. Si pensa che alcuni membri dell’accademia vivessero all’interno di questo edificio e c’è alta probabilità che altri (come ad esempio Aristotele) avessero una casa fuori. Questa accademia di Platone era la sua scuola filosofica. Essa nacque in maniera abbastanza particolare in quanto Platone in seguito a dei contrasti con il tiranno Dionisio il Vecchio -in quel di Siracusa, nella nostra bellissima Sicilia- fu ceduto a dei mercanti e messo in vendita come schiavo per poi essere acquistato dal filosofo Anniceride che, oltre a liberarlo, acquistò anche questo terreno dove Platone poi fonderà la sua Accademia.
Sappiamo benissimo che uno dei suoi allievi più interessanti fu un certo Aristotele, anch’egli amante degli spazi aperti e di lui ne parleremo martedì prossimo.
Oggi mi piace ricordare questa enorme importanza che anche un filosofo come Platone dava alla natura e all’attività fisica, prima tra tutte la camminata.
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Pensieri in cammino
Il taccuino "Pensieri in cammino" è un oggetto da portare sempre con sé per riprendere la buona abitudine di scrivere a mano semplici appunti o i propri pensieri. Ad impreziosire ogni pagina, tanti aforismi sulle camminate dei più importanti filosofi accompagnati da affascinanti illustrazioni che riprendono il tema del taccuino. Poco importa se fate una passeggiata in città o in un parco naturale, un'escursione lunga e impegnativa in montagna o un camino di più giorni, l'importante è non perdere mai la voglia di camminare e guardare il mondo non solo con gli occhi ma anche con la mente e il cuore. Ricordatevi che come disse il filosofo Kierkegaard: "Io, camminando ogni giorno, raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno; i pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo, e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle con una camminata. Ma stando fermi si arriva sempre più vicini a sentirsi malati. Perciò basta continuare a camminare, e andrà tutto bene". Speriamo che tu possa trovare del tempo da dedicare a te stesso, per camminare, riflettere e custodire per sempre un pensiero o un'emozione. |