Sulle orme di Sant’Agostino: il “Cammino della rosa”, da Roma alla Brianza passando per Milano
"Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina". (Sant’Agostino)
Come abbiamo visto in precedenza, il primato di Atene come meta di viaggi filosofici durò fino al consolidarsi del dominio di Roma sul Mediterraneo. Nel II e III secolo dopo Cristo, Roma diventa un vero e proprio centro di insegnamento filosofico.
Il nostro viaggio prosegue alla scoperta di… Sant’Agostino.
I viaggi di Sant’Agostino (uno dei padri del pensiero occidentale e Padre della Chiesa) iniziano presto. Nacque il 13 novembre 354 a Tagaste e morì a Ippona il 28 agosto 430.
A poco più di dieci anni lasciò Tagaste (attualmente Souk Ahras in Algeria situata a circa 70 km a sud-est di Ippona, l’odierna Annaba) sua città natale per proseguire gli studi a Cartagine.
Non ancora trentenne, partì da Cartagine e fece rotta verso l’Italia, prima a Roma e poi a Milano.
La prima tappa del viaggio di Agostino in Italia fu Roma, dove frequentò la comunità manichea ma desideroso di raggiungere la capitale imperiale fece domanda per un posto vacante come professore a Milano.
Il soggiorno in Lombardia, anche se breve, sarà fondamentale per la vita e le opere del pensatore africano, in quanto verrà in contatto con la filosofia neoplatonica e l’ermeneutica di Ambrogio, due vie al cristianesimo.
È proprio a Milano che avvenne l’incontro con il vescovo Ambrogio e venne battezzato. Si può quindi dire che egli “nasce come cristiano” nella città ambrosiana.
Nel 386 il filosofo, sfruttando le vacanze estive e autunnali, si dimette dal suo lavoro di insegnante e si reca con la madre Monica, e suo figlio Adeodato a Rus Cassisiacum.
Una plurisecolare e duratura tradizione popolare, culturale e religiosa ha riconosciuto nell’attuale Cassago Brianza il romano Rus Cassisiacum di Varecondo (Confessioni 9, 3-6) dove Sant’Agostino soggiornò nel 386-387 d.C.
Qui si convertì al cristianesimo e vi rimase per circa sei mesi per prepararsi al battesimo. In questa località della campagna nord-milanese Agostino scrisse le prime opere della sua amplissima bibliografia: i Dialoghi e i Soliloqui.
Oggi, della villa di Varecondo restano i ruderi evidenti dell’antica costruzione romana, e in particolare la cosiddetta “Fontana di Agostino” rimasta praticamente intatta.
Dopo un periodo di ritiro a Cassisiacum, fece ritorno in Africa dove diventò vescovo d’Ippona e per circa quarant’anni percorse Numidia e Mauritania in difesa della dottrina cattolica.
Non tutti sanno che in Italia esiste il Cammino di Sant’Agostino: un itinerario per tutti gli amanti dei cammini lungo il quale è possibile attraversare i luoghi frequentati dal filosofo. Dalla Brianza, terra in cui ha coltivato la sua conversione, a Genova, la città dello sbarco delle sue spoglie giunte dal Nord Africa, passando per Milano, luogo del suo Battesimo e infine Pavia, dove sono custodite le sue reliquie.
Come abbiamo visto in precedenza, il primato di Atene come meta di viaggi filosofici durò fino al consolidarsi del dominio di Roma sul Mediterraneo. Nel II e III secolo dopo Cristo, Roma diventa un vero e proprio centro di insegnamento filosofico.
Il nostro viaggio prosegue alla scoperta di… Sant’Agostino.
I viaggi di Sant’Agostino (uno dei padri del pensiero occidentale e Padre della Chiesa) iniziano presto. Nacque il 13 novembre 354 a Tagaste e morì a Ippona il 28 agosto 430.
A poco più di dieci anni lasciò Tagaste (attualmente Souk Ahras in Algeria situata a circa 70 km a sud-est di Ippona, l’odierna Annaba) sua città natale per proseguire gli studi a Cartagine.
Non ancora trentenne, partì da Cartagine e fece rotta verso l’Italia, prima a Roma e poi a Milano.
La prima tappa del viaggio di Agostino in Italia fu Roma, dove frequentò la comunità manichea ma desideroso di raggiungere la capitale imperiale fece domanda per un posto vacante come professore a Milano.
Il soggiorno in Lombardia, anche se breve, sarà fondamentale per la vita e le opere del pensatore africano, in quanto verrà in contatto con la filosofia neoplatonica e l’ermeneutica di Ambrogio, due vie al cristianesimo.
È proprio a Milano che avvenne l’incontro con il vescovo Ambrogio e venne battezzato. Si può quindi dire che egli “nasce come cristiano” nella città ambrosiana.
Nel 386 il filosofo, sfruttando le vacanze estive e autunnali, si dimette dal suo lavoro di insegnante e si reca con la madre Monica, e suo figlio Adeodato a Rus Cassisiacum.
Una plurisecolare e duratura tradizione popolare, culturale e religiosa ha riconosciuto nell’attuale Cassago Brianza il romano Rus Cassisiacum di Varecondo (Confessioni 9, 3-6) dove Sant’Agostino soggiornò nel 386-387 d.C.
Qui si convertì al cristianesimo e vi rimase per circa sei mesi per prepararsi al battesimo. In questa località della campagna nord-milanese Agostino scrisse le prime opere della sua amplissima bibliografia: i Dialoghi e i Soliloqui.
Oggi, della villa di Varecondo restano i ruderi evidenti dell’antica costruzione romana, e in particolare la cosiddetta “Fontana di Agostino” rimasta praticamente intatta.
Dopo un periodo di ritiro a Cassisiacum, fece ritorno in Africa dove diventò vescovo d’Ippona e per circa quarant’anni percorse Numidia e Mauritania in difesa della dottrina cattolica.
Non tutti sanno che in Italia esiste il Cammino di Sant’Agostino: un itinerario per tutti gli amanti dei cammini lungo il quale è possibile attraversare i luoghi frequentati dal filosofo. Dalla Brianza, terra in cui ha coltivato la sua conversione, a Genova, la città dello sbarco delle sue spoglie giunte dal Nord Africa, passando per Milano, luogo del suo Battesimo e infine Pavia, dove sono custodite le sue reliquie.
Si tratta di un itinerario di 913 km in tutto, che si riducono a 400 toccando le tappe lombarde della vita del santo. Soste che, viste su una cartina geografica, formano il disegno di una rosa: da qui l’idea di chiamare il cammino anche Cammino della rosa. Chi volesse saperne di più può consultare il sito: www.camminodiagostino.it
E chissà se magari anche io un giorno mi troverò ad avere in mano la carta del pellegrino, sulle spalle uno zaino con il cuore desideroso di scoprire a piedi i luoghi del filosofo Sant’Agostino.
Se ciò avverrà, sarà sicuramente un’esperienza ricca di emozioni che aumenterà il mio bagaglio culturale e l’anima vibrerà di sensazioni stupende.
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Pensieri in cammino
Il taccuino "Pensieri in cammino" è un oggetto da portare sempre con sé per riprendere la buona abitudine di scrivere a mano semplici appunti o i propri pensieri. Ad impreziosire ogni pagina, tanti aforismi sulle camminate dei più importanti filosofi accompagnati da affascinanti illustrazioni che riprendono il tema del taccuino. Poco importa se fate una passeggiata in città o in un parco naturale, un'escursione lunga e impegnativa in montagna o un camino di più giorni, l'importante è non perdere mai la voglia di camminare e guardare il mondo non solo con gli occhi ma anche con la mente e il cuore. Ricordatevi che come disse il filosofo Kierkegaard: "Io, camminando ogni giorno, raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno; i pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo, e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle con una camminata. Ma stando fermi si arriva sempre più vicini a sentirsi malati. Perciò basta continuare a camminare, e andrà tutto bene". Speriamo che tu possa trovare del tempo da dedicare a te stesso, per camminare, riflettere e custodire per sempre un pensiero o un'emozione. |
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