Severino Boezio
Severino Boezio è un pensatore che vive a cavallo fra il V e VI secolo, nasce nel 480 D.c circa e muore nel 524-525 circa condannato a morte dal re Teodorico che aveva lungamente seguito e servito.
Ha un ruolo fondamentale nella trasmissione del pensiero greco al mondo latino; trasmette una serie di idee, un linguaggio filosofico e fornisce contributi decisivi sia in filosofia che in teologia.
Boezio è un pensatore che avverte molto chiaramente il problema decisivo della cultura del suo tempo cioè quello di una salvaguardia della cultura antica. Il tema della translatio studii (trasferimento dei saperi da una regione del mondo a un'altra, da un ambito culturale a un altro) è al centro del suo pensiero. Egli non usa il termine "translatio studii" ma il suo progetto è quello di riprendere parte del lascito culturale filosofico e scientifico dell'antichità greca e trasferirlo nel mondo nuovo nel quale a stento si potrà salvaguardare qualcosa se questi testi saranno in latino. In questo periodo nessuno più è in grado di leggere qualcosa scritto in greco.
Il suo progetto si serve di un duplice strumento: da una parte tradurre dei testi (prendere dei testi antichi che lui ritiene fondamentali e metterli in lingua latina); dall'altra producendo lui stesso dei testi che sintetizzano quanto i grandi autori greci avevano presentato e che rappresentino una sorta di compendi della diverse discipline "scienziae" nelle quali si articola l'insieme della filosofia.
Il programma di Severino Boezio si modella su uno schema il quale governa tutto il sistema di istruzione latina ossia quella delle "arti liberali": sono delle discipline, campi del sapere di carattere teorico che sono definite liberali in quanto proprie degli uomini liberi, non hanno carattere servile, non sono saperi destinati alla produzione di qualcosa ma sono ricercati di per se stessi, gratuitamente per soddisfare i desideri umani di conoscere.
La distinzione fra discipline o arti liberali e servili riprende nel mondo latino la distinzione che c'è anche nella cultura greca fra attività teoriche e manuali. Le attività proprie degli uomini liberi vengono esercitate nella "scholein" oxium, un periodo della propria esistenza in cui l'uomo può liberamente disporre del suo tempo. "Ars" è un campo del sapere definito, codificato e trasmissibile. Le arti liberali vengono classificate in diversi modi nella cultura antica: sono nove poi vengono ridotte a sette nel V secolo da Marziano Cappella e sempre nel V-VI secolo anche Boezio ne classifica sette e sono quelle arti che successivamente nella cultura medievale verranno distinte in arti del trivio e arti del quadrivio.